Capitolo 27

207 6 2
                                    

Kylie

Il palazzo dove si tiene la festa é un palazzo d'epoca, la facciata é elegante e dipinta di un bianco puro, uno di quei bianchi sporchevoli, che appena ci sarà una tempesta diventerà di un grigio sporco.Entriamo e un forte odore di champagne raffinato inebria le mie narici. Lasciamo ad una ragazza, con un vestito nero e uno chignon basso, i nostri cappotti che si prende cura di riporli nell'armadio. « Andiamo?» Mi chiede, io annuisco; mi fa segno di andare davanti e inizio ad incamminarmi, la suamano finisce sul fondo dellamia schiena e mi spinge leggermente per sorpassare le persone, che sono intente ad un discorso sull'insalata, davanti a noi. Entriamo nella sala principale, il colore oro mi acceca gli occhi, ci sono una miriade di quadri che ritraggono personaggi o paesaggi, con la cornice d'oro. Le persone sono vestite tutte eleganti, noto il padre di Aldo, che sta parlando con una donna e un uomo. « Là c'è tuo padre.» Faccio notare al ragazzo al mio fianco, lui porta lo sguardo sul punto che sto indicando e fa un cenno con la testa, come saluto, a suo padre.« Tra poco inizieranno i balli», mi comunica, non sono molto contenta di questa idea, ma d'altronde siamo ad un ballo e ballare é all'ordine della serata.« Mi fanno già male i piedi», ho decisamente sbagliato a mettere queste scarpe così alte, che a momenti non riesco a camminare.Lui ridacchia e mi porta verso delle sedie intorno ad un tavolo apparecchiato per la cena.Mi siedo accanto ad una signora che porta un cappello con le piume colorate.« Ha un pavone in testa.» Dico sottovoce ad Aldo, che come risposta scoppia in una risata.Mangiamo la prima pietanza che hanno servito al nostro tavolo, dei paccheri al sugo e poi proseguiamo con l'arrosto con le patate al forno.« Cara, quanti anni hai?» mi chiede lasignora del cappello.« Quasi diciannove» le sordido cordialmente. Domani é il mio compleanno, il primo anno senza mia mamma.Mentre porto un boccone alla bocca sento una strana sensazione, come se una persona mi stesse fissando, alzo lo sguardo e vedo la figura imponente di Elias, mi sta fissando, porto lo sguardo su tutto il suo corpo; porta uno smoking nero che gli fascia i muscoli alla perfezione, nel taschino spunta un fiore rosa: il giacinto, lo stesso fiore che mi ha regalato. Distolgo subito lo sguardo e continuo a mangiare.Un gomito mi tocca il braccio, mi giro verso lasignora di prima.« Quel ragazzo ti sta sciupando con gli occhi, é tutta la sera che ti guarda.» Mi dice sorridente.« Sarà mica il tuo fidanzato?» Quasi il boccone che ho in bocca mi va di traverso, tossisco un po' e bevo l'acqua.« No, no.» Dico tra un colpo di tosse e un altro.« Stai bene?» mi chiede Aldo, io annuisco e porto il pollice in su. « Allora mi vorrai dire che é lui il tuo fidanzato» dice la signora, indicando Aldo.« No, siamo solo amici.» Rispondo più tranquilla.Alzo lo sguardo e lo poso sulla sua figura, quel fiore gli dona un tocco di colore. Si accorge che lo sto guardando e mi fa l'occhiolino, distolgo aubito lo sguardo, portandolo altrove.Proseguiamo la serata a parlare e finire di mangiare tutte le quattro portate.  Saluto alcuni conoscenti e amici di mio padre, comunicandogli che questa sera sarò io al suo posto.La musica riprende a suonare e le persone si alzano per raggiungere la pista. « Mi concedi questo ballo princesa?» mi dice facendo un inchino, e ponendomi la sua mano. Io sorrido, afferro la sua mano e ci dirigiamo in pista.Le persone iniziano a danzare, fanno passi lenti ma ben studiati.« Lo sai questo ballo?» Mi chiede il mio cavaliere.« No» dico sinceramente, lui mi dice di seguirequello che fa lui e di non essere tesa.« Scusa», esclamo dopo avergli pestato il piede destro e aver sporcato la sua scarpa nera lucidata.« Ora ci metteremo tutti in due file, i maschi e di fronte le femmine, balleremo insieme poi ti farò girare e andrai con il cavaliere alla tua destra.» Mi spiega, io annuisco, spero solo di non fare casini.Ci disponiamo in queste due file, mi guardò intorno per capire quando raggiungere il centroe danzare con il mio cavaliere.Quando iniziano a muoversi io copio i loro movimenti. Danzo per qualche minuto con Aldo, poi mi fa girare e vedo solo casino, le ragazze che vanno dai loro nuovi cavalieri, ma io non capisco dove andare. Una mano mi strattona il braccio e finisco contro un petto possente, alzo lo sguardo e noto che é proprio Elias.

« Sei imbranata» sussurra al mio orecchio, una scia di brividi invade la mia schiena, proseguendo per la spina dorsale. La nostra vicinanza si fa sentire sempre di più e io sto maledettamente bene. « Grazie. Intendo per i fiori», dico, lui mi sorride dolcemente e dentro di me spero che questi sorrisi li riservi solo a me.La sua mano finisce sul mio fianco destro, una vampata di calore fa arrosasse le mie guance.« Vieni.» Prende il mio braccio e mi trascina via dalla pista, arriviamo davanti a una porta che spalanca, entriamo e poi la richiude alle sue spalle.Siamo nel bagno delle donne, ma in questo momento non mi interessa se qualcuno dovesse entrare. In questo momento siamo solo io e lui.Lui si appoggia al lavandino e io mi avvicino a lui.Mi afferra il volto e fa scontrare le nostre bocche.« Sei bellissima»Il mio cuore fa una capovolta. Lo ribacio ancora, finché nessuno dei due ha più fiato.La sua mano finisce sotto al mio vestito, i suoi polpastrelli lasciano una scia calda, arriva al mio punto sensibile, lo stuzzica da sopra le mutande e poi le porta di lato, facendo entrare le sue dita.Ci baciamo pericolosamente, come se fossimo un incendio e l'acqua che lo spegne. Stacca le dita da me e con ancora le nostre fronti attaccate mi sussurra: « Buon compleanno barbie». Mi bacia un'ultima volta, questa volta é un bacio dolce. Poi mi lascia lì sola, con i capelli spettinati e le guance porpora, ripensando a quello che é appena accaduto.Beh, buon compleanno a me.

Un'altra volta mia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora