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× Emma sbuffa quando sente il campanello suonare e lascia perdere i suoi costumi da bagno, andando a vedere chi potrebbe mai essere alle sei del pomeriggio senza alcun preavviso

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× Emma sbuffa quando sente il campanello suonare e lascia perdere i suoi costumi da bagno, andando a vedere chi potrebbe mai essere alle sei del pomeriggio senza alcun preavviso. Quando apre la porta si ritrova davanti Paulo che, al vederla, sorride.

"Ciao." la saluta, entrando in casa quando lei glielo permette.

"Ciao." ricambia il saluto, poi lo accompagna fino al salone e va poi a preparare del caffè.

In circostanza diverse avrebbe lasciato tutto alla madre che, in varie occasioni, le ha ripetuto quanto sia importante accogliere gli ospiti nel migliore dei modi. Non è un tipo di molte parole, questo lo hanno capito tutti, per questo cerca di fare del suo meglio a livello materiale, così da dimostrare cortesia.

"Grazie." sorride ancora Paulo quando gli passa la tazza di caffè e sistema davanti a lui, sul tavolo, dei biscotti che sua madre compra appositamente per gli ospiti.

Toglie le cuffie dall'orecchio così da sentirlo se ha da chiedergli qualcosa e poi torna a quello che stava facendo poco prima del suo arrivo, guardandolo con la coda dell'occhio di tanto in tanto.

"Mi guardi sempre con un certo timore." poggia la tazzina sul tavolo e si mette in piedi, avvicinandosi di qualche passo a lei. "Hai paura che io dica a tuo fratello di quella volta che hai portato qui il tuo ragazzo?"

Emma non dice nulla, si morde l'interno della guancia e accelera il suo risistemare i costumi dentro una scatola viola.

"Puoi smetterla di essere così timorosa, non gli dirò nulla." pizzica la sua guancia, vedendola infastidita da quel gesto. "Sia perché non sono affari miei e sia perché sarebbe ipocrita da parte mia dire a tuo fratello che hai portato un ragazzo nella tua stanza quando ci sono stato anche io."

La ragazza impallidisce a quelle parole e dalle mani le cade un bikini blu. Non hanno mai parlato di questo tipo di cose e non vuole farlo adesso, dopo un anno dall'ultima volta in cui c'è stato qualcosa fra loro. Prende con sé le sue cose e fa per andare in camera sua, ma Paulo la segue ed entra in camera sua.

"Non puoi far finta che non sia mai successo nulla o hai bisogno che ti rinfreschi la memoria?" è a pochi centimetri da lei e le accarezza il mento, facendole cadere dalle mani la scatola. "Quanto sarebbe quotato che se tuo fratello sapesse di quello che è successo tra noi, farebbe a pezzi anche me?" ride, ma la sua è una risata nervosa.

Sa bene che Alessandro tiene alla sua sorellina più di qualsiasi altra cosa al mondo e sa che la mossa che ha giocato, quella di lasciarsi travolgere dai suoi desideri e andarci a letto, non è stata delle migliori. Ma Emma è capace di mandarlo in confusione, di fottergli il cervello come se fosse una droga.
La ragazza si ferma dal respirare, sentendo il cuore andare a battere così forte da fargli quasi male. Paulo si avvicina più a lei e incornicia il viso tra le sue mani, accarezzandole il contorno del labbro inferiore.

"Ha ragione Alessandro, quel Gabriele non ti merita se non riesce a guardarti in questi occhi così belli." le bacia la punta del naso. "E comunque domani metti questo." le passa un bikini. "Non vedo l'ora di vedertelo addosso." la bacia ancora, questa volta sull'angolo della bocca e poi la lascia sola nella sua stanza.

Emma torna a respirare e rimane imbambolata per un bel po' di tempo prima di chiudere la porta e poggiarci contro la schiena, portando una mano al petto.

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"Hai idea di cosa le sia preso?" chiede Alessandro a Paulo quando vede la sorella completamente distratta.

"Eh? No." mente e si sente in colpa perché sa che non dovrebbe farlo, non con il suo migliore amico.

"Boh, mi sembra strana." alza le spalle. "Mi chiedo se il suo umore sia qualcosa che dipenda da quel Gabriele."

Da quando è arrivato, Alessandro non ha fatto altro che parlare della giornata in piscina ad Emma che, per tutto il tempo, si è concentrata su altro, senza dire cosa. Adesso è seduta distante da loro due ed ha le cuffie con la musica al massimo mentre se ne sta appoggiata al bracciolo della poltrona e guarda il muro con fare incantato.

"Non credo, non l'ho vista parlarci. Magari è pensierosa e basta." prova a dissuaderlo, l'ultima cosa che vuole è causare dei guai a quel ragazzo quando non c'entra nulla.

"Si, pensierosa per causa sua." sospira.

Alessandro non ha tutti i torti. Emma è davvero pensierosa e non solo per quello che è successo con Paulo poco prima del suo rientro. La sua mente era già occupata dal pensiero di Gabriele, sui suoi dubbi e sulle parole dei suoi genitori, in particolare di suo padre, con cui è ancora arrabbiata. Che il suo ragazzo sia una persona molto passionale, per non dire che il novanta per cento delle volte pensa solo al sesso, lo sapeva già, non è una novità per lei ma non le va di stare con una persona a cui non interessa anche da un altro punto di vista: quello amoroso. Si è sempre chiesta di che misura siano i sentimenti che è lei a provare per Gabriele e sicuramente c'è dell'affetto, non lo ha mai messo in dubbio, ma sta iniziando a credere che sia semplice affetto e basta. Nulla di quello che ci si aspetterebbe da una fidanzata, nulla di più di quello che, invece, ci si aspetterebbe da un'amica.

"Domani vedrai che si distrarrà, sarà una bellissima giornata. Ne sono sicuro." sorride e Alessandro fa lo stesso, annuendo.

"Lo spero davvero, voglio farle dimenticare quel Gabriele per almeno un giorno e farle capire che potrebbe stare bene anche senza di lui."

"Sono sicuro che ci riuscirai." gli batte il cinque e poi lo osserva mentre si avvicina alla sorella, facendola mettere in piedi mentre afferra le sue mani ed inizia a ballare sulle note della canzone che stava ascoltando e che ha sentito attraverso le cuffie.

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Buon anno🥂

Mi Cielo / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora