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Mi sentivo avvolta da un immenso calore che riscaldava sia il mio corpo che la mia anima. Mi sentivo tre metri sopra al cielo per la felicità e l'amore che mi aveva dimostrato Chan per tutta la notte. Ci eravamo addormentati intorno alle sei del mattino, stanchi ma felici. Era stata la notte più bella della mia vita e l'avevo passata con l'uomo di cui, pian piano, mi stavo innamorando.
Quando mi svegliai stavo sorridendo.

Accanto a me Chan non c'era più ma la cosa non mi serprendeva molto perché probabilmente preferiva non rischiare di essere visto nella mia camera.

Mi stiracchiai tra le coperte aggrovigliate, puntando lo sguardo sul sole che filtrava dalla finestra aperta. Probabilmente era mattina tardi e i ragazzi scalpitavano in cucina per la loro colazione ma non mi importava; mi sarei fatta una doccia calda e vestita con tutta calma. Niente avrebbe potuto rovinarmi l'umore.

Aprii l'acqua della doccia e aspettando che l'ambiente si scaldasse mi fermai davanti allo specchio, rimirando il mio riflesso. Ero solare e non mi vedevo così bella e rilassata da molto tempo. Irradiavo calore, come se avessi avuto un'aura intorno e mi chiedevo se anche gli altri se ne sarebbero accorti.
Mi buttai sotto la doccia e iniziai a canticchiare. Mentre passavo il bagnoschiuma sulla pelle mi persi nel ricordo delle grandi mani di Chan che mi sfioravano. Ripensai ai suoi baci bollenti e a come le nostre mani si intrecciavano nel l'onda della passione.
Mi riscossi dai miei pensieri.
Quella mattina mi presi tutto il tempo per vestirmi e sistemare alla bell' e miglio la mia chioma castana.

Scesi le scale e sentii delle voci concitate provenire dalla cucina. Sbirciai, appiattendomi alla balaustra e tendendo l'orecchio.

Han:.... non posso credere che l'abbia fatto davvero....

Felix: Mi sento male....

Changbin: Credevo stesse scherzando...

Hyunjin: Quando si tratta di giocare sporco....

Minho: Smettetela... è sempre il leader

Di che diavolo stavano parlando? Il soggetto era ovviamente Chan ma non riuscivo a capire di cosa stessero parlando.

Seungmin: Dobbiamo dirglielo...

Minho: Per dire cosa? Scusa, hai presente quello che è successo? Ecco, non è come sembra - disse con tono sarcastico.

Hyuna: Che cavolo ha combinato? - mormorai tra me e me.

Cercai di avvicinarmi per sentire meglio ma sentii dei passi avvicinarsi alla porta che mi fecero saltare sull'attenti e fingere di essere appena scena.

Changbin: Oh... Hyuna - il suo sguardo si mosse subito da me alla porta. Sembrava nervoso e evitava di guardarmi negli occhi. Decisamente un comportamento strano per lui.

Hyuna: Bin, va tutto bene? - lo guardai sospettosa ma continuava a evitare il mio sguardo. Stava decisamente succedendo qualcosa.

Changbin: Si, certo - fece un sorriso tirato - è da molto che sei qui?

Hyuna: No, sono appena scesa - lo guardai con espressione innocente.

Torno' in cucina dagli altri che improvvisamente si erano ammutoliti e si guardavano l'un l'altro.

Hyuna: Buongiorno, ragazzi - mormorai guardandoli.

".... 'giorno"

Hyuna: Tutto ok? - mi aggirai per la cucina tenendo d'occhio ogni particolare che potesse svelarmi quel misterioso arcano.

Minho: Tutto bene - i suoi occhi erano fissi nei miei e per la prima volta da quando ero arrivata in quella casa non sentivo il suo giudizio o il fastidio nei miei confronti, anzi, era quasi triste.

Hyuna: Volete dirmi, per favore, che cosa sta succedendo?

Hyunjin: Beh, se.... - venne zittito dalla mano di Changbin.

Changbin: Non è niente di che - puntò lo sguardo su Han.

Han: È che stavamo pensando che l'estate sta finendo e tra poco dovrai andartene - un velo di tristezza piombo' sui volti di tutti, come se avessero appena realizzato quel pensiero.

