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Gennaio era arrivato molto velocemente e le cose sembravano tornate come mesi prima. Fortunatamente, sembrava che le cose in casa SKZ si fossero appianate e la relazione tra me e Chan andava avanti a gonfie vele. Purtroppo, essendo il periodo tra la fine dell'anno e l'inizio di quello nuovo, i ragazzi avevano moltissimi impegni e show da registrare. Tra una lezione e l'altra all'università andavo da Chan in studio per portargli da mangiare e fargli un saluto. Girando per l'agenzia con un badge dello staff passavo anche dagli altri e spesso uscivamo a mangiare insieme. Qualche volta mi fermavo ad osservare le prove, incitandoli come una vera fan. La faida tra Felix, Jeongin e Hyunjin si era spenta come un fiammifero quando gli avevo ricordato che avevano troppo da fare per pensare a "stupidaggini" del genere. Fortunatamente mi avevano ascoltata.

Alzai gli occhi al cielo. Il sole era nascosto dietro alle nuvole rendendo l'atmosfera grigia e cupa. Era quasi l'ora di pranzo e dei piccoli fiocchi bianchi cominciavano a cadere sul paesaggio creando un tappeto bianco e soffice. Mi strinsi nel cappotto con un brivido che correva lungo la schiena e affondai gli stivali nella montagna di neve che si stava accumulando davanti al dormitorio, davanti a me. Spostai gli occhi su Chan al mio fianco che esattamente come me aveva il naso rivolto al cielo e sorrideva. Mi spostai davanti a lui, posando i palmi delle mani sul suo petto coperto dal piumino.

Hyuna: Se non facesse troppo freddo ti porterei dietro al palazzo, tra gli alberi e ti stenderei sulla neve - mormorai con voce bassa attirando la sua attenzione. Il suo sorriso spavaldo mi fece tremare il basso ventre. Tolse le mani dalle tasche per agganciarle ai passanti dei miei jeans e portarmi più vicina a lui.

Chan: Se non avessi un concerto tra poche ore ti porterei a casa: prima lo faremmo sulla veranda innevata, poi nella vasca da bagno con il vapore che riempie la stanza per riscaldarti e poi ti legherei al letto per non farti più uscire e tenerti con me.

Hyuna: La prospettiva mi piace - sorrisi, sollevandomi sulle punte dei piedi per posargli un casto bacio sulle labbra.

Chan: E questo lo chiami bacio? - un ringhio basso gli uscì dal fondo della gola mentre mi infilava la lingua in bocca per farla danzare con la mia. Mi aggrappai alle sue spalle larghe per non cadere mentre gli restituivo il bacio con la stessa passione.

Jaehyun: Prendetevi una stanza - bofonchio' alle nostre spalle. Mi allontanai di qualche passo da Chan, in imbarazzo.

Chan: Ecco il guastafeste - mormorò con disappunto.

Hyuna: Smettila - mormorai nella sua direzione con un sorriso.

Chan: Sappi che è quello che abbiamo appena fatto - sentenzio' con un sorriso trionfante girandosi verso di lui.

Hyuna: Chan! - lo richiamai.

Jaehyun: Basta che non era la mia - rispose con una smorfia.

Chan: La prossima volta - sorrise.
Jaehyun si fermò davanti a Chan, superandolo in altezza di almeno dieci centimetri. Entrambi i ragazzi erano imponenti; sapevo con certezza che entrambi, sotto tutti quegli strati di vestiti, avevano muscoli e fisici asciutti ma Chan aveva assunto una postura e un'espressione del viso che avrebbero intimidito anche The Rock.

Hyuna: Va bene, bambini. La gara a chi ce l'ha più lungo è finita - sbuffai.

Jaehyun: Niente del genere - rispose a denti stretti.

Chan: Assolutamente.

Erano ancora occhi negli occhi. Andavano avanti così da un mese e la cosa cominciava davvero a stancarmi.

Hyuna: Allora, prima che dia ad entrambi un calcio in culo, ognuno per la sua strada - ero di fronte a loro con le braccia conserte e il tono di chi non ammetteva obiezioni.

Call me Daddy || BangChanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora