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Felix: Tu sei un genio!

Hyunjin: Un fottutissimo genio! - aveva la bocca spalancata per la sorpresa e lo stupore.

Han: Sposami! - uno scappellotto arrivò dal nulla facendo ridere gli altri.

Chan: Quando avete detto "festa" non immaginavo una cosa del genere - si guardò intorno nell'atrio e nel salotto in cui dei ragazzi stavano sistemando alcuni festoni dorati, bianchi e neri sul soffitto.

Felix: Nemmeno noi - la sua espressione sbalordita gli dava un'aria dolcissima.

X: Mi scusi, dove dobbiamo mettere le tende? - ci volevano sei ragazzi muscolosi per tenere dodici scatoloni pieni di tende.

Hyuna: Di là - indicai il salotto - arrivo subito.

Mi girai verso i ragazzi per vedere le loro espressioni. Erano tutti increduli e non riuscivano a staccare gli occhi dall'atrio ormai quasi completamente addobbato. Anche Minho sembrava stupito e la cosa mi inorgoglì molto. Felix e Han, d'altro canto, aveva gli occhi che luccicavano per la felicità e questa era la cosa più importante.

Felix: Non so veramente come hai fatto ma è stupendo - venne ad abbracciarmi, sollevandomi da terra e facendomi girare.

Han: You, be mine! - tentò di avvicinarsi a me ma dovette correre via quando Chan, in posizione d'attacco stile lottatore, fece uno scatto verso di lui cercando di prenderlo. Han continuò a correre fino in cucina, seguito dagli altri mentre Chan si bloccò a metà strada scuotendo la testa.

Hyuna: Prima o poi gli verrà un infarto per i colpi che gli fai prendere - sospirai puntando gli occhi sulla sua schiena.

Chan: Se facesse meno lo stupido non gli farei venire tutti questi colpi - si girò verso di me con un sorrisino furbo. Eccola lì la fossetta che tanto mi piaceva. Nei primi giorni in cui ero arrivata ricordo che molto spesso mi fermavo a fissarla e sorridevo.

Hyuna: Ma se non facesse lo stupido non sarebbe Han - sorrisi.

Chan: Anche questo è vero - sorrise, avvicinandosi cauto.

Rimasi ferma dov'ero. Appoggiò le mani clade sulle mie braccia, percorrendole lentamente. Il suo profumo mi inebriava dandomi alla testa.

Hyuna: Chan... che... - mi si mozzò il respiro quando avvicinò il bacino al mio. Avvicinò il viso fermandosi a pochi centimetri dalla mia bocca. Potevo sentire il suo fiato caldo sulla pelle. Istintivamente mi leccai il labbro inferiore.

Chan: Volevo chiederti una cosa - la sua voce vellutata mi scivolava morbida addosso.

Hyuna: Dimmi - sussurrai. La sua vicinanza, per quanto ci provassi, continuava a darmi i brividi e a scatenarmi un uragano di emozioni in fondo allo stomaco. Odiavo l'effetto che aveva su di me e odiavo il fatto che lui lo sapesse e ne approfittasse.

Chan: Dal modo in cui stanno diventando rosse le tue guance e dal tuo battito accelerato - si fermò un secondo per passare il pollice sulle mie labbra - le cose che hai detto ieri non sono vere, no?

E lì si ruppe la magia. Lo allontanai con uno strattone, imponendomi di rimettere su la maschera di indifferenza che mi riusciva particolarmente bene in quei giorni.

Hyuna: Ti riferisci a quando ho risposto alla tua amica? - mi avvicinai al suo orecchio con un sorriso perverso - vuoi sapere se sono stata con uno di loro? Vuoi sapere se qualcuno mi ha vista come mi hai vista tu? Vuoi sapere se hanno scaldato il mio letto dopo che te ne sei andato? - la mia voce suadente era velata dalla rabbia. Lo sentii irrigidire i muscoli e un verso gutturale gli affiorò dal fondo della gola.

Il suo sguardo obliquo mi spronò a finire la frase.

Hyuna: Non ne hai idea - sussurrai.

Chan: Fanculo!

Call me Daddy || BangChanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora