21 - «È ufficiale: ci siamo perse.»

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«Dovrò vederlo amoreggiare con la sua fidanzata per tutto il giorno. Quindi ti chiedo di non fare niente che possa infastidirmi, perché oggi potrei auto denunciarmi alle autorità competenti.»

Eda prende posto accanto a me in auto e con aria soddisfatta, si allaccia la cintura. Poi, poggia la borsetta sulle sue gambe e sospira.

Sin dal primo giorno in cui ho incrociato lo sguardo di Can, ho pensato che lui sarebbe stato un enorme problema per me. Me lo sentivo, qualcosa mi diceva di scappare prima che fosse troppo tardi. Ma qualcosa, non so cosa onestamente, mi ha convinta a restare. E ora mi trovo qui, a un passo dalla disperazione, maledicendo il giorno in cui l'ho incontrato. C'era bisogno di darmi un girasole? Di chiedermi di prendermi cura di lui, quando io vorrei averlo accanto per sempre non esattamente come amico? No che non ce n'era, figuriamoci. Sono già abbastanza confusa, non servivano le sue parole a mandarmi in tilt. Ieri eravamo in auto a scambiarci confidenze, ora sono in auto per vederlo amoreggiare con la sua fidanzata. Il black humor della vita mi ha quasi stancata, vi dirò. Così chiedo alla mia migliore amica di non metterci il carico, visto che sono punibile legalmente.

«Io vorrei tanto sapere il motivo per il quale ti agiti se questo ragazzo ti è indifferente,» ribatte e sorridendo, si volta verso di me. «Stai tranquilla, dovrai solo stargli accanto durante un evento.»

«Mi agito perché non voglio stargli accanto.» Ingranata la marcia, ecco che partiamo.

«Non credi nemmeno tu a ciò che dici, perché dovrei crederci io?» Mi manda un bacio volante e poi torna a guardare fuori dal finestrino. «Mi ringrazierai, un giorno.»

Si, certo. La ringrazierò per avermi messa in difficoltà col nemico, invece di allearsi con me. Ah, giusto, non vi ho ancora raccontato di ciò che ha fatto Eda esattamente sei ore fa, alle sette del mattino. Ha chiamato Can - starete inarcando le sopracciglia chiedendovi il perché di ciò, ma non so darvi una risposta che abbia senso logico; lei ha dei problemi e questi problemi, ovviamente, ricadono casualmente su me - per chiedergli di pranzare insieme prima di presenziare all'evento. «Giusto per stare in compagnia, per fare una chiacchiera» gli ha detto. E lui, che per accettare sta peggio di lei, ha fissato l'appuntamento per l'una e mezza del pomeriggio. Io ero sicura che non sarebbe venuto, dato che stanotte abbiamo fatto tardi e che gli ho chiesto di riposare per oggi. Invece, figuriamoci! Pronto per pranzo, lui.

«Sì, come no!» Svolto a destra ed un gruppo di persone cercano di attraversare la strada. Ora, il problema è che questa curva è molto stretta e si fa fatica a prevedere cosa vi accada una volta averla superata. Non a caso, non sono disegnate le strisce pedonali. Così è letteralmente un suicidio assistito di cui non voglio essere la causa... non oggi! Nervosa, con un movimento veloce abbasso il finestrino e mi sporgo. «La prossima volta che attraversate così, a caso, senza nemmeno guardare, vi spiaccico sul muro come francobolli. Le avete viste le strisce pedonali? No? Beh, io nemmeno. E sapete perché? Perché non ci sono, imbecilli!» Grido e loro, con aria di sufficienza, non fanno altro che guardarmi senza dire una parola. Rialzo il finestrino, riparto e accelero.

Sento addosso lo sguardo inebetito di Eda; le lancio un'occhiata fugace e ghigna. «Stai bene?»

«Benissimo.»

«Non si direbbe. Fossi in te m'interrogherei sul motivo di tale nervosismo ogni volta che si parla di Can. Sai di dover stargli vicino e dai di matto, vorrà dire qualcosa... non credi?»

«No, non credo!» Esclamo, rallentando in prossimità delle strisce pedonali. Una mamma in tuta spinge un passeggino; da esso fa capoccella un bambino che non appena ci vede, sorride. Così ricambio salutandolo con la mano e sua madre sorride di rimando, ringraziandomi con un cenno del capo per averla fatta attraversare. Ma non mi ci vuole molto per tornare alla realtà dei fatti. «Prima, quando ti ho chiesto di non farmi innervosire, intendevo proprio questo... Eda.»

Per il resto tutto beneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora