× Paulo sorride mentre guarda Emma rigirarsi tra le lenzuola più e più volte quando il sole supera le tapparelle e si poggia sui suoi occhi. La stringe in un abbraccio e lei si rifugia in quel contatto, corrugando la fronte quando sente Paulo dondolarsi.
"Che stai facendo?" gli chiede quando apre finalmente gli occhi.
"Ti stavo cullando." sorride mentre bacia la sua fronte. "No, mi dimenavo perché devo andare in bagno ma mi scoccio." si gira a pancia in su mentre ride e le fa cenno di avvicinarsi.
"Tu sei pazzo." sbadiglia mentre poggia la testa sul suo petto.
"Di te." aggiunge mentre passa una mano sul viso.
"Dici così ma io ancora non ho ricevuto il mio bacio del buongiorno." sorride quando lo vede avvicinarsi, poggiando un dolce bacio sulle sue labbra.
"Buenos dias, mi amor."
"Buenos dias." ricambia. "Sembri già euforico, mi stanco solo guardandoti."
"Questo perché non mi piace restare a dormire fino a tardi, preferisco passare il tempo facendo altro." si stiracchia.
"Allora buon impegno, io me ne torno a dormire." dice mentre prova a voltarsi, venendo fermata dal fidanzato.
"Dai, alziamoci." la tira verso di sé.
"Non coinvolgermi nelle tue follie." si dimena.
"Ti porto a fare colazione fuori." prova a corromperla ma lei continua a dimenarsi. "Ti prendo la brioche al pistacchio."
Emma si ferma e si volta verso Paulo, guardandolo come se in palio ci fosse la sua stessa vita.
"Promettilo." non riesce a resistere a quella brioche, è il suo punto debole.
"Te lo prometto." ride mentre la vede mettersi in piedi, stiracchiandosi verso l'alto.
"Buongiorno raggio di sole." sorride mentre gli da un altro bacio, superandolo per andare a sciacquare la faccia.
"Vorrei proprio vedere se saresti così veloce ad alzarti se ti dicessi che mi sveglio prima per stare di più con te." la segue in bagno e ne approfitta per andare a fare la pipì dato che la sua vescica lo sta implorando.
"Devi imparare a rispettare le gerarchie." risponde mentre asciuga il viso con la tovaglia. "Ed io mi devo fare una doccia."
"La facciamo insieme?" ammicca mentre si lava le mani, vedendola sorridere a sua volta.
"Non abbiamo inaugurato la pillola adesso che ci penso." mormora mentre intreccia le mani dietro al suo collo.
"L'hai iniziata a prendere?" domanda e lei annuisce mentre si avvicina di più a lui.
"A proposito, devo ricordarmi di prenderla."
"Mh." mugola mentre indietreggia ed arriva alla porticina della doccia, la apre ma prima di entrarci devono spogliarsi.
Lascia scivolare giù i suoi pantaloncini insieme alla biancheria e le sfila la maglia, sorridendo quando nota che non indossa il reggiseno. Si abbassa i pantaloncini e i boxer. Emma fa pressione contro il petto del ragazzo, facendolo entrare e girando la manopola che lascia cadere l'acqua. Prendono a baciarsi immediatamente con una grande foga e Paulo le accarezza la schiena mentre la fa girare fino ad appoggiarsi con essa contro il muro. Solletica il suo stomaco, provocandole una risata e subito dopo la penetra con un dito, sentendola gemere contro le sue labbra. Si stacca subito per sentire più chiaramente i suoi versi e poterla guardare mentre schiude la bocca, socchiude gli occhi e la pelle delle sue gote si colore di un tenue rosso.
"Ti ho toccata a malapena e sei già fradicia." sussurra al suo orecchio, facendole venire i brividi.
"Ti prego, non farmi aspettare." accarezza la sua nuca e prende poi in mano la sua erezione, iniziando a muoversi con movimenti dall'alto verso il basso.
"Non vedevi l'ora, eh?" ghigna e poi le morde il labbro inferiore, afferrando le sue cosce e sollevandola mentre allarga le gambe.
Si sistema meglio al suo centro, sentendola muovere i fianchi per strusciarsi un po' e la guarda dritto negli occhi quando spinge per entrare dentro di lei. Adora vedere il modo in cui stringe gli occhi e increspa le labbra che poi si schiudono. Adora sentire le sue braccia che lo stringono e i suoi ansimi contro la pelle. Adora sentire come le sue gambe tremino quando sfiora i suoi punti più deboli. Adora sentire i suoi gemiti rimbombare nella stanza.
"¡Dios!" esclama mentre si regge dalle sue spalle, inarcando la schiena.
Può sentire chiaramente il piacere che si muove dal punto in cui i loro corpi si uniscono e giungere allo stimolo di tutti i sensi. Sente che potrebbe prender fuoco da un momento all'altro. Paulo, poi, ha imparato a riconoscere ogni centimetro del suo corpo. Sa cosa le va bene, cosa le piace e cosa la fa impazzire. Ed Emma, dal canto suo, sa benissimo quel che piace a lui, quello che lo fa impazzire. Si sono imparati a conoscere alla perfezione. Proprio lei si prende del tempo per osservare Paulo il cui ciuffo, bagnato, aderisce alla sua front; i suoi occhi sono connotati da una luce intensa e singolare, così belli da farle girare la testa e farle perdere il nesso con la realtà.
"Cosa, nena?" le chiede quando nota che lo sta guardando con sguardo fisso.
"Sei bellissimo." sussurra e nasconde il viso nell'incavo del suo collo, mordendo un tratto di pelle che poi prende tra le labbra e succhia, lasciandogli un succhiotto.
Quel gesto sprona ancora di più l'argentino che spinge più velocemente, provocando una serie di urletti e gemiti. Emma ha i brividi su tutto il corpo e si sente ad un passo dal limite quando Paulo sfiora ancora una volta tutti i suoi punti più sensibili. Stringe le gambe intorno al suo bacino quando le sente tremare e, in men che non si dica, viene scossa dall'orgasmo. Al ragazzo servono altre poche spinte per raggiungerla, mettendola con i piedi per terra mentre entrambi riprendono fiato.
"È ok?" le chiede e lei annuisce, ricevendo un altro bacio.
Si riprendono e poi iniziano a lavarsi, continuando a farsi qualche coccola nel mentre. Emma è la prima ad uscire e prende subito ad asciugare i suoi lunghi capelli, passando poi a vestirsi e truccarsi un po'.
"Sono pronta." sorride al fidanzato che la stava aspettando all'ingresso, prendendo la sua mano.
"Cosa facciamo quindi?"
"Mi hai promesso una brioche, guarda che non me ne sono dimenticata con il sesso."
"Speravo che con quello avessi scalato la gerarchia." ride subito dopo.
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Mi Cielo / Paulo Dybala
FanfictionIl passato può fare male, può far paura e certe volte non basta aggrapparsi al presente; certe volte bisogna trovare qualcuno che ci faccia vivere il presente e ci faccia pensare che non sarebbe poi così male puntare al futuro. Emma quel qualcuno l'...