Mi ritrovo nella fila per entrare in una discoteca, con al mio fianco Alyssa che non smette di parlare. É una persona logorroica, certe volte fastidiosa, ma non mi fa mai annoiare. É bello stare con lei, lei non fa domande, non cerca di capire informazioni sulla mia famiglia, come ormai stanno facendo tutte le persone che ci circondano, lei non ascolta i pregiudizi, é andata oltre a tutte le parole che dicono su di noi, lei conosce come sono veramente.
« Quindi sono uscita con Luca, é stato abbastanza noioso, parlava solo di se, fortunatamente la serata é finita presto.» Mi racconta del suo appuntamento di ieri sera.
« Però é molto carino,» concludo io, ho avuto la possibilità di vedere una sua foto.
« Ha detto che non le piacciono le ragazze troppo basse . Scusa ma mi vedi? Sarò alta un metro e cinquantacinque !»
« Allora perché é uscito con te?» Chiedo, mentre avanziamo verso l'entrata.« Ha detto che voleva provare una nuova cosa, blaterava solo sciocchezze.» Riusciamo ad entrare nella discoteca, dopo circa un'ora di coda.
Non capisco perché non si organizzino meglio, potrebbero fare due file, mettendo due persone a controllare i clienti.« Andiamo a ballare?» Annuisco, la musica é prevalentemente latina, Alyssa dice che le serate con la musica latina sono sempre quelle più belle.
Ci muoviamo tra la folla e raggiungiamo la pista, mi guardo attorno e vedo tantissima gente, sono tutti ammassati che quasi non c'è spazio per respirare.
Alyssa afferra le mie mani e insieme alle sue le agita in aria. Balliamo e ci divertiamo sulle note della musica. Aveva ragione, è molto divertente.Un corpo mi viene addosso bruscamente, mi giro per vedere la persona in questione.
Non posso credere ai miei occhi.Elias é un'altra volta davanti a me.
« Cazzo mai stai attento!» Esclamo, lui mi guarda in cagnesco e si avvicina a me.
« Non devi dire queste parole bambina.» Come cazzo mi ha chiamata?
Guardo attentamente i suoi occhi, le pupille sono dilatate segno che ha preso qualche sostanza.
« Non sono la tua bambina.»
« Un tempo lo volevi essere», esclama sempre più vicino a me.« Ti stai dando troppe arie. Levati dal cazzo.» Urlo, in modo che mi senta bene. La gente attorno a noi non ci guarda, sono tutti troppo impegnati a ballare e a sbronzarsi. Alyssa, però, è rimasta al mio fianco, anche se non credo che riesca a sentire quello che ci stiamo dicendo.
Lui mi afferra bruscamente i capelli tirandomeli fino a farmi male, ho paura che qualche ciocca si stia staccando. Poso una mano sopra la sua che tiene i miei capelli. Il dolore è lancinante, la testa mi brucia, la presa è troppo forte sui miei capelli, che potrebbe spezzarmeli o peggio strapparmeli.
« Lasciami andare!» Urlo. Lui mi spinge indietro fino a farmi finire con il sedere a terra, l'impatto con il pavimento è stato brusco, il mio vestito si è alzato un po' sulle cosce, ma mi affretto a riportarlo come era prima.
Ora la gente mi sta guardando, Aly mi affianca e mi aiuta ad alzarmi. Lui è ancora davanti a me a godersi al scena.
Quando mi rialzo non lo vedo più, è sparito tra la gente.« Stai bene?» Mi chiede la mia amica preoccupata.
« Si si, non preoccuparti.»
« Ma lo consoci?» Anche fin troppo bene.« Lo amavo.»
I suoi occhi si sbarrano, non le ho mai parlato di Elias, di quello che abbiamo passato insieme e di quello che siamo diventati quando tutto è finito.
« Dopo se vuoi mi spieghi bene.» Annuisco, non so se sono pronta a parlarne con qualcuno, a rivivere la nostra storia tramite dei soli ricordi.
