lui mi sorrise. le lezioni finirono, adoro dire questa frase, venne quella porca della sua amica come sempre «tom oggi vieni da me?» «va bene a che ora?» «dopo pranzo» io andai avanti non mi interessavano i loro discorsi, «cloe!» mi chiamò tom «mi aspetti?» disse da lontano «hai tre secondi» sorrise e venne verso di me a corsa «andiamo» tornammo a casa, mangiammo e poi tom se ne andò «ciaoo» ci salutò «che facciamo?» disse christian «bo» rispondemmo in coro io e bill «chri fai venire ester» «ester chi?» dissi quasi incazzata «è una mia amica» disse christian «si dai falla venire così la picchio» «no dai» disse ridendo. quella troia venne e i due si divertono, io per niente, mi faceva irritare come tutte le ragazze su questo pianeta, visto che nessuno mi considerava e di certo non volevo vedere in faccia quella cretina uscii di casa cercai la casa dell'amica di tom, nel bel mezzo della strada incontrai mark «ti devo dire un fatto» «dimmi» «tom guarda un po' too much alla sua amica» «va bene» risposi normalmente «dove vai?» «proprio da loro» mark mi accompagnò, appena mi vide tom si girò, salutò quella puttana e venne «ragazzi io vado» disse mark sorridendo «come mai sei qui?» chiese tom «non avevo nulla da fare» «ora vai a guardare le altre?» continuai «ti infastidisce per caso?» «no assolutamente» dissi cercando di non fargli capire il contrario «e perché ti interessa così tanto?» disse sorridendo «era una domanda per sapere nulla di ché dai» «è inutile che ci provi cloe, so che menti» «e va bene sono gelosa ok?» «lo sapevo» risi sotto i baffi «mi ricordavi tu» «certo come no» «dico sul serio» a quel punto feci un sorrisetto «che cosa ti immaginavi guardandola» «beh se tanto lo vuoi sapere..» «ok ho capito» dissi ridendo «sai stasera i genitori sono fuori, bill esce con christian e la casa è libera, solo noi due» «che intenzioni hai?» sorrisi maliziosamente «quelle intenzioni» disse guardando in basso «la vita è una perché dovresti dire di no» disse sapendo già la mia risposta «non ci casco sta volta» «vedremo, rosellina» «come mi hai chiamata?» risi «rosellina» rise «va bene» dissi sorridendo, arrivammo a casa e davvero non c'era nessuno, andai in bagno a farmi una doccia «ti stai facendo la doccia?» mi domandò «si» risposi. quando uscii, tom mi prese dal braccio e mi rinchiuse in camera sua «mi hai fatto prendere un colpo» «lo so» disse bloccandomi con le braccia «si o no» non sapevo che cosa scegliere, la figura di merda la facevo se dicevo di no, quindi..«si» sorrise maliziosamente e piano piano mi slegò l'accappatoio, mi guardò «mi mancava» risi, lo levò del tutto «sta volta non pensare che ci vadi piano, siamo da soli» disse sorridendo maliziosamente, si levò la maglia «a te ti è mancato?» sorrisi, continuò levandosi i jeans cinque volte più larghi di lui, rimase in boxer «lo vuoi fare te?» disse guardandomi, non sapevo come reagire «tranquilla» disse «sei sicura? se vuoi mi fermo, non sei obbligata» «no vai» «mi piaci così» disse riprendendo a sorridere maliziosamente, se lo levò, uscì due preservativi, me ne diede uno «come l'ultima volta ricordi?» disse aprendolo, mi toccò lentamente tutto il corpo e poi mi spinse sul letto «risposta definitiva?» «si» e da lì entrò dentro di me, gemetti dal piacere, cominciò a spingere e a farmi piacere. «ragazzi svegliatevi» disse la mamma entrando, tom si alzò ma io ancora non ero sveglia «perchè sei senza maglietta?» «sentivo caldo» «va bene, preparatevi» chiuse la porta «clò» disse a bassa voce, mi baciò e mi svegliai «buongiorno» disse «ti è piaciuto ieri?» «molto» rise, mi alzai e mi vestii, poi insieme andammo a scuola, «non mi scorderò mai ieri sera» disse leccandosi le labbra «immagino» «vieni ci sono i miei amici» «si certo» dissi cambiando strada «dai su» supplicò «e va bene» dissi sconfitta, «di nuovo qua?» dissero «si hai qualche problema? lo risolvo subito tranquillo» «nono calmati» «no non mi calmo specialmente se me lo dici tu» tom mi strinse facendomi segno di lasciarlo stare «vabbe comunque...» iniziarono a parlare e parlare, peggio di noi ragazze veramente, parlavano tutti a macchinetta, che casino «tom, io vado» dissi staccandomi dalle sue braccia «perchè?» «mi scoccio» «vengo pure io allora» disse seguendomi «tom tom tom» disse la sua amichetta per la pelle «dimmi» «vieni, adesso che non stiamo più accanto non ci parliamo più che ne dici se ti rimetti accanto a me?» la guardai malissimo «scusa ma-» «dai dai dai» «scusami se ha detto di no è no rassegnati» «e te perché ti metti in mezzo?» disse facendo la faccia schifata, non risposi se no qua l'ammazzavo di botte, «quindi?» disse ritornando da tom «no mi dispiace preferisco stare con lei» «vabbene» se ne andò, poi entrammo «buongiorno ragazzi» «prof aspetti» disse quella scema «dica» «posso mettermi vicino a tom?» «certo, per te cl-» «si per lei va bene ne abbiamo discusso fuori» «ma non è v-» mi tappò la bocca quella stronza di merda, mi ritrovai vicino ad un coglione pieno di puntine, che schifo «sao» disse con la sua S moscia «non parlarmi per favore» visto che ero accanto a quell'essere vivente ascoltai la lezione. finalmente arrivò la ricreazione, «minchia non la sopporto» dissi a mark guardando la porca «dai che sta venendo tom» disse con un sorrisetto, poi se ne andò di corsa «ti sono mancato?» «fin troppo a quella non la sopporto più» lui rise «vieni in bagno» che voleva fare, arrivammo e mi portò nell'angolo dietro l'ultima "cabina" del bagno, mi sbattè al muro «pure a scuola lo devi fare» «nono tranquilla» disse mettendo la sua testa contro la mia «e che vuoi fare» non rispose, mi prese dai fianchi e mi baciò, misi le mie braccia attorno al suo collo, mi prese in braccio, «sai ti scoperei anche a scuola se potessi» disse leccandosi il piercing al labbro, poi continuò a baciarmi, qualcuno entrò.
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she's my down bitch - Tom kaulitz
Romancecloe, una ragazza ribelle che non si fa mettere i piedi in testa, gira per i corridoi della seconda superiore mettendo paura a tutti i ragazzi di quella scuola, ma un ragazzo riuscirà a fare sciogliere quel cuore ghiacciato dentro di lei.