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Chan

Mi svegliai con il batticuore e la fronte imperlata di sudore. Il respiro irregolare era l'unica cosa che riuscivo a sentire intorno a me nella camera immersa nel buio. Portai una mano sul petto, chiedendo al mio cuore di calmarsi ma per la prima volta da quando Hyuna se ne era andata non mi ero svegliato per uno dei miei soliti incubi ma per i ricordi di me e lei sul divano del mio studio. Le immagini erano così vivide nei miei ricordi che mi sembrava di riuscire a sentire ancora il calore e la morbidezza della sua pelle nelle mie mani. Le sue labbra che si schiudevano per il desiderio, gli occhi grandi e le pupille dilatate per l'eccitazione... esattamente come me. Quando l'avevo rivista in caffetteria ero rimasto folgorato dalla sua bellezza e dal desiderio di abbracciarla che mi aveva scosso. Sospirai, allungando le braccia sul letto per stendere i muscoli indolenziti ma la mia mano si scontrò con qualcosa. Tastando quella forma fasciata dalle lenzuola mi accorsi di un corpo che giaceva addormentato accanto a me. La sera prima avevo bevuto molto, più di quello che mi concedevo dopo una lunga giornata in studio, ma ricordavo perfettamente di aver portato Ryujin con me a casa per non farla tornare a casa sua da sola di notte e averla sistemata sul divano. Ero stato categorico sul non dormire insieme. Possibile che la mia mente fosse così annebbiata da non ricordare di aver portato qualcuno in camera mia? Rimasi immobile, incapace di girare il viso per scoprire di chi si trattasse ma il primo pensiero e l'unico a cui volevo pensare era lei, Hyuna. Le coperte accanto a me si mossero con un fruscio delicato e due braccia entrarono nel mio campo visivo. Rimasi ad osservare un groviglio di capelli neri rigirarsi sul cuscino, rivelando il viso di qualcuno che non avrei voluto vedere in quel contesto.

Chan: Che ci fai qui? - sospirai deluso - non ti avevo lasciato sul divano?

Ryujin: Era scomodo - mormorò con voce roca - e poi faceva freddo.

Girandosi su un fianco per guardami fece appositamente scivolare il lenzuolo sul seno, rivelando un reggiseno di pizzo nero. Anche la gamba ancora fasciata dalle coperte si fece largo sul materasso tra di noi per posarsi sulla mia. Potevo sentire perfettamente che sotto era svestita tanto quanto sopra. Se qualche tempo fa non avrei esitato un istante a saltarle addosso e sfogare l'eccitazione trattenuta dovuta ai pensieri su Hyuna, adesso non avrei mai potuto.

Chan: Sai quante volte ho dormito su quel divano? Non è scomodo né tantomeno fa freddo - mormorai indispettito dalla sua irruzione in camera mia e nel mio letto.

Ryujin: Va bene, hai ragione - scivolò verso di me, posando la mano sul mio petto nudo e iniziando a passare il polpastrello sugli addominali tesi - volevo solo stare qui con te.

Chan: Io, però, ti avevo detto di rimanere giù - le tolsi la mano da sopra di me ma imperterrita mi afferrò il braccio per stringerselo addosso e farmi sentire tutte le curve del suo corpo.

Ryujin: Ti sembro una che si fa dire cosa fare? - chiese con un sorriso furbo. Lasciò un bacio sulla mia spalla.

Chan: Ti sembro uno che ha la pazienza per sopportare queste stronzate? - le risposi in modo troppo duro ma apposta perché capisse che doveva smetterla.

Prima che potesse rispondere, la porta della camera si aprì con un tonfo sordo mostrando la figura immensa di Changbin sulla soglia. Era impegnato a guardare il telefono e non si era ancora accorto della situazione.

Changbin: Chan, sei pronto? - chiese distrattamente. Non risposi e feci cenno a Ryujin di spostarsi ma lei fece l'unica cosa che non avrebbe dovuto fare. Fece scivolare ancora di più il lenzuolo sul suo corpo e poi parlò.

Call me Daddy || BangChanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora