i lost you

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Pov Mingi
La festa di Wooyoung era un'esplosione di allegria, con bicchieri di alcool che scorrevano a fiotti e la musica che faceva vibrare le pareti. Il caos era la norma, con risate e voci che si mescolavano in un coro festoso.

Mi feci strada tra la folla, cercando Yunho in mezzo agli altri ragazzi. D'improvviso, il mio telefono vibrò con un messaggio diretto, proprio quello che stavo aspettando.

yunho
sù per le scale.
23:42

La situazione si stava scaldando.
Ogni passo verso le scale fu come avanzare verso un punto d'incrocio.

Ogni scalino mi conduceva in una dimensione diversa: sentii la musica farsi via via più sorda e il cuore battere all'impazzata, in un mix tra nervosismo e eccitazione.

Non ero abituato a sentirmi così nervoso, soprattutto con Yunho, il mio migliore amico.
Tutta questa situazione mi aveva travolto  con una drammaticità inaspettata.
Tutta questa tensione,
tutte queste cose da metabolizzare.
Perché mi fai questo, Yunho?

Varcai la porta della camera del ragazzo, chiudendola poi dietro di me. Voltandomi, il viso candido di Yunho si illuminò grazie all'abat-jour sul comodino, mettendo in evidenza quei lineamenti delicati e le labbra appena accennate di rosso.

Avvicinandomi, il suo sguardo tradiva nervosismo, esitando come se cercasse con cura le parole da pronunciare. In quell'attimo così intenso, la musica al piano di sotto sembrò spegnersi completamente.

«Siediti.» ordinò.
Il contrasto tra la sua apparenza mite e il tono così deciso mi lasciò intrappolato in quell'istante. Sedetti accanto a lui, immerso nel silenzio della stanza, mentre il cuore batteva all'unisono con il ritmo di una tensione palpabile.

Yunho sospirò, e i suoi occhi scuri fissarono il vuoto, come se scrutassero oltre le pareti della stanza.

«Hai ragione a dire che sono stato uno stronzo. - mormorò. Quelle paroline, "hai ragione" ,suonarono come musica per le mie orecchie, eppure non erano sufficienti. - Ma voglio che tu sappia che non ti ho preso in giro quando dicevo di provare qualcosa per te.» continuò

Il peso di quelle parole riecheggiò tra le pareti chiare.
Ancora riluttante, lo guardai, cercando di capire se fosse sincero. «È stato davvero pesante, Yunho. Hai giocato con me e, per quanto vorrei crederti, non riesco a fidarmi di te.»

Il moro abbassò lo sguardo, fece per parlare ma, prima che riuscisse a proferire parola, lo interruppi.

«Hai aperto un varco nei miei sentimenti e poi l'hai cementato, fingendo che non fosse successo nulla. Mi hai lasciato lì, in bilico, senza preoccuparti di darmi spiegazioni o di come mi sentissi al riguardo. Temo che un 'mi dispiace' non sia sufficiente.»

Nell'aria pesante di quel momento, i nostri sguardi erano incatenati in un conflitto emotivo, e la strada per un chiarimento sembrava una salita ripida e difficile.

Yunho sollevò gli occhi, rivelando una fragilità nascosta. «Ho avuto paura - biascicò, gli occhi si fecero via via più lucidi, mentre cercava di spiegarsi - L'ultimo periodo è stato un turbinio di emozioni, e non ho fatto altro che complicare le cose: con te, con Minnie e con me stesso. Possedervi fisicamente mi appagava, ma col tempo mi sono accorto che c'era un coinvolgimento sentimentale nei tuoi confronti. E mi sono buttato, impulsivamente. Prima di chiudere con Minnie e prima di passare in rassegna tutti i sentimenti che provavo.»

Fece una piccola pausa, emettendo un sospiro amaro.
«Ero sincero a dirti che quel bacio è stato un errore, ma non sul fatto di non provare nulla. Ogni volta che mi sei vicino, mi sento su una montagna russa che va solo in salita. E, per lo stesso principio, starti lontano è difficile perché tu mi fai star bene come nessun altro.»

Le sue parole erano un flusso sincero, un mix di confessione e vulnerabilità, e il silenzio che seguì fu permeato dalle emozioni tumultuanti nell'aria.

Il suo sguardo si abbassò, quasi rassegnato.
«Non pretendo che tu capisca, Mingi. Riconosco di aver fatto un casino: avevo paura di deludervi, così ho cercato di reprimere tutto, pensando che fosse la cosa giusta da fare. Ho pensato che fosse meglio nascondermi e mantenere le cose invariate. Ma questa scelta mi ha solo fatto del male perché tutto ciò mi ha portato ad allontanarmi da te e a negare a me stesso la possibilità di esplorare ciò che provo.»

Gli occhi di Yunho, carichi di emozione, cercarono il mio sguardo, tentando di decifrare la mia espressione impassibile, mentre le nostre dita si sfiorarono impercettibilmente per distanziarsi poco dopo.

«Stai con me.», concluse con un tono quasi sommesso.

Nel breve istante di connessione visiva, sembrò che il rapporto tra noi fosse appeso a un filo sottile, pronto a dipanarsi o a rafforzarsi.

«Yunho, io...-le parole mi si bloccarono in gola, non sapevo cosa dire. - forse è il caso di andare.» mi limitai a dire.
Mi mossi verso la porta, sentendo il suo sguardo inquisitorio che sembrava sussurrare "ti ho perso".

"Addio Yunho" mormorai a me stesso.
Girai la chiave nella serratura e feci per abbassare la maniglia. Solo pochi passi mi separavano dal rifiutare l'opportunità di scoprire cosa saremmo potuti diventare insieme.

Yunho mi aveva fatto soffrire e avevo perso la fiducia in lui.

Proprio nell'attesa di far quell'ultimo passo, il ragazzo, in lacrime, lasciò sfuggirsi il mio nome tra le labbra.

«Mingi.»
Mi voltai nuovamente e i nostri occhi si incrociarono di nuovo, ricolmi di incertezza.

«Fanculo» sussurrai, richiusi la porta alle spalle e mi fiondai a capofitto sulle sue labbra, desiderose di contatto.

Quel bacio impulsivo, quel desiderio di contatto, fu la dichiarazione silenziosa di ciò che bramavo, andando ben oltre le parole. M'avvicinai a lui con una miscela di impazienza e desiderio, e quando le nostre labbra finalmente si trovarono, fu come un'esplosione di emozioni sopite. La morbidezza del suo respiro, il calore della sua pelle contro la mia, tutto contribuì a rendere quel momento straordinario. Quel bacio, desiderato da entrambi, divenne un linguaggio di connessione profonda, in cui tutte le tensioni si dissolsero, lasciando spazio solo a una passione ardente e sincera tra di noi.

«Yunho, voglio fare l'amore con te

Roommates | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora