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× Quando l'ha vista in costume, Paulo per un attimo ha lasciato che la testa vagasse per i ricordi. Ricorda ancora la sensazione che ha provato quando l'ha baciata per la prima volta e l'eccitazione che gli scorreva in corpo quando l'ha vista nuda. Al tempo era poco più di una ragazzina, adesso è una donna e con la pubertà il suo corpo è cambiato. Il costume che ha scelto per lei la fascia benissimo, le sta così bene.

"Terra chiama Paulo

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"Terra chiama Paulo." Alessandro sventola la mano davanti al viso dell'amico e si siede poi accanto a lui. "Era mia sorella quella che stavi guardando?"

"Puoi biasimarmi?" sorride mentre porta tutta la sua attenzione sull'amico che lo spintona con fare scherzoso.

"È mia sorella." marca bene, per poi ridere. "So che è bellissima ma è ancora piccola."

"A vent'anni?" inarca un sopracciglio come per chiedergli se stia parlando sul serio.

Non ha proprio idea che sua sorella non sia più una bambina già da un pezzo e che la persona che l'ha resa una donna, se così si può dire, è stato proprio lui. Si sente un pessimo amico a nascondergli una verità così grande ma, prima o poi, troverà il modo di parlargliene.

"Ok, non è piccola ma mia sorella non fa queste cose." afferma con tutta l'innocenza di questo mondo, facendo sentire Paulo ancora più in colpa. "Beh, io accompagno i miei allo scivolo che abbiamo visto entrando, tu dai un'occhiata a mia sorella ma che sia casta."

"Ringrazia che non gli dia la mano." lo prende in giro, schivando uno schiaffo che lo stava per colpire su una spalla.

Emma è seduta sul bordo della piscina ed ascolta per la millesima volta gli avvisi pronunciati dai megafoni della piscina, sospirando mentre osserva lo specchio d'acqua su cui si riflette la sua figura.

"Non senti caldo?" domanda mentre la osserva.

"No." risponde semplicemente, piegando la testa di lato quando alza gli occhi su di lui.

Non ha bisogno delle sue parole per comprendere che non ha voglia di parlargli e in parte lo capisce. Entra in piscina e inizialmente cerca di far finta di nulla ma non ci riesce dato che ha costantemente il suo sguardo addosso. Le si avvicina e accarezza con i polpastrelli le sue cosce, vedendola rabbrividire.

"Cosa c'è, nena? Perché mi fissi così intensamente?" la sua voce è bassa e un po' roca.

Emma scuote la testa, 'niente' questo sembra dirgli ma, quando si fa più vicino, avverte di nuovo quella sensazione che la porta a fermare il respiro.

"Non può essere nulla quando non fai altro che tenermi gli occhi addosso." le sue mani, fredde, adesso sono sui suoi fianchi.

Li accarezza sotto il suo sguardo neutrale, poi li afferra e la tira in sua direzione, facendola immergere in acqua. La tiene nonostante sappia benissimo che l'acqua non è profonda e che potrebbe lasciarla andare, lasciandosi solleticare dalle ciocche dei suoi capelli che gli sfiorano gli zigomi. La vede schiudere le labbra mentre si regge dalle sue spalle, piegando un'altra volta la testa di lato, sospirando quando Paulo le lascia un bacio sul collo, scendendo sempre più giù, arrivando alle clavicole. Quando alza lo sguardo in sua direzione la trova proprio come qualche anno fa: più vicina che mai, solo loro due.

"Allora? Perché mi fissi così?" torna a chiedere e lei torna a scuotere la testa, spostando una mano per muovere una carezza sul suo viso.

Paulo è bellissimo, ai suoi occhi è come una divinità che illumina quello che ha intorno con la sua luce. Adora i suoi occhi chiari, le sue labbra sottili, i suoi lineamenti, il suo sorriso, il suo corpo, la maniera in cui la guarda. Starebbe sempre al centro della scena se il palcoscenico fosse il suo sguardo. Non riuscendo più a resistere, Paulo prende l'iniziativa e si sporge per darle un bacio. Emma rimane ferma per qualche secondo, poi sente la necessità di andare avanti e lo ricambia, assaporando le sue labbra dopo quello che le sembra esser stato un secolo. L'argentino lascia scorrere le mani lungo la schiena della ragazza, poi le stringe le antiche e quando non la vede protestare o disapprovare, tira leggermente l'elastico della parte inferiore del costume e poi super il tessuto. Le accarezza l'intimità, vedendola come si stacca dal bacio per gemere, trattenendosi dall'alzare troppo la voce.

"Adesso mi puoi guardare." sussurra al suo orecchio, proseguendo con quei movimenti circolari e lenti che tanto le piacciono.

Emma non se lo fa ripetere due volte e senza alcun preavviso stuzzica l'intimità di Paulo, poggiando una mano da sopra il tessuto del costume da bagno. Lui sospira e prende poi a baciarla un'altra volta, stringendo gli occhi quando anche lei supera il costume e accarezza il suo membro.

"Guardami tu adesso." ribatte con una certa ironia, facendolo sorridere.

Continuano con i giochetti per un bel po', accarezzandosi e dandosi piacere a vicenda mentre si guardano intorno per evitare di venire sorpresi in un momento così delicato e particolare. L'acqua sembra riscaldarsi sempre più e il picco arriva quando Paulo si slancia contro il bordo della piscina, facendo aderire la schiena di Emma contro di esso. Vuole approfondire il tutto, possederla ancora una volta e non pensa nemmeno all'idea di poter essere visto da qualcuno, soprattutto da Alessandro. Ma l'ebrezza di quel bacio così passionale fa risvegliare Emma e la sua mente che, subito, proietta l'immagine di Gabriele. Si stacca da Paulo, allontandolo dalle spalle e prendendo un respiro profondo per cercare di mettere un ordine alle cose.

"Che ti prende?" chiede mentre passa una mano tra i capelli bagnati, venendo baciato dal sole.

Più è con lui e più sente di non potersi trattenere quindi, prima di fare ulteriori danni, esce dalla piscina e si allontana, prendendo dei respiri profondi quando arriva in bagno. Poggia la testa contro il muro e, se chiude gli occhi, riesce ad immaginare ancora le labbra di Paulo.

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Mi Cielo / Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora