Ho ripensato tutta la notte a quel bigliettino, la scrittura non è riconoscibile, perché fatta dal computer; chi me l'ha mandato è decisamente furbo. Chi me l'ha mandato mi conosce. Non penso che qualcuno scriva delle cose a caso. "Le stelle erano magiche", non mi ricordo nessuna notte con le stelle che si riflettevano in cielo. Ripenso alle notti passate con Elias, ma non ho mai notato le stelle mentre ero con lui, ero troppo occupata a guardare il suo sorriso che si rifletteva sul mio. Può essere un ragazzo qualsiasi, che ho incontrato in discoteca, che magari si è innamorato di me e me la vuole fare pagare. E' l'opzione più plausibile. Ripenso ai ragazzi, almeno quelli di cui mi ricordo, con cui c'è stato almeno un bacio; ma erano tutti ragazzi ubriachi, quanto me, che non ho mai più rivisto, almeno credo.
Mi sdraio comodamente sul mio letto e dopo aver scrollato le storie Instagram, passo a Tiktok dove passo la maggior parte della mia giornata a guardare video di ragazze Americane che fanno le unghie, pensando che hanno un talento naturale. Non vado più a scuola, mi sono diplomata due mesi fa, ho fatto gli ultimi esami dopo essere arrivata in Italia e mi sono diplomata. Non ho mai pensato di fare l'università e sicuramente a mio padre, ora interessa solo del nostro lavoro. Però, devo ammetterlo, che mi è sempre piaciuta psicologia, a scuola la studiavo e mi sono appassionata a questa materia.
Mi alzo dal letto distrattamente e inizio a vedere dei puntini neri, maledetta pressione bassa!
Scendo in cucina, preparo la pasta per me, papà e Tony, oggi non c'è la domestica, ma non mi è mai dispiaciuto cucinare, occupo del tempo e occupo anche la mia mente.
Scolo la pasta e la servo nei piatti, intanto mi ha raggiunta anche mio fratello. « Cosa hai deciso?» chiedo riferendomi al fatto che lui vuole a tutti i costi, lavorare con noi. «Starò dietro le quinte, per il momento.» Questo vuol dire, che continuerà con la sua vita, ad andare a scuola, uscire con gli amici e godersi la vita da quindicenne. Ma, vuol dire anche che non possiamo più tenerlo all'oscuro di niente, che lui dovrà prendere le decisioni con noi.
«Siamo una famiglia, dobbiamo rimanere uniti», pronuncia, io annuisco d'accordo. Finiamo il nostro pranzo in silenzio, mio padre controlla i suoi documenti, sparsi sul tavolo da pranzo, Tony fissa il suo piatto, ormai vuoto, disinteressato e io lavo e sistemo la cucina.
Finito di fare tutte le pulizie salgo in camera mia, il posto dove passo più tempo in assoluto. Quando entro noto un biglietto sul letto, delle stesse dimensioni dell'altro biglietto: non troppo grande e piegato in due, con il mio nome scritto sul davanti.
Le mani iniziano a tremare e il petto a sollevarsi e abbassarsi a ritmo sempre più forte, può sembrare strano, ma nessuno mi ha mai minacciata, in un lavoro come il mio, le minacce dovrebbero essere all'ordine del giorno, invece non è così; tra famiglie di criminali portiamo rispetto, per questo l'omicidio di mia mamma sta per scatenare qualcosa di grande.
Apro il bigliettino e trovo un'altra frase, sempre scritta con caratteri da computer.
E ti illuminavano, ma non come credi tu, solo per far risaltare i tuoi difetti.
Sono sempre più vicino a te.
La parola "vicino" mi suggerisce che chi mi sta mandando queste frasi anonime, è un maschio, come già sospettavo. "Per far risaltare i miei difetti". E' sicuramente una persona che un minimo mi conosce, deve essere per forza così.
Vado in bagno a sciacquarmi il viso, per lavare via le goccioline di sudore che ricascano dal mio viso. Quando alzo lo sguardo sullo specchio noto un altro biglietto.
Sono qui.
E sono a un passo da te.
Afferro l'ultimo bigliettino e lo butto nel cestino, non ho voglia di leggere ancora ste cazzate, chiunque mi sta minacciando, probabilmente non conosce la mia famiglia e le mie capacità, nessuno si metterebbe contro di noi. Invece se mi dovesse conoscere, così bene come scrive, è semplicemente un folle; se conosce la mia famiglia e desidera mettersi contro di noi, rischia solo la sua vita.
Però la curiosità mi sta mangiando viva, penso che non sono troppo lontana da incontrare la persona anonima che mi scrive.
STAI LEGGENDO
Un'altra volta mia
RomanceCONTINUO DI "FAMMI TUA" Kylie Genovese una ragazza di diciotto anni, con un passato difficile che ormai é diventato il suo presente e il suo futuro. Dopo due anni passati in Alaska, dove ha incontrato un affascinante ragazzo con cui ha condiviso tu...