× Emma ha iniziato a vivere con l'ansia. L'ansia di venire a sapere che Paulo aveva parlato a suo fratello. Inutile dire che gli incontri con Gabriele a casa sua si sono interrotti e i loro rapporti sono stati dimezzati. Ogni volta che vedeva suo fratello insieme all'argentino, ha il terrore che possa dirgli qualcosa e prende un respiro di sollievo ogni volta che va via.
"Secondo me non fa per te." mormora dopo vari istanti di silenzio. "Intendo quel Gabriele."
Gli occhi di Paulo si concentrano sulla figura di Emma e accenna un sorriso in sua direzione. Non stavano trattando l'argomento, anzi. È andata a casa del fratello perché l'aveva invitata a pranzo, ha scoperto che Paulo era lì ed era stata estraniata da tutti i loro discorsi. La questione riguardante la sua relazione è saltata fuori totalmente a caso, dopo un periodo di silenzio preceduto da una conversazione sul calcio.
"Perché?" chiede a bassa voce, com'è suo solito fare.
Alessandro alza le spalle mentre afferra una mela dal porta frutta e l'addenta, guardando la sorella che ha le braccia incrociate e lo sguardo rivolto altrove. La adora in tutte le sue sfaccettature, non c'è niente che non ami di lei da fratello maggiore, ma ha un solo difetto e quel difetto si chiama Gabriele.
"Non prenderlo come il monito del classico fratello geloso, so che sei abbastanza grande per uscire con qualcuno ma quel tipo è davvero il meno adatto." da un altro morso alla mela e poi la appoggia sul bancone della cucina. "Insomma, tu sei bellissima e meriti qualcuno che ti dia il mondo, non un tipo che non riesce a guardarti negli occhi per più di venti secondi perché deve fissarti le tette. Insomma, hai mai chiesto a mamma o papà se a loro piace?"
Non aveva idea che Gabriele non piacesse ai suoi genitori, anzi, il pensiero di parlarne con loro non gli ha mai sfiorato la testa. Rispetto al fratello, sua madre e suo padre hanno avuto poche occasioni per vederlo, per poter parlare con lui e tutte le volte credeva che andasse tutto bene.
"Perché dici che non gli piace?" le sue domande sono veloci, schiette, curiose di risposte.
"Chiedilo a Paulo, anche lui ha parlato con mamma e papà. Almeno capirai che non sono io ad inventarmi le cose." alza un braccio ed indica l'amico che stava bevendo un sorso d'acqua dalla bottiglietta di plastica che aveva davanti. "Spiegaglielo tu."
"Beh." inizia mentre prende un respiro profondo, guardando negli occhi Emma che distoglie immediatamente lo sguardo. "A loro detta ha una bellissima faccia d'angelo, ma è stupido come un asino, perverso come un qualsiasi adolescente arrapato di diciannove anni e tuo padre non apprezza il modo in cui sembra volerti spogliare con gli occhi."
"Visto?" Alessandro allarga le braccia per darsi del tono, poi si siede accanto alla sorella e poggia un braccio sulle sue spalle. "Dico davvero, meriti qualcuno che vada oltre le apparenze. Sei piena di qualità, dovresti trovare qualcuno che le apprezza e non intendo le tette." le accarezza una guancia. "Sai che ti voglio bene e voglio la tua felicità, ma quanto è destinata a durare la felicità con questo qui?"
Avere un fratello sincero e che le vuole bene è stata la sua più grande fortuna. Alessandro è il suo punto di riferimento e, anche se non glielo dice mai, gli vuole un bene dell'anima. Gabriele non ha fatto una bella impressione su nessuno della sua famiglia, nemmeno su sua madre che è una persona molto semplice.
Sbuffa mentre poggia la testa sulla spalla di suo fratello e si lascia accarezzare i capelli mentre tiene lo sguardo su un punto indefinito."Ci parlerò." si volta a guardarlo negli occhi e sospira, sentendosi una vera stupida in questo momento.
"Aw, sorellina." la abbraccia. "Il mare è piano di pesci, non ti buttare giù."
Un flash li sorprende e quando si voltano trovano Paulo intento a scattare loro delle fotografie.
"Scusate, eravate troppo carini." sorride e mette via il cellulare. "Ad ogni modo, mi ha mandato un messaggio il tuo amico e mi ha detto che va bene per la piscina."
"Oh cazzo, è vero." Alessandro scatta in piedi e afferra il suo cellulare. "Secondo te a mamma e papà piacerebbe fare un salto alle piscine?" Emma ci pensa su, poi alza le spalle e annuisce. "Guarda che dovrai venire anche tu, non prendere impegni per il diciotto."
Emma corruga la fronte e piega leggermente la testa di lato mentre osserva il fratello che manda un messaggio a sua madre e poi la guarda.
"È così strano che voglia che mia sorella venga con me da qualche parte? Ultimamente sei stata sempre con questo Gabriele, mamma e papà cercavano un modo per passare un po' di tempo con te ed ho unito le due cose."
Emma non è mai stato quel tipo di persona socievole, non è mai stata nemmeno lontanamente simile a suo fratello sotto questo punto di vista, anzi. Non le piace avere a che fare con molte persone e non è nemmeno quel tipo di figlia o sorella che cerca della attività da fare con la famiglia. È successo qualche volta con Alessandro, quando gli chiedeva di giocare a Cluedo, il suo gioco da tavola preferito. Correva sempre da lui quando lo vedeva tornare a casa e porgeva lui la scatola senza dire niente, aspettando solo la sua risposta. Andare in piscina, però, non le sembra l'idea più divertente dato che è ancora un po' confusa per la questione che riguarda Gabriele.
Annuisce in direzione del fratello, anche perché sa che ci rimarrebbe male se rifiutasse il suo invito."Secondo te sarà davvero vuoto?" domanda Paulo, scorrendo le foto del profilo instagram del posto. "Sembra sempre molto pieno."
"Vai tranquillo, quel mio amico è un tipo affidabile, non c'è da preoccuparsi." risponde distrattamente mentre digita qualcosa velocemente.
Emma sente il telefono vibrare nella tasca posteriore dei suoi jeans e, quando lo prende, si rende conto che si tratta di Gabriele che le chiede di vedersi dato che ha casa libera. Ancora combattuta e per niente vogliosa di vederlo, sotto ogni punto di vista, accampa una scusa e non risponde più.
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Mi Cielo / Paulo Dybala
FanficIl passato può fare male, può far paura e certe volte non basta aggrapparsi al presente; certe volte bisogna trovare qualcuno che ci faccia vivere il presente e ci faccia pensare che non sarebbe poi così male puntare al futuro. Emma quel qualcuno l'...