Il passato può fare male, può far paura e certe volte non basta aggrapparsi al presente; certe volte bisogna trovare qualcuno che ci faccia vivere il presente e ci faccia pensare che non sarebbe poi così male puntare al futuro. Emma quel qualcuno l'...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
× "Ti piace?" domanda Paulo quando toglie le mani dal viso di Emma.
È andata a prenderla a casa e la ha detto di prepararsi perché l'avrebbe portata in un posto, dicendo che sarebbe stata una piccola sorpresa. Il posto in questione è la spiaggia su cui Paulo ha organizzato un vero e proprio pic nic sullo sfondo del tramonto. Emma si rigira tra le sue braccia senza dire nulla, abbracciando e baciando il fidanzato.
"Si." risponde, sorridendo come non mai.
Si prendono del tempo per farsi un po' di coccole e quando la luce del sole che sta per tramontare si affievolisce, i due decidono che è meglio sedersi e fare le cose con calma.
"Ti ho portata qui per parlarti di una cosa importante." crea un contatto visivo con lei che, preoccupata, corruga la fronte.
Anche lui aveva la stessa espressione quando, rispondendo in maniera del tutto distratta al telefono, si è reso conto che si trattava del suo agente che ha comunicato lui che presto sarebbe dovuto tornare a Torino per unirsi ai suoi compagni per gli allenamenti. Ha subito pensato ad Emma, a quello che ne sarebbe stato di loro, ed ha sentito la necessità di parlarne con lei e capire cosa fosse il caso di fare.
"Che succede?" chiede preoccupata mentre porta una mano al petto. "Ti è successo qualcosa?"
"No, tranquilla, sto bene." sorride mentre le accarezza il mento, poi prende un respiro profondo e decide di parlare per non tenerla sulle spine. "Oggi mi hanno chiamato da Torino e prossima settimana dovrò tornare lì per gli allenamenti e il campionato." vede la tristezza sul volto di Emma che si morde l'interno della guancia. "Io non voglio rinunciare a te e voglio chiederti di venire con me, ma non voglio nemmeno che tu rinunci a quello che hai qui, soprattutto adesso che stai vivendo un momento delicato con tuo fratello." sbuffa. "Stare con un calciatore vuol dire anche questo, non avere mai una stabilità a livello fisico e porta entrambe le estremità a fare delle rinunce. Non voglio obbligarti a rinunciare a qualcosa se non vuoi, per questo accetterò qualsiasi decisione tu voglia prendere."
Emma muore al sol pensiero di vivere senza Paulo o di aspettare un'altra estate per rivederlo, come ha fatto negli ultimi anni. Sa che, con una distanza così, non si può mandare avanti una relazione, non è possibile per due come loro. Ha cercato di allontanarsi da tutto questo l'anno scorso, intentando una relazione con Gabriele che è divenuta polvere nel momento in cui Paulo è ritornato nella sua vita. In soli tre mesi ha condiviso con lui tutto quello che non ha condiviso con nessun altro in tutta la sua vita. Quindi sa già che decisione deve prendere.
Si inginocchia e poggia la testa contro il suo petto mentre inspira, aggrappandosi alle sue spalle mentre immagina una vita senza di lui, dove, al suo prossimo ritorno, probabilmente, per comodità, faranno finta che non sia mai successo niente.
"Chiedimelo e basta, ti prego." mormora e lui sorride leggermente mentre poggia le mani sulle sue spalle, guardandola negli occhi.
"Mi hanno detto che prossima settimana dovrò tornare a Torino, vuoi venire con me?" chiede e la vede annuire con un grande sorriso.
Emma fa peso su di lui, facendolo stendere sull'asciugamano mentre lei sta sopra. Si stacca da quel bacio e accarezza le sue guance, tornando a respirare.
"Mi hai fatto prendere un colpo, credevo che non mi volessi più con te." sospira, buttando fuori tutta la tensione.
"Non potrei mai, sei la donna della mia vita." bacia il palmo della sua mano. "E ti amo troppo per lasciarti indietro."
È la prima volta che le dice di amarla. Anche Gabriele e anche Eduardo, ai tempi della vita in Perù, gliel'hanno detto ma è la prima volta che lo sente dire con un tono così dolce. È la prima volta che sente battere il cuore così forte in risposta.
"Ti amo anche io." ricambia e questa è la sua prima volta in assoluto. Non ha dubbi su questo: ama Paulo e lo seguirá anche in capo al mondo se serve, non ha paura di nulla. "Sei il mio primo anche per questo." poggia la fronte contro quella del ragazzo.
"Per cosa?"
"È la prima volta che dico a qualcuno che lo amo." e infatti subito dopo abbassa la testa, divenendo rossa al solo dirlo una seconda volta.
"È per questo che sei diventata tutta rossa?" ride mentre si mette seduto e la abbraccia, cercando di metterla a suo agio.
"Ti amo." ripete ancora una volta, sentendo la voglia di urlarlo al mondo. E il suo mondo è lui.
"Ti amo anche io." replica un'altra volta, giocando con una ciocca dei suoi capelli. "Dici che posso baciarti o devo aspettare che la tua faccia torni di un colore naturalmente sano?"
Emma ride e poi lo bacia proprio come da lui richiesto. Insieme si mettono a guardare il tramonto, con lei seduta sul suo grembo come se fosse una bambina e lui che tiene il mento appoggiato sulla sua testa.
"Ne dovrò parlare con mia madre e mio padre." chiude gli occhi per qualche istante. "E con Alessandro."
"Ne parleremo insieme, è giusto che dica loro che l'idea è anche mia."
La tranquillizza l'idea che non sarà sola, ma subito dopo un altro problema bussa alla sua testa e la porta a sbilanciarsi, rischiando quasi di cadere sulla sabbia.
"Venire a vivere con te è un sinonimo di trasloco?" spalanca gli occhi. Paulo scoppia a ridere davanti a quella sua reazione esagerata. "Guarda che non è divertente, le persone si stressano da morire per cambiare casa."
"Tu hai mai fatto un trasloco, mi amor?" le chiede.
"No!" risponde velocemente.
"E allora cosa ne sai?" la prende in giro. "Ti aiuterò io non preoccuparti, mi metterò in contatto con chi di dovere e farò portare la tua roba su a Torino."
"Mh, la fai troppo facile secondo me." sbuffa mentre torna ad appoggiarsi al suo petto, sorridendo quando sente di nuovo il suono della sua risata.