«Vuoi andartene o restiamo ancora un po'?» Sono contenta che si preoccupa per me, proprio come farebbe un'amica.
« Restiamo, credo che mi farà bene staccare un po' la mente.»Continuiamo a ballare come se non fosse successo niente, come se non fosse che un ragazzo mi ha quasi strappato i capelli e poi spinta a terra.
Un ragazzo che pensavo di conoscere bene.Un ragazzo si avvicina a me, ballo insieme a lui per qualche minuto, è molto bello, ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, il fare da principe, ma purtroppo a me sono sempre piaciuti i criminali, quelli che non si aspettano niente dalla vita, quelli che lottano per i loro obbiettivi. Quelli che hanno perso tutto come me, quelli che sono cambiati.
Lui era così, Elias non si aspettava niente dalla vita, non aveva progetti per il futuro, poi la sua vita è cambiata e ha iniziato a lottare per sopravvivere. Lui è come me, siamo così simili.Porta la sua bocca sempre più vicina alla mia, chiudo gli occhi e penso che al posto del ragazzo biondo ci sia Elias. La mia bocca entra in collisione con quella del ragazzo.
Mi stacco da lui e senza dire niente me ne vado.
Mi sono spaventata, quasi come se mi fossi scottata, al posto di quel ragazzo vedevo solo Elias. Sono sicura di essere andata avanti, anche se non lo potrò mai dimenticare.Alyssa mi affianca e insieme ci dirigiamo all'uscita.
« Io ho la macchina, se vuoi ti posso portare a casa.» Mi farebbe molto comodo se lei non abitasse dall'altra parte della città, non voglio darle anche questo peso.
« No grazie, ora prenoto un taxi.»Le sorrido per convincerla ad andare a casa.
« Sei sicura?»
« Certo, vai tranquilla.»
« Mandami un messaggio quando arrivi a casa», mi dice.
« Si, mandamelo anche tu. Buonanotte Aly.»Il taxi arriva poco dopo. Salgo sulla macchina, ma
mi accorgo di non essere sola. Giro lo sguardo e incontro il suo.
Sta diventato un tormento.
« Scusa signorina, avevo in macchina già un cliente, ma ho letto dall'app che avevi un'urgenza, quindi che ti serviva il taxi subito, ho chiesto al signore se gli andasse bene caricare anche te e non ha rifiutato», spiega il tassista.
« Si, non ci sono problemi.» Invece ce ne sono fin troppi.« Ci ritroviamo sempre insieme bambina», è proprio fissato con questo soprannome.
« Preferivo quando mi chiamavi barbie.» Annuncio esasperata.« Come stanno i capelli?»
Mi sta prendendo in giro?« Ti voglio spaccare la faccia deficiente.»
« Sempre più aggressiva.»
Non replico, perché se no lo potrei insultare in sette lingue diverse, anche se ne parlo solo due.
Arriviamo dinanzi la mia casa, ho già la mano sulla maniglia quando la sua voce mi richiama.
« Sono cambiato, non sono più la persona che hai conosciuto. Sono cambiato anche grazie a te.»
Scendo una volta per tutte dalla macchina. Il taxi sfreccia via.
Lo sapevo che era cambiato.
L'Elias che conoscevo non avrebbe mai lasciato sua sorella, non avrebbe mai lasciato la sua città e la sua vita. Non mi avrebbe mai ferita in tutti i modi che sta facendo.È cambiato per colpa mia. Mi ricordo ancora il suo viso mentre suo padre gli stava dicendo tutta la verità su di me. Era deluso, era spezzato da quella confessione. Ma ora non vedo più niente dentro di lui. Non vedo più un'emozione.
L'ho spento.
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Un'altra volta mia
RomanceCONTINUO DI "FAMMI TUA" Kylie Genovese una ragazza di diciotto anni, con un passato difficile che ormai é diventato il suo presente e il suo futuro. Dopo due anni passati in Alaska, dove ha incontrato un affascinante ragazzo con cui ha condiviso tu...