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× Paulo ride quando vede Emma alternare la pulizia del piano cottura ad un veloce controllo allo specchio per verificare che non abbia niente in disordine

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× Paulo ride quando vede Emma alternare la pulizia del piano cottura ad un veloce controllo allo specchio per verificare che non abbia niente in disordine. È sveglia dalle sei di mattina e ha tirato a lucido ogni angolo della casa con l'aiuto di Paulo che, più volte, ha cercato di dissuaderla, senza riuscirci.

"Stai benissimo, amore mio, puoi anche rilassarti adesso." le circonda la vita dai fianchi.

"Lei dov'è?" domanda mentre tira via dalle mani i guanti in lattice.

"Tra poco vado a prenderla in aeroporto." lascia un bacio sulla sua fronte. "Hai finito di essere così nervosa?"

"Non credo." poggia la testa sulla sua spalla. "Non lo sarò fino a quando non la conoscerò."

"Ho capito." si dondola leggermente. "Ho persino paura di lasciarti da sola in casa mentre vado a prenderla."

"Tranquillo." si mette sulle punte e bacia le sue labbra. "Andrà tutto bene, non pianifico di scappare."

"Lo spero." sbuffa quando sente il telefono squillare e si rende conto che è la sveglia che aveva messo per ricordarsi di andare a prendere la madre.

"Io vado allora." si stacca a malincuore e la bacia un'ultima volta. "Tu sta' tranquilla, ok?"

Emma annuisce e lo accompagna alla porta, prendendo un profondo respiro e facendo un giro per tutta casa alla ricerca di imperfezioni che potrebbe eventualmente correggere. È tutto in ordine, tutto pulito alla perfezione. Si morde il labbro con fare nervoso mentre si siede sul divano ed inizia a muovere con fare nervoso la sua gamba, osservando i numerosi trofei che Paulo ha sistemato in una vetrina. Ci sono anche alcune foto e sorride sempre quando vede lui da piccolo, con il pallone tra i piedi e una maglia più grande di quanto non lo fosse lui. Già da piccolo era meraviglioso, se ne sarebbe potuta innamorare già ai tempi della scuola materna. Chiude gli occhi e immagina un'infanzia diversa, immagina Paulo giocare mentre lei lo guarda innamorata.

"Tua madre deve essere altrettanto bella se tu lo sei così tanto." mormora mentre accarezza la cornice di una foto che tiene tra le mani, trovando nello scatto la conferma alle sue parole.

Paulo assomiglia molto ad Alicia, sua madre e può rivedere in lei lo stesso sorriso del figlio. Dovrebbe ringraziarla dato che quel sorriso l'ha tirata fuori da tanti, tanti pasticci. Lui è stato un po' come la sua ancora di salvezza, il primo ragazzo di cui si sia innamorata.
Più pensa a questo e più sente una strana emozione bussare alla sua testa. In effetti, conoscere la famiglia di Paulo rappresenta l'occasione di far parte di qualcosa che lo riguarda da più vicino.

"Amore, siamo arrivati." afferma Paulo quando apre la porta ed Emma sistema la foto al suo posto. Non si era accorta che fosse passato così tempo tempo.

"Arrivo." risponde così piano da non riuscire a farsi sentire.

Prende un respiro profondo e cammina verso l'ingresso, sorridendo non appena vede il fidanzato abbracciato a sua madre mentre tiene la sua valigia in mano.

"Eccola." mormora il ragazzo, staccandosi dalla madre che sorride non appena si volta e si ritrova davanti Emma.

"Ciao tesoro, tu devi essere Emma." tende la mano in sua direzione e poi poggia le mani sulle sue guance. "Cielo, sei più bella di quanto non sembri dai racconti di Paulo."

"Grazie, è molto gentile da parte sua." replica, tenendo un tono di voce ancora piuttosto basso ma più alto rispetto a prima.

"Aw, come sei carina." sorride di più. "Non mi avevi detto che fosse così carina." si riferisce al figlio.

"Non è facile usare le parole per descrivere una donna come Emma." sorride il figlio, lasciando un bacio sulla fronte della fidanzata.

"Come sei tenero, si vede che sei innamorato." accarezza anche la sua di guancia.

"Magari.. si, andiamo a sederci in salone? Preparo il caffè nel mentre tu aiuti tua mamma a sistemarsi." cerca di essere il più sicura di sé possibile, facendo sorridere il ragazzo che annuisce.

Mette su la macchinetta del caffè e tira fuori i biscotti che ha preso proprio per questo tipo di occasioni, sistemandoli in un vassoio insieme alla torta che ha preparato nel primo pomeriggio.

"Che buon profumo." sente dire da Alicia in corridoio.

"No, la torta, no." protesta Paulo. "Perché mi fai questo? Sai che non ne posso mangiare." adora la torta di Emma e vederla su quel vassoio gli fa male.

"Non è per te, infatti." replica con un po' di ironia, poggiando la testa contro la sua spalla.

"So benissimo quanto sia buona, ma non credo che mia madre la mangerà tutta." la guarda mentre si allontana e prende una fetta da dare ad Alicia che sorride e la ringrazia.

"È tutto da vedere, è davvero buona." replica la sua genitrice, facendolo sospirare.

"Non ti farà male un fetta." gli dice la minore, dando una fetta anche a lui.

"Morirò per colpa tua." le bacia il collo, facendole il solletico.

"Allora, Emma." prende parola Alicia, poggiando il piatto sul tavolo. "Paulo mi ha detto che sei la sorella di Alessandro, sai l'ho conosciuto tempo fa. È davvero un bravo ragazzo."

"Mi fa piacere sentirglielo dire." sorride educatamente.

"Mi aveva spiegato delle tue origini, il Perù è un paese davvero molto bello." lo ha visitato una volta ma non ci è stata molto, ma sa che ha una bella tradizione e legge negli occhi della ragazza che deve essere per forza così.

"Si, lo è." concorda il figlio.

"Ci sei stato?"

"Con Ale ed Emma, qualche tempo fa." poggia un braccio sulle spalle della fidanzata che ricorda con un sorriso il loro entusiasmo durante il giro della città.

Alicia sorride a vedere lo sguardo incantato del figlio che guarda la sua fidanzata come se fosse l'unica donna del mondo.

"Mio figlio mi ha detto che avevi paura di come avrei reagito al sapere che hai cinque anni in meno di lui." dice poi, vedendola preoccupata. "Diciamo che l'ho sempre pensato ma ho ricevuto conferma dal mondo in cui vi guardate, non è l'età che scandisce le regole dell'amore."

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Mi Cielo / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora