Capitolo 23

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« Cosa ci fai con lui? Eh?» Elias sta quasi urlando

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« Cosa ci fai con lui? Eh?» Elias sta quasi urlando.
« Voleva divertirsi amico, proprio come stavi facendo tu.» Sento un rumore di ossa frantumate, credo che Elias gli ha appena rotto il naso. Continua a picchiarlo, come se fosse un sacco da boxe.
Cerco di fermarlo, ma i suoi occhi sono accecati da una rabbia insana.
Lui si ferma, quando mi vede andare via. Ho girato i tacchi e sto prendendo la strada per raggiungere le scale.
« Dove cazzo stai andando?» Mi afferra il braccio e mi fa girare verso di lui. Guardo le sue dita sporche di sangue, intorno al mio braccio.
« Lasciami subito il braccio.» Dico, lui lo fa. Con le mani mi pulisco il sangue rimasto sulla mia pelle.
Mi giro e continuo a scendere qualche scalino,ma vengo fermata un'altra volta da lui.
« Perché eri con lui? Per lo più ubriaca», ora il suo tono si é fatto più tenue, non sta più urlando come
prima.
« Perché ti stavi scopando quella tipa?» Lui non fiata.
« Ecco, nessuno dei due ha bisogno di una risposta.» Non ribatte neanche in questo momento, lo guardo per un'ultima volta meglio  e poi lo lascio sulle scale.
Alyssa é sparita, afferro il mio cellulare per vedere se mi ha mandato qualche messaggio, ma niente.
Provo a chiamarla e lei, fortunatamente, risponde subito.
« Aly. Dove sei?» Chiedo, non riesco a capire molto bene quello che dice, per via della musica, segno che é ancora alla festa.
« Al bar.» Capisco, mi dirigo verso il bar e vedo il suo caschetto nero, questa volta con delle morbide onde che lo rendono un po' più corto ma sempre senza un capello fuori posto.
« Andiamo?» Le chiedo, quasi la supplico, lei annuisce.
L'aria fresca della notte mi entra nelle ossa, facendomi rabbrividire. Mi stringo addosso il cappotto per permettere che il suo calore mi inebri il corpo.
« Vado a prendere la macchina, aspettami qui.» Mi dice, io annuisco.
Provo a compiere qualche passo, ma quasi cado a terra. Se non ci fossero state due mani pronte il mio corpo sarebbe entrato in collisione con l'asfalto del marciapiede.
Mi giro verso il mio salvatore.
« Cosa vuoi?» Chiedo.
« Risposte.» Risponde secco.
« Non sono nelle condizioni per dartele e non voglio neanche farti sapere le mie risposte.» Rispondo imperterrita.
« Dai Kylie. Due domande sole.» Pronuncia con quelle labbra che mi fanno morire ogni volta.
« Non ho voglia.» Ho paura delle risposte che potrei darti.
« Solo due o tre.» Insiste ancora.
« Avevi detto due prima, ora siamo aumentati?»
« Decidi tu il numero, ma non meno di due.»
« Zero.» Rispondo io.
« Non meno di due, ho detto.» Ripete, mi sembra di avergli visto un mezzo sorrisetto.
« Tre.» Gli concedo anche una domanda in più. Sono una persona molto gentile.
« Perfetto.» Dice sorridente come un bambino la mattina di Natale. É possibile che sia così importante per lui?
« Muoviti. Aly sta arrivando.» Dico.
« Mi sembra una ragazza a posto.» Dice parlando della mia amica. Io annuisco.
« É una ragazza a posto. Ora muoviti.» Ribatto, mi siedo su un muretto in pietra, che si trova affianco al marciapiede, lui fa lo stesso sedendosi a pochi centimetri da me.
« Chi era quel tipo?»
« Prima domanda andata.» Annuncio io.
«Ora voglio la prima risposta.»
« Non so chi sia, avevo bevuto molto, credo che mi abbiano anche un po' drogata. Non ne sono sicura. Si era seduto accanto a me, io avevo sete, e mi ha detto che nel piano di sopra c'erano dei drink particolari. L'ho seguito, ma poi volevo andarmene, ma mi ha trascinata su e poi sai com'è andata.»
La sua mascella si serra immediatamente.
« Ora vado dentro e lo ammazzo, dovevo già farlo prima. E cazzo Kylie, devi stare attenta a quello che bevi!» Urla, facendomi rabbrividire.
« Io dovrò pure stare attenta, ma siete voi maschi che dovete tenere le mani a posto, una ragazza non deve avere paura di uscire, perché magari incontra una persona sbagliata che le vuole fare del male!» Urlo a mia volta.
« Hai ragione, ma sai meglio di me come gira il mondo.» Risponde.
« Seconda domanda, muoviti.» Parlo.
« Perché hai bevuto così tanto?»
« Volevo sentirmi normale per una volta.»
« Cosa intendi?» Chiede.
« Vuoi sprecare la tua ultima domanda così?» Domando io. La motivazione mi sembra abbastanza scontata, visto che lui può capire come mi sento.

« Con te niente é sprecato.» Mi dice guardandomi negli occhi.
« Ma no, non voglio usare questa domanda. Quindi te ne farò un'altra.»Aspetto la sua domanda, sperando che la risposta non sia difficile da dare.
« Provi ancora qualcosa per me?» Chiede.
Non lo so, vorrei rispondere, ma le mie labbra sembrano sigillate. Sto zitta per qualche minuto interminabile. Lui aspetta la mia risposta
senza fiatare. Ma non so se arriverà mai questa risposta.

Non so se provo ancora qualcosa per lui.
Non so se lui prova ancora qualcosa
per me.
So solo che l'ho amato e che mi sentivo amata con lui . Non é durata tanto la nostra storia, ci siamo studiati per un anno intero, poi ci siamo amati.
Ma tutto questo é finito da tempo.
Non so se tutto questo potrà riesserci.

Sento un clackson suonare, mi giro verso la
panda blu di Alyssa, mi sa che ha parcheggiato tanto lontana, perché ci ha impiegato più di venti minuti ad arrivare.
Mi alzo dal muretto, ma lui mi afferra la mano.
« La mia risposta?» Mi ricorda. Lo guardo negli occhi, non ci leggo speranza, non ci leggo proprio niente.
« No.» Rispondo, gli volto le spalle e salgo nel sedile anteriore della macchina.
La mia amica mi guarda preoccupata, ma appena faccio un cenno parte.
« Di al tuo amico, che la prossima volta non voglio aspettare al freddo mentre si mette a parlare con te.» Dice quando siamo già a metà strada.
« Come hai detto?» Chiedo.
« Elias mi ha detto che doveva parlarti, mi ha chiesto se potevo aspettare una ventina di minuti, per venirti a prendere.»
La mia bocca si spalanca.
Non so cosa dire.

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