Il passato può fare male, può far paura e certe volte non basta aggrapparsi al presente; certe volte bisogna trovare qualcuno che ci faccia vivere il presente e ci faccia pensare che non sarebbe poi così male puntare al futuro. Emma quel qualcuno l'...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
× Emma e Paulo hanno deciso di chiedere a Maria e Michele un attimo del loro tempo per parlare di una questione importante, ovvero quella che riguarda il viaggio a Torino e la permanenza di loro figlia lì, per stare vicina al suo fidanzato. Alessandro ha detto di non voler partecipare alla discussione, facendo credere a tutti di essere chiuso nella sua stanza quando, in realtà, si trova dietro l'angolo del corridoio, appoggiato alla parete mentre ascolta la conversazione di nascosto.
"Vi vedo un po' tesi, ragazzi." osserva Michele che sorseggia il suo drink. "Volete un po' di liquore?" a quella domanda la figlia scuote la testa in modo schifato dato che ricorda il sapore di quel liquido giallognolo che tanto odia.
"No, grazie." risponde Paulo, ridendo alla reazione della ragazza.
"Andiamo, non teneteci sulle spine." Maria si sventola. Sente sempre troppo caldo quando è agitata. "Che cosa vi succede?"
I due si lanciano una veloce occhiata. Hanno parlato parecchio su chi dovesse prendere la parola. Paulo voleva farlo per rendere più facile la situazione ad Emma che, invece, ha insistito.
"Voi sapete che Paulo gioca, no?" chiede mentre tira i lembi dei suoi pantaloncini.
"Si, certo che lo so ed è anche parecchio bravo." osserva Michele. "Ma non credo che tu voglia parlarmi di questo, vero?"
Quando ha deciso di parlare con suo padre della relazione con Paulo dopo il casino con Alessandro, era parecchio spaventata. Credeva che, come accaduto precedentemente con Gabriele, suo padre non accettasse Paulo e che, in qualche modo, avrebbe finito col pensarla allo stesso modo di suo figlio. È rimasta meravigliata dalla risposta che le ha dato, simile a quella della madre. 'Paulo è un bravo ragazzo, credi che non lo sappia? È stato vicino a tuo fratello nei momentipiù difficili ed ha affiancato te quando hai deciso di tornare in Perù. Mi fido di lui', poi un lungo discorso su quanto sarebbe stato importante non fare passi falsi per non alimentare la rabbia di Alessandro.
"No." risponde mentre sospira. "Prossima settimana tornerà a Torino in vista del campionato." inizia e lascia loro intendere per cosa abbia chiesto un attimo di attenzione.
Questa volta sono Maria e Michele a guardarsi e sospirare, stabilendo che avrebbe parlato la moglie dato che, anche se non li dimostrava, lui era più sensibile di quello che era disposto a mostrare, soprattutto con i suoi figli.
"A dire il vero avevamo già pensato ad una possibilità del genere." inizia, meravigliando entrambi. "Insomma, è un qualcosa che arriva subito alla testa se si parla di Paulo e sappiamo già cosa vuoi fare tu."
Immaginano già loro figlia che prende l'ennesimo mezzo che sposta la sua vita da tutt'altra parte; hanno capito fin da subito che sarebbe stato il ciclo della sua vita anche se non sapevano ancora come questo si sarebbe mostrato. Una donna in carriera in giro per il mondo o una donna innamorata che ha deciso di seguire il ragazzo per cui ha perso la testa.
"Insomma." Michele decide di lasciar perdere il liquore e passa una mano sul viso. "Fin da quando sei arrivata in questa casa, ho vissuto con la paura che un domani te ne saresti andata e avrei puntato tutto sul Perù, per questo ero contrario alla tua partenza e ti chiedo scusa se ho detto quelle brutte cose." tiene la testa bassa, sapendo che non riuscirebbe a sostenere lo sguardo di sua figlia. "Avevo paura di non averti dato l'amore di cui avevi bisogno e che non sarebbe stato importante vivere qui o laggiù, con o senza di noi."
Emma corruga la fronte e si sente stringere il cuore se ripensa a quello che suo padre ha dovuto sopportare a causa dei suoi silenzi.
"È la paura di ogni genitore." sorride Maria. "Magari un giorno lo capirete anche voi."
Paulo ricorda di aver sentito dire una cosa del genere da sua madre, prima che arrivasse in Italia e non può biasimare Michele e Maria in questo momento. Anzi, li capisce a pieno.
"Insomma, ho sempre avuto paura che te ne saresti andata per una mancanza mia e invece mi stai dicendo che te ne andrai perché vuoi stare con il ragazzo di cui sei innamorata." annuisce lentamente. "Con il ragazzo che dovrà proteggerti se vuole che io ti dia il mio benestare per andare insieme a lui." guarda Paulo e subito dopo sorride. Anche Emma sorride e lo stesso fa il fidanzato.
"Non mancherò, la tratterò con i guanti." le accarezza la guancia.
"Però." asserisce Maria. "Devi farti sentire, venire a trovarci ed aspettarti una visita da parte nostra."
La ragazza annuisce e subito dopo abbraccia Paulo, sentendosi al settimo cielo. Subito dopo si alza e, per la prima volta, abbraccia di sua spontanea volontà suo padre, sentendosi in debito con lui per tantissime cose.
"Ti voglio bene, papà." e anche questa è del tutto nuova.
Michele, che stringe forte a sé la sua bambina, sente il cuore battere velocemente e gli occhi divenire lucidi.
"Ah, maledetti alcolici." mente mentre si asciuga gli occhi.
"Voglio bene anche a te, mamma." abbraccia anche Maria che fa il musino e le accarezza la schiena.
"Te ne voglio anche io, piccolina." le bacia la guancia. "Sono così felice di vederti così allegra, dovremo fare una statua a Paulo per questo." ridacchia. "Ma devi dirlo anche a qualcun altro, non credi?"
Emma annuisce e senza pensarci due volte si incammina verso la stanza di Alessandro, fermandosi quando lo trova dietro la parete, con lo sguardo basso e gli occhi leggermente rossi.
"Quindi te ne vai." conclude, senza però guardarla negli occhi.
"Si." risponde e lo vede scuotere la testa mentre le da le spalle e si chiude nella sua stanza.
La ragazza prova anche a bussare alla sua porta ma, come si aspettava, non riceve risposta e può capire che sia deluso o arrabbiato.
"Non ne vuole sapere, eh?" sospira Michele quando la vede rientrare. "Deve essere dura anche per lui."
Emma si inginocchia sul divano e abbraccia Paulo mentre mantiene lo sguardo sul pavimento.
"Gliene parlerai dopo, adesso lascialo ai suoi spazi." mormora, vedendola annuire.