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tornai con gli occhi lucidi e salii subito al piano di sopra e andai nella stanza che mi avevano riservato, già era in lavorazione da tanto e l'avevano finita, mi buttai sul letto con la faccia dentro il cuscino, poi salì piano piano anche tom, avevo lasciato la porta aperta e lui si poggiò su di essa, mise le mani conserte e restò lì a guardarmi con occhi spenti, ancora non l'avevo visto, mi ero girata verso la finestra, poi per scacciare una mosca mi girai e lo vidi, fece un sorrisetto «che ci fai qua?» domandai «no nulla me ne stavo andando» disse andandosene, cosa ci vedeva di bello a fissarmi? mi alzai e andai a prendere qualcosa da mangiare, passai dalla sua camera e lo vidi guardare il soffitto triste, «che hai?» domandai fuori la porta, si girò a guardarmi «stavo pensando» disse per poi rigirarsi, scesi e presi dei biscotti, li mangiai in camera mia, non riuscivo a stare dentro casa, ero annoiata, volevo uscire sempre, «tom» lo chiamai «mh?» si alzò «ti va di uscire?» «non mi va clò» disse, è la primissima volta che mi dice no, ci ero rimasta di merda dai, allora andai da christian «chri» aprii la porta «vuoi uscire?» «sto uscendo con amelia scusa» «tranquillo» dissi uscendo, e siamo a due che non possono, «bill» bussai «dimmi vi» «vuoi uscire?» «esco con una mia amica» e siamo a tre, andai a chieder per telefono se georg e gustav potevano, risposta? no, allora andai da.. aspetta gli amici sono finiti, bene! ultima scelta, sono uscita da sola, mi sono annoiata più di stare a casa, andai allo skate park e mi misi su un muretto, seduta, ad aspettare che qualcuno mi cagasse.«eii» mi salutò qualcuno, mi girai, mi una persona nuova «ciao» «come ti chiami?» «cloe tu?» «ginevra» disse con un sorriso «e lui?» «lui è il mio ragazzo harry» li salutai con un stretta di mano e ci siamo conosciuti meglio, «vuoi andare a cena fuori?» «no mi dispiace devo tornare a casa» «va bene ciaoo» dissero, poi tornai, non vedevo l'ora di vedere tom, aprii la porta e salii al piano di sopra, io mio sorriso era scomparso, chi c'era? charlotte, girai rapidamente e andai nella mia stanza, poi entrò christian «clò, che succede?» disse sedendosi sul letto «tom è insieme a charlotte» «quel pezzo di merda» disse alzandosi «non combinare nulla» riuscii a dirgli ma ovviamente non mi ascolto, mi alzai anch'io per vedere che cosa succedeva «coglione dove minchia sei, ah eccoti» disse trovando la stanza «ma che cazzo vuoi» rispose tom «cosa te ne stai con charlotte mentre fai soffrire mia sorella» «e chi la vuole a quella» «hai superato il limite stronzo» disse avvicinandosi, non li vidi più «ragazzi calmatevi» disse quella vipera di charlotte, che stava succedendo, mi avvicinai ed entrai, mio fratello era disteso a terra, anche tom però era ferito, parchè facevano finire tutto in botte, appena tom mi notò si girò «ma che problemi hai!» dissi avvicinandomi a mio fratello «lui ha iniziato» «fai schifo!» fece la faccia indifferente e aiutai mio fratello ad uscire «quel pezzo di merda deve morire» disse mentre gli poggiavo il batuffolo di cotone con l'acqua ossigenata «nessuno deve dire ste cose su mia sorella» feci un sorrisetto, poi tom scese «e a me non mi curi?» lo guardai nervosa «non penso che te lo meriti» chirstian si girò piano piano verso tom «lo faccio solo per non farti infezioni» sorrise, io continuai a guardarlo male, appena finii con christian salì sopra in camera sua, tom si avvicinò «perchè hai detto che non mi vuoi?» gli chiesi incazzata «perchè non ti voglio» disse sorridendo «pensi che sia divertente?» «lo sarà» lo guardai male «perchè ti comporti così soltanto per un'abbraccio?» «perchè me l'avevi promesso» «per altro no?» «..no» disse, sapevo che c'era qualcos'altro in più «lo vedo se menti o no» «se lo vuoi sapere così tanto, non volevo fin dal primo momento che parlassi con lui, avevo paura di perderti» non sapevo se sorridere o no «e ora non mi vuoi più?» «no» disse guardando il basso, cercai di non fargli notare gli occhi lucidi, a me dispiaceva e anche tanto «stai piangendo?» «che cosa? no» «guardami negli occhi» disse alzandomi la testa, lo guardai e la luce rifletteva gli occhi più del dovuto, poi mi lasciò senza dire nulla, neache la sua faccia descriveva cosa provava, avevo finito da un pezzo e mentre me ne andavo mi prese dal braccio «perchè stai piangendo?» «non è vero» dissi andandomene, la sera non mangiai, piuttosto pensai a tom mentre guardavo fuori la finestra, entrò la mamma «cloe» mi chiamò dolcemente «dimmi» «devo dirti una cosa» si sedette sul letto e mi invitò anche a me a farlo «tom non pensava davvero quella cosa, ti ama ancora come prima anzi di più, mi ha raccontato che in quel momento non sapeva che gli è preso ma ha detto che ti assicura che non voleva dirle» sorrisi piano piano «può venire qua?» «certo» risposi, lei scese e lo chiamò, poi venne, appena entro chiuse la porta «so che non vuoi vedermi ma vabbè» disse sorridendo «chi te l'ha detto? non è vero» sorrisi «mi dispiace davvero» sorrisi e basta, mi alzai e lo abbracciai «mi perdoni?» «secondo te?» sorrise e mi strinse a sé, poi mi baciò e qualcuno aprii la porta «i miei piccoliii» disse la mamma, tom si girò «mamma!» disse tom «ti lamenti pure quando ti colgo mentre ti baci, per non parlare di quella che ti sei fatto a casa e in treno» tom era tutto rosso «mamma!!» riuscì a dire, io scoppiai a ridere, poi se ne andò «però se eri tu la ragazza era molto meglio» disse maliziosamente «si certo» dissi ridendo «ho sonno» continuai «andiamo a dormire» disse invitandomi in camera sua, «ma che stai dicendo io rimango qua» «stronza» disse scherzando, gli feci la linguaccia e poi se ne andò.

she's my down bitch - Tom kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora