u make me

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POV Wooyoung

«Di qua.»
Il ragazzo dai capelli rosa con fare un po' scocciato spinge la maniglia di una porta anti-panico, facendomi strada.

Per gentile concessione di Kang Yeosang, rieccoci qua ad un nuova, imbarazzante interazione con San fottuto Choi: a dirla tutta, però, forse questa è la più normale che stiamo avendo da quando sono qui.

Niente gente nuda, né battutine sarcastiche.
È già un passo avanti, no?

Mi gratto la nuca, disorientato.
«Ma non abbiamo già attraversato altri 3 corridoi identici?»

«Magari invece è il tuo senso dell'orientamento a non essere molto sviluppato. - il ragazzo emette una risata agre, guardandomi dall'alto verso il basso - l'ultima volta...beh»

San lascia la frase in sospeso, alzando un sopracciglio come a dire "Sappiamo entrambi com'è andata".
Sempre simpatico, Choi.

Okay, mi rimangio tutto quello che ho appena detto sulle battute sarcastiche. 👉🏻👈🏻

«Mi hai scagliato contro la porta e la colpa sarebbe del mio senso dell'orientamento? Certo Choi, certo.» ribatto

San fa spallucce, sorridendo maliziosamente.
«Ho colto il momento per rivolgerti un caloroso benvenuto, Jung. È solo un gesto amichevole.»

Mi avvicino all'orecchio del ragazzo:
«Forse hai dei modi un po' bruschi di approcciarti agli amici.»

Lui si lecca le labbra, prima di rispondermi a tono.«Forse dovresti smetterla di fingerti dispiaciuto.»
Ha un tono rauco e severo, gli occhi colmi di perversione.

Continuiamo a camminare fino a fermarci dinanzi ad una porta. Choi, davanti a me, abbassa la maniglia e ci dirigiamo all'interno.

Questa stanza più che un laboratorio sembra uno sgabuzzino. Ciascuno scaffale è ricolmo di materiale didattico, disposto senza troppo criterio.

San sa esattamente cosa e dove cercare;
io, al contrario, mi guardo un attimo intorno, pensando al progetto che ho in mente.

Prendo del carboncino, una tela, un po' di colori e continuo a farmi guidare dallo schema nella mia testa.

Choi mi dà le spalle, controllando lo scomparto alla mia destra; poi, una volta racimolate un po' di cose, si appoggia al ripiano, guardando nella mia direzione.

Si avvicina, avverto la sua figura dietro di me.

Il ragazzo mi cinge da dietro, sporgendosi per prendere un tubetto di pittura rosa:
lo stesso tubetto di pittura che mi occorre,
lo stesso tubetto di pittura che ho tra le mani.

Le nostre mani si toccano, mi volto per guardarlo e nessuno dei due pronuncia una parola.

POV San

Avvertendo la mia presenza alle sue spalle,
Wooyoung si abbandona ad un leggero sospiro.

Poi volta la testa verso di me e per qualche istante i suoi occhi, di un castano intenso, si specchiano nei miei.

Non parliamo e le nostre mani sono ferme, fisse su quel tubetto di colore.

La sua voce spezza il silenzio.
«Mi rivolgi troppi 'gesti amichevoli' ultimamente, Choi. Potrei abituarmi.»
Il suo tono di voce è amaro, basso e profondo.

«Volevo solo prendere questo.» mormoro

Il moro mi sfila il tubetto dalle mani, portandoselo dietro la schiena. Poi, si volta del tutto.
Adesso, volge la schiena allo scaffale e il suo petto è a una spanna dal mio.

«Mh mh - fa cenno di no con la testa - mi sa che sei arrivato tardi.»

«Non ti conviene fare lo stronzo con me, Wooyoung

Il ragazzo davanti a me sorride, portando la testa indietro. «Perché, sennò che fai?»

Mi avvicino, cercando di spingerlo ancora di più alla parete scaffalata.

Prima che riesca a farlo però, Wooyoung ribalta la situazione; liberatosi dalla mia presa, infatti, il moro mi immobilizza tra il muro e la sua figura.

«Ti è andata male questa volta, Choi

Roommates | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora