io e christian ci ritrovammo nell'ufficio della preside «allora signorini Fischer sono costretta ad espellervi da questa scuola» «per quale motivo?!» dissi io sorpresa «avete letteralmente bullizzato pesantemente quei poveri dei gemelli kaulitz!» ecco perché bill continuava a scusarsi con me, che avevano combinato quel gruppetto di coglioni «le giuro che non abbia-» «oltre questo tuo fratello christian ha anche un altro motivo, ha picchiato i ragazzi che mi sono venuti a dire questo fatto» dopo una miriade di cazzate varie ci espulsero per davvero. «porca puttana quei bastardi» disse christian sbattendo con forza la porta, «chri calmati» dissi andando nella camera di tom, aprii la porta e lo ritrovai nel letto in lacrime, «tom posso entrare?» chiesi gentilmente, lui mi guardò e con la testa annuì, mi avvicinai a lui «t-» «faccio schifo» disse interrompendomi «e perché?!» dissi sorpresa «perché?! non ho potuto difendere mio fratello cazzo ho dovuto assistere a tutte le cose brutte che gli hanno fatto a tutto il dolore che ha provato rimanendo fermo appiccicato al muro senza altra scelta ho dovuto sopportare che quei bastardi hanno dovuto mettere le mani su mio fratello che l'hanno toccato!» disse urlandomi, io guardavo il basso «scusa se ti ho urlato clò, non riesco a controllarmi» disse per poi abbracciarmi «tom non posso dire che ti capisco ma ti prometto che sarò sempre al tuo fianco su queste cose, quando ti vorrai sfogare sono qua, non esitare a chiamarmi in un momento di aiuto sarò sempre lì a rialzarti in piedi, non fai schifo, non devi sentirti uno schifo, non hai potuto difendere tuo fratello ma non perché tu lo volessi ma perché gli altri te lo impedivano» dissi tra le sue braccia «non lasciarmi clo, mi rimani solo tu ti prego» «non ti lascerò mai da solo tom» «sfogati piu presto che puoi, mi fa male vederti così» dissi triste «scusami» «non è colpa tua» dissi accarezzandogli la testa, iniziò a sfogarsi dicendo tutto quello che pensava, sempre tra le mie braccia, i suoi occhi erano poggiati sulla mia spalla mentre lui parlava e parlava, avevo tutta la spalla bagnata dalle sue lacrime ma non me ne importava, lentamente provai a staccarmi «no cloe altri due minuti» disse stringendomi a lui «sei l'unica persona in cui posso rifugiarmi faccio tutto quello che vuoi ma concedimi altri due minuti ti prego» lo guardai sorridendo, «possiamo andare un attimo da bill? gli devo dire una cosa importante» disse dopo essersi staccato «certo andiamo» dissi andando verso la porta, entrammo «bill, tom ti deve dire una cosa» tom mi sorpassò e andò verso bill, io li guardai sorridendo e poi uscii dalla camera «christian!» lo chiamai, non rispondeva, «christian?» dissi scendendo, niente, dov'era finito, uscii di casa «chri madonna» si stava ammazzando con quei bastardi, andai da lui e lo staccai dagli altri, «non è finita qua brutti stronzi di merda, fottetevi» gli dissi «da te? va bene» «te lo spacco quel cazzo che ti ritrovi appena mi rispondi di nuovo non devi sfidarmi bimbo» dissi sfidandoli «uh che paura» gli diedi un calcio là sotto, si distese per terra, mi abbassai con il busto «"uh che paura"» dissi imitandolo, gli sputai addosso «ritieniti fortunato di avere il mio dna sui vestiti» dissi ridendo e andandomene insieme a christian. «dov'eravate?» chiese bill «nulla di speciale» rispondemmo in coro, «dov'è tom?» chiesi dopo io «è di sopra sta provando» disse bill, annuii con la testa e salii di sopra, sentii suonare la chitarra, era lui «eii posso?» dissi aprendo un po' la porta «si vieni» disse invitandomi, «ti ricordi come si suona?» disse tom sorridendo, aveva ripreso a sorridere, mi faceva sciogliere «beh diciamo» «tieni provaci» disse dandomela, provai