non avevo niente da fare quel giorno, decisi di uscire, da sola, «dove vai?» chiese tom «a fare un giro» «posso venire?» «scusami voglio stare un po' da sola» «perchè?» «bu così» «va bene a dopo» disse per poi baciarmi, uscii di casa e andai a caso, incontrai la persona che non volevo mai più rivedere, amelia, quella scema, «come va con tom?» disse sperando di avere brutte notizie «meglio di quanto tu pensi, non ci dividerai mai» «immagino» «te provaci che la testa non te la ritrovi più» «che paura sto morendo» «devi averne» dissi sorpassandola, adesso ero totalmente da sola, andai da un gelataio «che desidera signiorina?» «cono fior di latte e cioccolato, con sopra la panna» avevo un botto di fame, «tenga» disse dandomelo, pagai e lo mangiai molto velocemente, incontrai harry, oggi giornata incontri? «oh ciao cloe» disse notandomi «ciaoo come va?» «gine è un ospedale» «perchè?!» «ha un problema al cuore..» «oddio mi dispiace, in che ospedale si trova?» «vicino lo skate park» «va bene» decisi di andarla a trovare, chissà che cosa avrà passato, feci un bel po' di strada e arrivai «signorina a chi cerca?» disse un infermiera guardandomi girovagare per tutto l'ospedale «si chiama ginevra e ha un problema al cuore» «cognome?» «non lo so, posso dirle il nome del ragazzo» «e di dica» «harry» «ah si, stanza 123 secondo piano» «va bene grazie» salii con l'ascensore e arrivai nella stanza, aveva un botto di tubi e cose attaccate al corpo «ginny..ci sei?» «mh?..chi sei?..» «sono cloe» «ah si cloe, che ci fai qui?» «ho saputo del tuo problema al cuore, come stai?» «meglio dai, tu come stai?» «bene bene» «con tom?» «apposto, ci siamo rimessi insieme dopo quella cosa» «sono felice» sorrisi, poi entrò un infermiera «signorina mi dispiace, ma è l'ora di andarsene» «va bene, a dopo ginny» dissi salutandola con la mano, nel ritorno ho rincontrato harry, avevamo iniziato a parlare, quando poi qualcuno mi dà un pacca sul culo, chi non poteva essere se non tom, «ou ma che cazzo fai» disse harry agitato, non lo aveva riconosciuto? «ma che vuoi» «ma sei matto che gli dai una pacca sul culo» «sono il suo ragazzo, stiamo calmi» «il suo ragazzo?» «si, harry, te lo avevo anche presentato» dissi guardandolo stranita «a me non mi hai presentato proprio nessuno» se ne andò «ma è impazzito?» «lascialo stare torniamo a casa va» disse tom mettendomi un braccio attorno al collo «ma non sapevo fossi così bassa» «tom ti arrivo al collo e sei 1,86» «vabbe sei bassa lo stesso» risi «lo sai ginevra ha un problema al cuore» «poverina» disse dispiaciuto «già» «sonia mi sta scassando i coglioni» «che ha fatto?» «scherza fin troppo» «che l'è uscito da quella fogna» «"ma da quanto non ti lavi i capelli? aahah" a me e a te invece ti ha detto "ma tua sorella come fa a stare con quello di là, ok che è letteralmente uguale a lui, però dai"» «e christian? niente?» eravamo arrivati «dice che scherza in quel modo» «non la passa liscia quella troia» entrai dentro casa e mi precipitai subito in camera di chirdtian, senza neache bussare «si bussa» «vedi di starti zitto, sonia vieni un attimo» lei venne, la spinsi bruscamente al muro «come cazzo ti permetti di insultare,perché quello non si chiama scherzare, a tom» «stavo scherzando mamma mia che permalosi» «vedi di scherzare di meno, puttana» lasciai la presa, se ne andò, scesi le scale «che hai nelle mani?» disse tom, le guardai, erano piene, di colore rosso? ma che.. «ma non ho ucciso nessuno» «cloe» mi chiamò christian, con accanto a sonia tutta insanguinata, era palesemente finto, «gioia mia che hai passato» dissi guardandola scioccata «che le hai fatto?!» disse christian abbastanza nervoso «io? nulla» «e le mani?» «è colore come quello che ha in faccia la tua fidanzatina per la pelle» «ah si?» mi fece notare che il taglio era vero «ma io non le ho fatto nulla!» «vedi di smetterla, non me l'aspettavo» «ma non ho fatto nulla!» gli urlai «coglione» dissi sotto voce «cl-» me ne salii in camera senza ascoltarlo, chiusi con forza la porta e inziai a prendere a pugni i cuscini «che cazzo, tutto era perfetto arriva sta pulla e rovina tutto» una cosa che odiavo era parlare da sola vi giuro, «cloe aprimi» disse tom dietro la porta «tom non è il momento» «cloe invece sì fammi entrare» «no!» gli urlai alla fine, una cosa che forse non sapevate? ho attacchi di rabbia. «cloe» sta volta era mamma «che vuoi?» «mi fai entrare?» «no» «cloe devi andare a mangiare» «non ho fame lasciami stare» «ma che ti è successo» «vattene» se ne andò, sentii qualcuno parlare e cercai di origliare «ma che le succede?» chiese penso la mamma «non lo so» disse gli altri «chri tu sai qualcosa?» «cloe ha gli attacchi di rabbia, è successo quando era piccola e alla fine mi ha ridotto con un taglio vicino all'occhio» ripensai a quel momento e mi sentii in colpa, christian voleva solo aiutarmi in quel momento e io ho fatto solo danno, mi calmai, ma ribussarono «cl-» «basta chiamarvi non vi voglio sentire!» tra tutte le persone che potevano bussarmi era tom, odiavo i miei attacchi di rabbia. la notte andai in giardino a guardare le stelle e tom mi seguì «ti dò fastidio se sto vicino a te?» nonostante tutto quello che gli ho detto, era di nuovo davanti a me, scossi la testa dicendo di no, si sedette accanto a me, lì mi vennero gli occhi lucidi «mi dispiace» dissi appoggiandomi alla sua spalla «tranquilla non è successo niente» «invece sì, non volevo risponderti in quel modo» «stai tranquilla» mi accarezzò «l'importante e che stai bene, per me» sorrisi «io vado in camera» dissi asciugandomi le lacrime «un abbraccio non me lo dai?» disse sorridendo, sorrisi anch'io e lo abbracciai, mi baciò sulla testa e poi me ne andai.
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she's my down bitch - Tom kaulitz
Romancecloe, una ragazza ribelle che non si fa mettere i piedi in testa, gira per i corridoi della seconda superiore mettendo paura a tutti i ragazzi di quella scuola, ma un ragazzo riuscirà a fare sciogliere quel cuore ghiacciato dentro di lei.