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Tornammo a casa in silenzio. Una volta oltrepassata la porta di casa si allontanò svelto al piano superiore. Mi sentivo una stupida: ero uscita senza dirlo a nessuno, avevo bevuto più del dovuto e stavo per fare cose indicibili con uno sconosciuto nel bagno di un locale. La ciliegina sulla torta era stato il pugno che Chan aveva dato a Seonghwa. Mi tolsi le scarpe con un calcio e me ne andai in camera con la voglia di buttarmi sotto una doccia calda e dentro alle coperte calde.

La luce della luna entrava dalle finestre aperte, illuminando il letto sul quale erano stesi due corpi addormentati.

Hyuna: Ci mancavano solo loro due - sbuffai guardando Felix e Hyunjin che dormivano tranquillamente.

Pensai alle diverse opzioni che avevo: o mi sdraiavo in mezzo a loro sul letto con il rischio di ritrovarmi due erezioni puntate addosso l'indomani o potevo semplicemente andare a dormire sul divano.
Scelsi la seconda opzione.

Senza fare rumore andai all'armadio, presi i pantaloncini del pigiama e una canottiera e scesi al piano inferiore dove sistemai il divano per poterci dormire. Assicurandomi che non ci fosse nessuno nei paraggi, tirai giù la lampo del vestito e me lo feci scivolare fino ai piedi.

Chan: E' una fortuna che gli altri non ti abbiano vista così.

Saltai per lo spavento. Era appoggiato allo stipite della porta e mi guardava. Ogni volta che parlava con me metteva su una maschera di serietà e indifferenza che non mi faceva capire a cosa pensasse.

Ero davanti a lui con solo le mutandine addosso. Dalla mia bocca non riusciva ad uscire neanche un alito di fiato, figararsi se gli avessi potuto dire qualcosa.
Mi girai velocemente di spalle, riuscendo a sentire soltanto i suoi passi che si avvicinavano. Stavo tremando. Si fermò a pochi passi da me. Sentii un fruscio di stoffa e poi vidi che mi passava qualcosa.

Hyuna: La tua maglietta? - lo guardai da sopra la spalla.

Chan: È meglio che non ti vedano solo con quella magliettina striminzita.

Hyuna: Oh... grazie - presi la maglietta e me la infilai. Il tessuto caldo mi avvolse e l'odore di bagnoschiuma e del profumo di Chan mi invase le narici.
Girandomi verso di lui notai che mi stava guardando. Rimanemmo in quella posizione per diversi istanti con lui che cercava probabilmente di capire a cosa stessi pensando e io che non riuscivo a sollevare lo sguardo dai suoi addominali. Sollevò una mano e mi spostò una ciocca di capelli dagli occhi, accarezzandomi la guancia.
Il contatto con la sua mano calda mi piaceva talmente tanto che mi sarei potuta addormentare.

Come risvegliatosi da un sogno, fece cadere la mano e si allontanò di qualche centimetro.

Chan: Vado ad allenarmi. Se ti serve qualcosa... - mi guardò un'ultima volta e uscì dalla stanza senza dire più una parola.

Rimasi imbambolata ad osservare il punto in cui poco prima c'era lui. Quella sera si era comportato in modo molto strano. Di solito era silenzioso e diventava un chiacchierone soltanto quando stava davanti alle telecamere o quando era da solo con gli altri ragazzi ma con me non si era mai "sbilanciato" così tanto.

Buttandomi sul divano decisi di non pensarci per quella sera. Ero troppo ubriaca e stanca per riflettere su cose così complicate come il comportamento altalenante di un ragazzo bellissimo.
Chiusi gli occhi e mi addormentai velocemente con il viso di Chan davanti agli occhi.

..... Chan mi stava stringendo da dietro. Posò un bacio caldo sulla mia spalla, poi un altro e un altro ancora fino a risalire il collo.

Hyuna: Chan... - ansimai con il fiato corto.

Chan: Sei pronta? - mi presi i seni tra le mani e li strinse - stanotte sarai mia.

Mi girò tra le sue braccia e si avventò sulla mia bocca con enfasi, prendendomi in braccio per tenermi più vicina. Mi palpava il sedere e fece combaciare la sua erezione con l'attaccatura delle mie cosce. Stavo ansimando.

Hyuna: Chan... Chan......

Chan: Hyuna? Svegliati!

Spalancai gli occhi e mi tirai su a sedere, cercando di riprendere fiato. Avevo il battito accelerato e stavo sudando. Chan era davanti a me e aveva un'espressione incerta, un misto tra il dubbio e la curiosità.

Hyuna: Che succede?

Chan: Lo dovrei chiedere a te - con un gesto quasi automatico abbassò un lembo della maglietta che lasciava scoperta fin troppa pelle delle mie gambe - mi stavi chiamando nel sonno.

Hyuna: Oh no.... - mi portai una mano alla bocca, strabuzzando gli occhi - e che cosa ho detto?

Chan: Niente... solo il mio nome.

Lasciai andare un sospiro di sollievo, felice di essermi evitata una sicura figuraccia.

Chan: Forse è meglio se ti metti a dormire su un vero letto - cominciò ad allontanarsi in direzione delle scale. Rimasi dov'ero, sicura di aver capito male.

Chan: Non vieni?

Mi alzai svelta e camminai velocemente dietro di lui, lanciando occhiate continue al suo corpo. Il suo sedere era una vera calamita per gli occhi: grande e tondo. Avrei voluto allungare una mano e sentire se era esattamente come me lo immaginavo.

Nemmeno il tempo di pensarlo che mi ritrovai ad andare a sbatte contro la sua schiena. Sarei caduta dalle scale se Chan non si fosse girato immediatamente, afferrandomi per la vita.

Chan: Per guardarmi il culo stavi quasi per cadere.

Oh oh. Beccata.

Call me Daddy || BangChanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora