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Stavo sognando una bella spiaggia bianca, illuminata dalla luce del sole che faceva risplendere l'acqua del mare. C'era un'aria così tranquilla che mi faceva sentire davvero in pace. In un secondo, però, il sogno cambiò e mi ritrovai in una camera scura, distesa sul letto e qualcuno mi stava toccando. Sentivo distintamente il suo tocco che risaliva la mia gamba. Mi mossi sulle lenzuola per vedere meglio quella strana figura ma non riuscivo a distinguerla. Un'altra mano si stava infilando sotto la maglietta, provocandomi dei veri brividi lungo la schiena.

Mi svegliai di soprassalto, trovandomi sei facce curiose che mi guardavano. Non mi aspettavo di trovare davvero qualcuno al mio risveglio; indietreggiai sul letto, mettendo più distanza possibile da loro per osservarli meglio. Sembravano tutti dei modelli: erano alti, slanciati e un aspetto perfetto.

Hyunjin: Ve lo avevo detto che era carina - mi squadrò con un sorrisetto furbo.

Changbin: In effetti è il mio tipo - aveva la mano appoggiata alla mia gamba.

Han: Non vale il "sono arrivato prima io" o "è il mio tipo"!

Changbin: Ma io sono più grande di voi e quindi ho la precedenza - disse con sguardo vittorioso.

Felix: In realtà prima di te ci sono Minho hyung e Chan hyung.

Seungmin: Non penso sia il loro tipo...

Mentre loro continuavano a parlare tra di loro, io ebbi il tempo di studiarli un po: il ragazzo che mi stava toccando non era alto come gli altri ma era sicuramente più muscoloso. Aveva un'aria più cupa degli altri e da quanto avevo capito era più grande di tutti loro. C'erano, poi, due ragazzi biondi veramente belli che sembravano quasi gemelli. Il più alto, quello che mi aveva mostrato la stanza, aveva sempre un sorrisetto furbo sul viso mentre l'altro è più curioso della presenza di una nuova presenza in casa loro. Il quarto aveva delle guance tonde che lo rendevano molto dolce; chissà se anche il carattere rispecchiava l'aspetto. Gli ultimi due erano altrettanto belli ma non sembravano interessati quanto gli altri, a me.

Dal piano inferiore arrivò il rumore della porta che si apriva e si richiudeva.

Han: Oh, è tornato Minho - il ragazzo scappò subito al piano di sotto, seguito dagli altri.

Felix: Vieni anche tu - mi fece cenno di seguirli, prima di lasciare la stanza.

Io ero ancora stordita dal modo brusco in cui ero stata svegliata ma mi costrinsi a darmi una mossa e scendere. Nell'atrio non c'era già più nessuno e ora le voci provenivano dalla cucina. Mi affacciai alla porta, vedendo tutti quanti tranquillamente seduti a parlare tra di loro.

Minho: Hey, tu. Vieni qui.

Entrai in cucina sotto lo sguardo divertito degli altri.

Minho: Ti ho lasciato una lista di tutto quello che mangiamo di solito. Tu dovrai preparare i pasti, pulire la casa e tutto quello che fa una governate - fissò gli occhi sulla scollatura della maglietta per più tempo del dovuto - più ovviamente qualche extra.

Gli altri ridacchiarono e questo mi fece desistere dal chiedere a cosa si riferisse con "extra".

Minho: Comincia subito a cucinare, abbiamo fame.

I ragazzi mi lasciarono da sola in cucina a chiedermi che cosa dovessi fare. Guardai rapidamente la lista che era stata appesa al frigorifero. Passando rapidamente in rassegna cosa ci fosse nel frigo, optai per del semplice pollo fritto con verdure per contorno. Mi legai i capelli, mettendomi subito all'opera. La farina finì in tutta la cucina e sulla mia faccia, l'olio mi schizzò il braccio più volte, facendomi saltare e le verdure non volevano saperne di venire decentemente.

Han: Come va? - spuntò alle mie spalle.

Hyuna: Ho quasi fatto.

Si fermò alle mie spalle, venendomi più vicino del previsto, tanto da riuscire a sentire il suo bacino che sfiorava il mio sedere. Avvampai subito, cercando di appiattarmi il più possibile al piano di lavoro.

Han: Se avvampi per questo - mi scostò una ciocca di capelli dal viso e si accostò al mio orecchio - non vedo l'ora di vedere la tua faccia quando ti faremo urlare.

Come se qualcuno mi avesse dato una scossa, saltai in aria, allontanandomi di qualche passo da lui. Il ragazzo, a differenza di me, era tranquillissimo e sorrideva.

Hyuna: Che cosa vuoi dire? - ero spaventata dal retroscena tenebroso che promettevano le sue parole.

Han: Lo scoprirai presto - prese un boccone delle verdure e uscì dalla cucina, lasciandomi con mille pensieri.

Alla fine riuscii a mettere qualcosa di decente in tavola e li lasciai mangiare da soli, ritirandomi in cucina dove aspettai che mi riportassero i piatti da lavare. Dopo aver risistemato tutta la cucina, me ne andai finalmente in camera, mi feci una doccia e misi il pigiama. I troppi pensieri nella testa, però, mi tennero sveglia per almeno altre due ore. Verso le 2:30, la porta di casa si aprì e si richiuse e dei passi pesanti si susseguirono al piano di sotto. Tesi l'orecchio per cercare di cogliere qualche rumore. I passi si spostarono sulle scale, salendo pesantemente. Ributtai subito la testa sul cuscino, facendo finta di dormire come fanno i bambini quando hanno paura.

La porta della mia camera si aprì e qualcuno posò qualcosa di pesante sul pavimento; probabilmente le mie valige. Rimasi con gli occhi chiusi ma con l'orecchio teso. I passi si avvicinarono al letto e si fermarono. Mi costrinsi a non muovere nemmeno un muscolo. Una mano mi sfiorò la guancia e mi spostò i capelli. Rimase qualche secondo a guardarmi e poi tornò verso la porta. Aprii furtivamente un occhio ma tutto quello che riuscivo a vedere erano due spalle larghe che si allontanavano.

Call me Daddy || BangChanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora