Mi accasciai contro il sedile della macchina appoggiando la testa vicino al finestrino. Sentivo il corpo tremare per l'agitazione e l'angoscia che cominciava a montare dallo stomaco e in quel momento erano le ultime cose che avrei voluto provare. Il silenzio assordante nel quale era immersa l'auto, poi, non aiutava a distendere i nervi tesi. Purtroppo, mi stavo già pentendo della mia scelta; nella mente mi si affaccendarono le immagini di diversi possibili scenari di come sarebbe potuta finire quella serata. Tremai. Su una cosa ero sicura, non sarei andata a casa loro né quella sera, né tanto meno quella successiva. L'espressione delusa di Chan mi tornò in mente con tanta forza da farmi sussultare.
Jaehyun: Allora, posso sapere perché hai cambiato idea all'improvviso e perché sembrava tu stessi scappando? - chiese calmo tenendo gli occhi sulla strada.
Hyuna: Ci deve essere per forza una ragione? - chiesi distratta, giocando con le dita.
Jaehyun: Beh, dopo quello che è successo solo poche ore fa devo dire che credevo saresti andata a stare a casa loro per un po'. Questo vuol dire che deve essere successo qualcosa tra te e Chan, come al solito direi, e per questo mi hai chiamato. Ho ragione? - mi lanciò un'occhiata mentre svoltava verso una via interna.
Evitai il suo sguardo indagatore. Spostai gli occhi da lui alla strada fuori dal finestrino. Non mi piaceva essere un libro aperto e odiavo quando le persone riuscivano a capire i miei pensieri soltanto guardandomi negli occhi.
Hyuna: No. Ho solo cambiato idea - affermai con fin troppa durezza.
Jaehyun: Certo, ed è per questo che stai evitando di guardarmi - lo sentii ridacchiare.
Hyuna: Non sto evitando di guardarti - mi girai sul sedile, pronta al confronto con i suoi penetranti occhi marroni.
Si fermò al semaforo rosso, approfittandone per poter spostare l'attenzione su di me. Sporse il viso verso il mio ritrovandoci a pochi centimetri di distanza. Eravamo amici da molti mesi ormai, ma non mi ero mai sentita così in soggezione come in quel momento. Lo vidi scavare dentro di me nelle profondità delle mie bugie, delle mie insicurezze, delle paranoie e delle frustrazioni che mi avevano portata a chiamarlo e ad essere lì quella sera. Tutt'a un tratto non riuscivo più a sostenere il suo sguardo e lo girai verso la strada e il semaforo ormai verde.Hyuna: È verde - mormorai, vedendo che non accennava a ripartire.
Con la coda dell'occhio vidi un sorriso soddisfatto stampato sulla bocca.Jaehyun: Visto che ho vinto, mi dici perché sei qui? - affermo' riprendendo a muoversi.
Hyuna: Perché, era una gara? - chiesi stizzita.
Jaehyun: Assolutamente.
Hyuna: Antipatico - bofonchiai.
Jaehyun: Non fare così - lo sentii ridacchiare. Allungo' la mano verso di me per afferrare la mia e stringerla. Con il pollice cominciò a disegnare dei piccoli cerchi sul dorso. Mi sentii avvampare per quell'improvviso contatto.
Jaehyun: Sei bellissima quando metti il broncio - sorrise. Spalancai gli occhi.
Hyuna: Smettila - affermai con voce perentoria. Il sorriso sparì dalle labbra e ritirò subito la mano per rimetterla sul volante. Lo vidi irrigidirsi e cambiare completamente postura.
Jaehyun: Scusa - mormorò.
Hyuna: Si può sapere che cavolo ti è preso, oggi? - chiesi con irritazione mettendomi a braccia conserte e tornando a guardare fuori dal finestrino.
Jaehyun: Hai ragione - affermo' - perché continuare a provarci - sussurrò impercettibilmente, tanto da non essere sicura di aver sentito bene.
Hyuna: Che hai detto? - chiesi avvicinandomi.
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Call me Daddy || BangChan
FanfictionEra partito tutto con un semplice lavoro da governante nel dormitorio di un gruppo chiamato Stray Kids ma si era rivelato un incubo, per Hyuna; un incubo cupo, sexy e molto erotico. Riuscirà Hyuna a destreggiarsi tra 8 ragazzi sexy? Avverto: potrebb...