Era vero. Il mio contratto scadeva a fine settembre e ormai il mese era iniziato. Ero così abituata a stare con loro e ad averli intorno che non avevo nemmeno pensato al fatto che di lì a poche settimane sarei dovuta andare via.
La cosa intristi' anche me, anche se sapevo che non era di quello che stavano parlando prima del mio arrivo. Per il momento decisi di non indagare oltre, ripromettendomi di mettere sotto torchio uno dei piccoli non appena li avessi beccati da soli.

Hyuna: Manca ancora un mese - sorrisi, cercando di trasmettere a tutti quanto mi sarebbero mancati - ci penseremo poi.

Felix: Non ci voglio nemmeno pensare - mi si avvicinò, circondandomi da dietro con le braccia. I suoi abbracci erano sempre i più dolci, come quelli di un fratello.

Hyunjin: Invece di pensare a quando se ne andrà, concentriamoci su cosa possiamo fare nel frattempo - le ultime parole le mormorò al mio orecchio, una volta avvicinatosi.

Mi venne un brivido per l'intensità con cui aveva pronunciato quelle parole.

In quel momento sbuco' fuori dalla palestra Chan, sudato e affannato, che riempi' lo spazio con la sua presenza. I suoi occhi corsero subito a Hyunjin al mio fianco, per poi fermarsi pochi secondi su di me.

Hyuna: Buongiorno - gli sorrisi dolcemente ma quello che ricevetti in cambio fu indifferenza.

Chan: Changbin, Han, dobbiamo andare - spostò lo sguardo - Seungmin, Minho, voi dovete andare da Minhyuk-sunbaenim in radio.

Minho: Dopo devo andare anche al MusicCore quindi torno tardi - prese le borse appoggiate sul tavolo e si dileguo' in fretta, seguito subito da Seungmin.

I.N: Io ho lezione di canto - fece un cenno della mano nella mia direzione - ci vediamo per cena - sorrise e uscì.

Changbin: Noi ti aspettiamo fuori - con un gesto della testa sprono' Han a seguirlo.

Guardai la cucina svuotarsi poco a poco sotto ai miei occhi ma non stavo più ascoltando le loro parole. Nella mia mente c'era soltanto lo sguardo indifferente di Chan su di me e il fatto che il suo umore fosse cambiato tanto dalla notte appena trascorsa.

Quando tornai di nuovo a concentrarmi sui ragazzi mi accorsi che c'era una strana aria intorno a noi; si era fatto tutto più gelido.
Felix, evidentemente, stava pensando la stessa cosa perché lo sentii stringersi a me e passare lo sguardo da Chan a Hyunjin con un'espressione inquieta.

Chan: Felix, perché tu e Hyuna non andate di sopra? - parlava tenendo lo sguardo puntato su Hyunjin.

Hyuna: Non posso andarmene, devo ancora prepararvi la colazione - strinsi i denti per evitare che mi sfuggisse un lamento.

Chan: Hyuna, te lo sto chiedendo gentilmente - ammorbidi' leggermente il tono ma i suoi muscoli erano ancora tesi.

Hyuna: E io ti sto dicendo che ho da fare - strinsi i pugni.

Hyunjin: È quasi divertente da guardare - ridacchio'.

Chan: Felix... - la sua voce si fece più bassa e insistente.

Felix: Andiamo.

Hyunjin: Ci vediamo più tardi - scosto' una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio e sorrise.

Felix mi prese per mano e gentilmente mi tirò verso di sé ma rimasi ferma dov'ero, puntando i piedi.

Hyuna: Ma perché dobbiamo andarcene? - guardai il più grande.

Chan: Cose che non ti riguardano - i muscoli erano tesi e la mascella stretta.

Hyunjin: Sei sicuro? - lo guardò con uno sorriso strafottente.

Chan: Felix!

Felix: Dai, andiamo - mi strattono' con più insistenza verso la porta. Passando gli accanto lo guardai, provando a scorgere qualsiasi tipo di emozione sul suo viso ma non vidi nulla. Tentai di sfiorarlo ma evito' il mio tocco spostandosi in avanti. Dentro di me sentii aprirsi una voragine che mi toglieva il fiato.

Felix mi trascino' su per le scale, lasciandomi andare soltanto quando entrammo in camera sua.

Hyuna: Adesso mi dici che cosa state combinando!

Call me Daddy || BangChanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora