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«no lei è meglio» «vediamo da quanto ci stai appresso» appena ne diceva una altra lo cazziavo «3 mesi» «minchia» disse uno, poi l'altro bisbigliò qualcosa e lo sentii pure «ma l'hai tradita» lui era serio e non mostrava nessun tipo di emozioni «no» «senti drogato fatti una valanga di cazzi tuoi e se tanto lo vuoi sapere sono molto più fedele e gentile delle altre» rise «che hai da ridere? ti sembra divertente?» «lo dicevano tutte» «e io dico la verità brutta o bella che sia adesso tappati quella fogna che dai abbastanza fastidio» «da una "donna" se ti devo chiamare» i suoi amici risero e tom diventava sempre più serio, il suo sguardo li distruggeva in un batter d'occhio, «si e io devo chiamare uomo un bambino che non si fa i cazzi suoi e che palle non ne ha» «va bene che sei donna ma ora hai esagerato» disse preparandosi per un bel pugno diretto sul mio naso «se la tocchi soltanto con un dito ti faccio nuovo» disse finalmente tom «davvero dai retta a lei? eri sempre con noi» risero, poi per scherzare mi toccò la spalla e si avvicinò «minchia hai rotto i coglioni» disse spingendolo «andiamo» disse portandomi da un' altra parte «brutti stronzi» «fanno sempre così» «e tu ci vai appresso» «dai clò non pensarci più goditi la serata» e feci proprio così. «guarda chi c'è» disse uno di loro all'uscita «il tuo peggior incubo? eh sì eccomi» disse guardandoli nervoso «scopatela stasera» gli consigliò uno, a quel punto la mia pazienza, pochissima, finì «ma ti vuoi stare zitto che causi problemi a tutta l'umanità soltanto con la tua presenza?» «no puttana zitta te» «zitta a me? la pagherai malvivente» dissi per avvicinarmi, ma tom mi fermò e  con il sangue che ribolliva nelle sue vene tornammo a casa. «tom possiamo do-» «no» «no?.. perché no?» «niente cloe lascia stare» disse chiudendosi nella sua stanza «tom.. possiamo parlarne» «vai nella tua stanza clò» non potevo lasciarlo nervoso «tom dai apri fallo per me» «cloe ho detto di no» «ma io-» «no basta», poi uscì bill assonnato «clò che è successo?» «non lo so si è chiuso nella sua stanza..puoi parlarci tu?» domandai «certo» si avvicinò alla sua porta «tom» lo chiamò «mh?» «posso entrare un attimo» «si entra» non ero arrabbiata perché a bill lo faceva entrare, d'altronde era suo fratello a cui teneva tanto, non come me insomma, invece che andare nella mia stanza andai da christian «chri sei sveglio?» dissi bussando alla porta «si» disse aprendo la porta «posso dormire qua?» «certo ma perché?» «non voglio stare da sola» «ma hai tom» «è incazzato» «va bene dai entra» mi fece spazio e soprattutto le coccole, le sue erano speciali, sorrisi e anche lui. «dai clò svegliati» mi svegliò chirstian, mi preparai e andammo tutti e quattro a scuola, appena arrivammo mi avvicinai a tom «tom tutto apposto?» gli chiesi «clò mi dispiace tanto» sorrisi e poi mi abbracciò «tranquillo non me la sono presa» continuò ad abbracciarmi, passarono dalla nostra scuola quei tre rincoglioniti uno più dell'altro, una si mise a ridere, tom alzò la testa e lo guardò male «ma te ne vai?» «no» disse sorridendo «allora non scassarmi i coglioni» «ma se non ne hai» risero «che hai detto scusa?» disse avvicinandosi «che non ne hai» disse ridendo, erano testa a testa e tutti si accumularono «andatevene che poi ci scoprono» loro ascoltarono ma continuavano a guardare, si presero ovviamente a pugni e bla bla bla, fatto sta che vinse tom, guardò tutti con occhi spenti ma soddisfatti, fece un sorrisetto e poi come se non fosse successo nulla mi prese per mano «lavati le mani» «si» disse entrando dentro la scuola, andammo in bagno e poi entrammo nella classe, ci aspettava quella di italiano mamma mia «buongiorno ragazzi come state?» ci accolse «bene» risposero tutti tranne noi due «è arrivato un certo uccellino che mi diceva che quei due là sotto hanno combinato un fatto» disse per poi guardarci «chi minchia è stato lo picchio» dissi a bassa voce guardando la prof «anch'io» rispose tom «potete andare in presidenza che vi aspetta» ci alzammo e in fila indiana andammo dalla preside, «che dobbiamo fare?» disse mettendo i gomiti sulla cattedra, rimasimo in silenzio guardando il basso «perchè hai picchiato il ragazzo?» disse guardando tom, alzai lo sguardo «mi ha detto che non ho le palle» la preside fece la faccia sconvolta «e questo sarebbe un motivo per picchiarlo?» «già mi infastidiva da prima» «me lo venivi a dire» rispose calma, rimase in silenzio «e tu signorina? perché non hai fermato la situazione e hai minacciato gli altri?» «perchè non volevo che tom veniva scoperto e in più se lo meritava» scosse la testa da sinistra verso destra «avevo preso la decisione di sospendervi ma vi dò un ultima possibilità, solo una» «va bene» rispondemmo «divertitevi» disse mentre uscivamo dalla presidenza, rimanemmo tutto il tempo in silenzio fino alla ricreazione. «andiamo dall'altra parte?» «si aspetta un' attimo» risposi, andai un secondo da christian «ma con amelia?» «siamo migliori amici» e il mio piano ha funzionato «vuoi venire dall'altra parte?» «no rimango qua a dopo picci» disse baciandomi la fronte, ritornai da tom e insieme andammo dall'altra parte dove c'era amelia appoggiata nel muro mentre tutti la consolavano, appena mi vide disse «ti piace far lasciare le persone vero?! falsa!» disse in lacrime, la guardai senza dire niente, poi gli altri si girarono, tom la guardò come me «non ti senti in colpa?!» rispose «no anzi» dissi indifferente, anche se sotto sotto forse un po' mi era dispiaciuto, ma che sto dicendo nah. di pomeriggio andammo allo skate park «tom» lo chiamò amelia, che intenzioni aveva «vieni un attimo» disse tirandoselo, le feci fare, nel mentre venne michael «ei cloe» «ciao» dissi senza guardarlo «mi guardi un attimo» mi girai, mi prese con forza e mi baciò, in quel momento notai che amelia ci aveva indicato, ma che minchia stava a fa quello «ma michael!» poi se ne andò, tom ritornò «complimenti, ci sei riuscita anche con me» «a fare che cosa?» «a farmi soffrire» «tom mi sono staccata immediatamente ha fatto tutto lui» «si sempre una scusa e l'abbraccio tra amici e adesso il bacio» la sua faccia diventò seria «tom io non volevo» dissi guardando il basso, alzai lo sguardo e non lo vidi più, poi arrivò uno dei suoi amici «fedele e gentile eh?» disse ridendo e andandosene, poi lo guardai andare verso tom, lo seguii un'altra «diversa dalle altre ho notato» ma che avevano ma si facessero i cazzi loro, guardai mentre consolavano tom e lì sì che mi sentivo triste, sentii qualcuno toccarmi la spalla.

she's my down bitch - Tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora