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«cloe smuoviti da sto cazzo di letto!» disse svegliandomi, tom se ne era andato, iniziò l'inferno, feci colazione e mi preparai, «ma che ti sei messa addosso! bah seguimi» disse prendendomi dal braccio, mi vestì da Barbie «ora puoi andare a scuola, insieme a tuo fratello». «clò che hai nel braccio e sulla pancia?» «la cintura di papà» risposi con tono basso «oh mio dio» anche lui era nelle mie condizioni, anche lui era vestito di merda come me «ragazzi ma che vi è successo?» disse bill guardandoci «sono tornati mamma e papà» «oh no» disse bill «tom?» chiesi «con michelle» disse «va bene» dissi entrando dentro, si stavano baciando, non ci rimasi più male come una volta, ma un po' mi colpiva sempre, menomale che non erano in classe insieme, entrammo in classe e sta volta mi misi accanto a tom «perchè te ne sei andato?» chiesi «non volevo creare altri casini, non ti vesti più in quel modo?» «mia madre» dissi triste, lui guardò il banco e disse «mi dispiace tanto» «invece i tuoi genitori dove sono? se posso chiedere» dissi curiosa «i miei sono divorziati da quando io e bill avevamo sei anni, però c'è nostra madre, che non vediamo molto spesso perché è impegnata con il lavoro, ma in estate c'è sempre» disse guardandomi «ah va bene, almeno con te è gentile no?» «sì firmava i contratti per tutti i nostri concerti fin da bambini» «fortunato te», poi suonò la campanella, andai in cortile «hey leo!» dissi appena lo vidi, mi guardò e mi ignorò, ci rimasi male, l'avevo colpito così in fondo? allora andai da cami «hey camii, come stai?» «bene però, cloe non possiamo continuare la nostra amicizia, siamo troppo lontane da quando hai conosciuto a tom, mi dispiace ma è finita qui» disse e poi se ne andò, ma che c'entrava tom e poi non devo essere l'unica a cercarla bah, leo non mi calcolava, con camilla ci ho chiuso, restava Jo «hey joo» dissi abbracciandola «ciaoo cloee, devo dirti una cosa, questo pomeriggio parto per Miami, lì ci stanno tutti i miei parenti e ci sto 5 anni, vado con leo» con Leo? vabbè «oh davvero? mi mancherai tantissimo» dissi abbracciandola, era l'unica vera «anche tu cuoricina» disse ricambiando l'abbraccio, poi me ne andai perché stavamo per ricominciare le lezioni, mi risedetti vicino a tom «com'è andata?» mi chiese «non bene, ho chiuso con camilla, leo non mi parla e jo parte per 5 anni a miami» dissi tristissima «mi dispiace tanto, ricordati che per te ci sarò sempre» disse abbracciandomi «piccioncini vedete di staccarvi, te rimettiti accanto a tuo fratello, stessa cosa tu kaulitz» disse la prof rimproverandoci, ci spostammo «non riesco a stare con sti stracci» disse mio fratello lamentandosi del suo outfit «anch'io» dissi schifata. finirono le lezioni e tornammo a casa, in ansia, perché? perché mi ero presa una bella nota «che schifo» dissi mia madre appena entrai «mamma ma perché ci odiate?» dissi sbuffando «perchè vi odiamo? te l'abbiamo detto un miliardo di volte, oltre ad essere un scherzo della natura, non siete miei figli nemmeno di vostro padre, i vostri genitori non li avete visti e mai li vedrete» che cosa?.. «oh» risposi, poi salii in camera, inziai a pensare, dovevo chiamare gli assistenti sociali, dovevo intervenire, dovevo avere coraggio "se lo fai sei morta" disse mia madre quando avevo 11 anni, avevo l'intenzione di chiamarli a quell'epoca ma venni minacciata pesantemente dai miei genitori, allora presi coraggio e uscii «dove vai?» chiese mia madre «in giro» «vai» disse, uscii e andai lontano da casa, digitai il numero e li chiamai: "buongiorno siamo gli assistenti sociali di
