× Felisa Emma Suarez nasce il ventisette settembre millenovecentottantotto a Lima, in Perù, da mamma Cruz e papà Fernando. È la secondogenita, la prima è Iris Flaminia, di sei anni più grandi della sorella. Per tutta la vita ha vissuto dalla parte povere del muro della vergogna che sorge nella capitale peruviana e divide la vita ricca degli altolocati dalla vita misera della povera gente. È sempre stata una bambina molto minuta, silenziosa, quasi inespressiva, dal forte amore per tutto quello che fosse carino e morbido, come i peluches, sebbene riceverà il primo ed unico che mai avrà dalla nonna a dieci anni di età. Vive una situazione familiare difficile tra il padre sottomesso alle sue dipendenze, ai debiti che faceva in giro e schiavo della violenza che usava nei confronti della moglie e qualche volta anche sulle due figlie; sua madre si prestava sessualmente per guadagnare qualcosa e mandare avanti la famiglia che, a livello materiale, possedeva solo quella vecchia e piccola casa decadente; sua sorella, invece, ha sempre odiato la loro condizione ed aspirava a superare il muro, ma non con l'impegno, ma con i metodi che aveva appreso dalla madre: fare gli occhi dolci agli uomini. Così nella loro vita entra Pascal, un uomo ricco che si fidanza segretamente con Iris e che, poco dopo, si presenta alla sua famiglia per iniziare a parlare di matrimonio e convivenza, sebbene loro figlia dovesse ancora compiere diciotto anni. Inizia a fare doni ad Iris e alla sua famiglia, offrendosi anche di pagare le sigarette e gli alcolici del padre, saldando persino i suoi debiti. Cruz e Fernando che, per la prima volta vedono uno spiraglio di vita agiata, approvano il fidanzamento della figlia e presto la donna smette di vendere il proprio corpo in cambio di denaro. Un giorno, durante una cena a casa sua, Pascal presenta Eduardo, un uomo ancora più grande di lui, il più ricco uomo della zona che, in modo del tutto casuale, aveva avuto modo di vedere la seconda figlia dei due coniugi che, al tempo, aveva solo dodici anni. 'Che vuoi che sia? Non vuoi fare la bella vita?' chiede un
Cruz a Felisa un giorno, dopo aver sentito la figlia dire di no per la prima volta. Non voleva avere niente a che fare con quell'uomo, nemmeno se avesse significato vivere bene. Ma Cruz e Ferdinando sono più decisi che mai e riescono, con trucchetti ed abili inganni, a far passare più tempo insieme Eduardo e loro figlia. L'uomo adulto si dimostra gentile nei confronti della ragazzina e le fa sempre tanti regali, doni che lei lascia indietro, spesso butta, fingendo di averli persi, o regala ai suoi amici pur di non averli tra i piedi. Spesso questi comportamenti attirano l'ira dei genitori che, ormai, hanno anteposto il pensiero della vita agiata innanzi alla felicità della loro stessa figlia. Un giorno, durante uno dei loro incontri, Eduardo si avvicina sempre più a Felisa, 'sai cos'è il sesso?', le ha chiesto e poi le ha sfiorato il seno, le gambe, tutti gesti che hanno portato la bambina a correre via da lui ogni singola volta. Se avesse avuto un rapporto con lei, avrebbe trovato il modo di convincerla a sposarlo una volta cresciuta. Felisa inizia a pregare i suoi genitori di non vederlo più, di poter finalmente scegliere con chi passare il resto della sua vita ma Ferdinando le alza le mani e la obbliga a vederlo un'altra volta. Ignaro che quello sarebbe stato l'ultimo incontro, non solo con Eduardo, ma anche con sua figlia. L'uomo adulto le mise di nuovo le mani addosso e la baciò con foga tale da toglierle il respiro ma, prima ancora che potesse toccarla di nuovo, gli assistenti sociali riescono a fare irruzione e a portare via la bambina sotto gli occhi dei genitori e della sorella. Grida, si dimena, piange, prega quelle persone di lasciarla tornare a casa. 'Secondo te è bello quello che è successo?', un operatore, arrabbiato a causa dei suoi continui pianti, l'ha spiazzata con la sua domanda. Felisa viene così a sapere che ci sono bambini che, anche se non hanno grandi case o grandi ricchezze, possono studiare, andare a scuola, giocare, vivere bene e stare insieme ad altri bambini, senza doversi necessariamente sposare. A quell'operatore, Felisa racconta la storia della sua vita, per la prima volta e credeva che sarebbe stata anche l'ultima volta. Ha subito capito che non avrebbe rivisto la sua famiglia quando è stata messa su un aereo per l'Italia dove, dopo pochi giorni, ha conosciuto Michele e Maria.Emma sospira quando finisce di raccontare e guarda Paulo che è rimasto senza parole, troppo scioccato persino per battere ciglio.
"È ok." sorride in sua direzione, accarezzandogli il mento.
Paulo poggia la fronte contro quella della ragazza ed osserva quegli occhi scuri come se fosse la prima volta, finalmente li vede sotto una luce diversa e si chiede quanti orrori abbiano dovuto vedere.
"Sei una persona molto forte." la abbraccia. "Grazie per avermi detto la verità."
"Grazie a te per avermi ascoltato." bofonchia contro il suo petto, beandosi delle sue carezze.
"Mi dispiace da morire." le accarezza le guance e la vede sorridere mentre scuote la testa.
"Io sto bene così." si sistema sulle ginocchia e incrocia le braccia dietro al collo del ragazzo, vedendolo ancora confuso. "Hey, non pensarci più, ormai è passato."
"Si, ma.. chi è che ha chiamato gli assistenti sociali?" chiede.
"Uno degli inservienti di quel tipo quando aveva cercato di convincermi ad andare a letto con lui la volta precedente." risponde, poi stringe le sue guance.
"E tu con lui hai avuto qualche tipo di rapporto? Cioè.. ti hai mai obbligato a fare altro?"
"No, per fortuna no." lo vede prendere un sospiro di sollievo.
"Menomale." le accarezza la schiena e poggia il mento sul suo petto. "Mi son sempre chiesto chi sia il ragazzo con cui l'hai fatto per la prima volta."
Emma ridacchia e ripensa alla sua prima volta, a quando si è sentita voluta davvero, quando era in preda ad un amore così forte da sentirsi anche male.
"Tu." risponde quando si abbassa per dargli un bacio.
Paulo si fa più serio e poggia le mani su suoi fianchi mentre si allontana da lei, tenendola comunque dai fianchi e guardandola come se fosse pazza. Lei però sorride, facendogli capire che non sta scherzando.
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Mi Cielo / Paulo Dybala
FanficIl passato può fare male, può far paura e certe volte non basta aggrapparsi al presente; certe volte bisogna trovare qualcuno che ci faccia vivere il presente e ci faccia pensare che non sarebbe poi così male puntare al futuro. Emma quel qualcuno l'...