a ricordarmi, mi insegnò altre tecniche e mi fece vedere tutte le sue chitarre «quale ti piace di più?» dissi «quella là, rossa, mi ricorda te» disse indicandomela, sorrisi «oggi te la senti se andiamo al parco divertimenti con i ragazzi?» gli chiesi «se ci sei tu vemgo» arrossii «ci facciamo una passeggiata?» disse «certo» dissi sorridendo, andammo a fare questa passeggiata, passammo dallo skate park «andiamo?» dissi gasatissima e saltellando come una bambina «si va bene andiamo» disse ridendo, vidi a charlotte?! «hey tommy, ciao cloe» disse cambiando letteralmente umore, tom la salutò e purtroppo anch'io «vieni tom guarda» disse portandoselo via «ma in realtà io-» «guarda» disse portandoselo più lontano, ma dai sta puttana, bah, poi intravidi a michael «michael!» lo chiamai, mi sentii e si avvicinò «ciao clò» disse sorridendo e aiutandomi ad alzarmi «ciao!» dissi abbracciandolo, ricambiò «che ci fai qui da sola?» «niè charlotte si è presa a tom e io so rimasta qui» «ah.. e vabbè ti prendo un gelato?» che dolce «va bene se vuoi ti dò i soldi» chiesi «nono tranquilla» disse sorridendo, andò a prenderlo, poi si avvicinarono quelli «tom ti deve dire una cosa fai veloce io vado» disse andandosene, si avvicinò e mi prese dai fianchi «cos'era quell'abbraccio eh?» mi chiese «un abbraccio tra amici» poi mi baciò «un bacio tra amici» disse indifferente, arrossii, lui mi fece l'occhiolino e se ne andò preso da charlotte. «ecco il gelato» disse dandomi il gelato al cioccolato più buono che io abbia mai assaggiato «sei tutta sporca!» disse ridendo michael, io risi, poi mi pulì con un tovagliolo, sorrisi, era un amore quel ragazzo, disposto a tutto, non che tom sia peggio però è davvero un gentiluomo «hai portato lo skate?» «no» dissi guardando giù «tieni il mio» disse dandomela «fammi vedere che sai fare» disse sfidandomi «una sfida eh?» dissi io «si» disse sorridendo, gli feci vedere tutto quello che sapevo fare «ora tocca a me» disse inziando ad andare, era bravissimo anche lui, più bravo però «direi che ti sei fatta proprio sconfiggere» disse ridendo «sta zitto» dissi a braccia conserte «no dai scherzo hai vinto tu» disse abbracciandomi, poi qualcuno mi prese in braccio da dietro «adesso noi dobbiamo andare ciao» disse tom andandosene con me in braccio «ancora gli abbracci tra amici eh?» «che gelosone neanche sei il mio ragazzo» dissi ridendo «sempre con la scusa del ragazzo ti giuro che appena starò con te ti faccio vedere come ti zittisco» sapevo che intendeva purtroppo «nono ti prego» dissi ridendo «sii invece voglio sentirti urlare» «ma tu sei tutto pazzo» «si pazzo di te "abbraccio tra amici"» «gne gne» dissi ancora in braccio a lui, arrivammo a casa, mi butto sul letto «perchè siamo tornati?» «perchè sei mia e quello non ti deve assolutamente toccare» arrossii «io mi sto riposando» disse distendendosi, mi avvicinai a lui e lo abbracciai «levati» disse «vai piuttosto ad abbracciare il tuo amico» disse geloso «dai facciamo pace» «finchè non lo dici bene no» disse girandosi, lo baciai sulla guancia «ok va bene vieni qua» disse spingendomi accanto a lui «dopo questo rimani solamente mia va bene? sei la mia donna d'altronde» «si solo tua» dissi sorridendo «mettiamoci un po' più spostati, ho paura che cadi» disse preoccupandosi, che puccioso «me li fai i grattini?» dissi alzando la testa «certo principessa» disse baciandomi la fronte.
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she's my down bitch - Tom kaulitz
Romancecloe, una ragazza ribelle che non si fa mettere i piedi in testa, gira per i corridoi della seconda superiore mettendo paura a tutti i ragazzi di quella scuola, ma un ragazzo riuscirà a fare sciogliere quel cuore ghiacciato dentro di lei.