Magdeburgo di che ha bisogno". sentii le macchine arrivare davanti casa mia, «scusate di che avete bisogno?» chiese mia madre «lei e suo marito siete accusati di abuso verso i loro figli-» mia madre lo interruppe «che?! noi non abbiamo fatto nulla di tutto questo!» che bugiarda «intanto mai interrompere un agente, ma dalle accuse di vostra figlia sembra proprio il contrario» «quella piccola bastarda» sussurrò con i pugni stretti «le ferite e il resto del maltrattamento, vi toglieremo i vostri figli, in più il giudice deciderà se farvi fare qualche annetto di prigione oppure no» mia madre era sbalordita, insieme a mio padre, poi uscì christian e venne da me «cloe ma che succede» «ho chiamato gli assistenti sociali» dissi con sicurezza «lo sai che mamma e papà hanno degli amici che ci distruggeranno vero?» che cosa?!, spalancai gli occhi «ma come ci distruggeranno» «non lo so, da chi ci faremo adottare? e se siamo da tutt'altra parte del mondo?» «chri sei troppo pessimista, non ci succederà nulla» però avevo ancora il pensiero di quegli amici, cosa potevano farci? rapirci, il massimo, o molto peggio, adottarci «ho paura» dissi «anch'io» rispose christian girandosi, erano dentro la macchina. passarono giorni e saltammo la scuola, facemmo di tutto per capitare con una famiglia decente, e grazie a dio siamo capitati nella famiglia dei gemelli, quella donna gentilissima si era offerta di accoglierci, era una persona d'oro, «ciao ragazzi io sono la vostra nuova mamma e loro sono i vostri fratellastri, tom e bill, sono gemelli come voi» disse con un sorriso bellissimo, «signora, cioè mamma noi già lì conosciamo» disse christian «oh perfetto, andate a scuola con loro?» chiese «sì» risposi, sorrise «allora vi lascio da soli, io devo scappare, a dopo!» disse uscendo, era super carina, la adoravo, «vieni clò ti faccio mettere le cose apposto» disse prendendomi per mano «che carinii» dissero in coro bill e mio fratello, tom li guardò male e io gli feci il terzo dito «che scortese» disse scherzando christian, sistemai le cose da tom «dove dormo?» «accanto a me, ti piace?» «ah okay» dissi sedendomi sul letto «li hai portati i trucchi?» disse ridendo «si..» dissi sorridendo, iniziò a frugare nella valigia e alla fine li trovò «mettimi il rossetto» disse tirando fuori lo stesso, glielo misi e scoppiai a ridere «avvicinati» mi chiamò, mi avvicinai e mi ribaciò sul collo «sta volta non lo togliere» «va bene» dissi sorridendo «oggi sei inaffettiva?» mi domandò «no» dissi abbracciandolo «sei così bassa che mi devo abbassare» «smettila!» «dai ti prendo in braccio così non mi fai venire il torcicollo» disse ridendo, mi prese in braccio «molto meglio» continuò «ma che siamo?» dissi «fratellastri scema» «quindi non possiamo stare insieme?» «chi l'ha detto? stiamo insieme» «ma se stai con michelle» «sono obbligato se no adesso non sai le feste che ti avrei fatto»  disse sorridendo, sorrisi come una bambina, scesi e andai verso un cassetto che non si chiudeva, «che c'è qua dentro?» «non aprirl-» lo aprii, c'erano tutte le foto di classe all'inizio era venuti bene, poi ne trovai una in cui tom e bill guardavano da tutt'altra parte, la loro faccia non si vedeva e inoltre erano in classi diverse da quelle degli anni prima «perchè non vi vedete, e siete di classi diverse» «praticamente per le classi eravamo divisi primo perché facevamo casini*rise* e il secondo motivo è perché alcuni professori si rifiutavano di farci lezione, le medie sono state difficili «perchè si rifiutavano di farvi lezione» «perchè hai visto come ci vestiamo, non eravamo come i bambini normali, di me non piaceva i dread e il piercing, di bill invece non piacevano il taglio di capelli, il trucco anche nell'ora di motoria e o piercing anche lui» ma non aveva senso! perché dovevano rifiutarsi di fare lezione a dei ragazzini con uno stile diverso dagli altri? anzi erano unici!

she's my down bitch - Tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora