so are you

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Pov Wooyoung
San si schiarì la gola prima di esordire con la sua spiegazione. «Sono Choi San e, a differenza della principessa di prima - mi rivolse una rapida occhiata - non sono nuovo da queste parti. La maggior parte di voi mi conosce già o ha già sentito parlare di me, all'interno o al di fuori del contesto universitario.»

I risolini acuti di alcune ragazze sulle file centrali unite a qualche commento poco pudico sull'aspetto fisico di San, riecheggiarono per l'intera aula, interferendo con la spiegazione, che riprese qualche secondo dopo.

«Ma quanto davvero sapete di me? Se ve lo state chiedendo la risposta è: nulla o molto poco. Bene, oggi sono qui per parlarvi davvero di me nel modo più semplice e immediato che conosco: attraverso l'arte. Ed il soggetto che ho scelto di raffigurare per parlarvi di me è.. - rimosse il lembo di tessuto che copriva la sua tela, rivelandola alla classe - un mazzo di peonie.»

Il dipinto, curato nei dettagli, catturò l'attenzione di tutti i presenti. Quattro peonie danzavano con eleganza sulla tela, i toni, dal sussurrante beige al rosa shocking, immortalavano la fugace bellezza dei fiori. Le foglie, puntellate con pennellate di nero e verde scuro, abbracciavano ogni petalo, mentre sfumature dorate e rossastre infondevano vita alla raffigurazione, quasi come se i fiori si muovessero.
Semplicemente straordinario.

«So cosa state pensando: quanto può raccontare di me un semplice mazzo di peonie? Molto, in realtà. Infatti, i soggetti floreali sono un tema ricorrente nei miei progetti artistici. - sorrise - Sono cresciuto in un piccolo villaggio, circondato dal mare e dalla natura incontaminata. Ho sempre amato quel luogo ma purtroppo alcune circostanze spiacevoli hanno costretto la mia famiglia a trasferirsi in città quando ero bambino. Mio nonno, un contadino di periferia, ha sempre sofferto di questa separazione. Quando siamo partiti, dal momento che non è riuscito a trasferire la sua serra, ha deciso di portare con sé una piantagione di peonie rosa, augurandoci ricchezza e prosperità. Auguri che, guardando avanti, sarebbero stati in netto contrasto con la vita vissuta a Seoul.»

Il silenzio in classe si approfondì, quasi palpabile, mentre San proseguiva con la sua storia.

«La cosa che più mi sorprese fu che, nonostante il forte inquinamento e le condizioni climatiche avverse, quella piantagione attecchì bene nel giardino di casa. In città, tra l'asfalto e gli edifici, quelle delicate creature floreali erano un anacronismo, un tenero ricordo di ciò che avevamo lasciato alle spalle e mio nonno, ogni primavera, curava quei fiori con attenzione, come se crescessero nei campi del nostro villaggio. - emise un lieve sospiro, prima di concludere - Alcuni di voi forse non saranno così coinvolti da ciò che si cela dietro questa rappresentazione, ma oggi vi prego di fare uno sforzo. Questo non è un semplice mazzo di peonie: è una finestra aperta sulla nostalgia di un tempo passato, sulla lotta tra le radici rurali e la modernità cittadina e, soprattutto, su quel lato di me che nessuno di voi conosce ma che talvolta qualcuno fa venir fuori.»

"Con me puoi far venir fuori ciò che vuoi, Choi."
esclamò a bassa voce la ragazza seduta al mio fianco, spezzando il momento poetico.
Ma come biasimarla?

D'altronde la dirompente dualità di San era affascinante: la sua aria da fuckboy dietro quell'atteggiamento più tenero che veniva mostrato solo occasionalmente.

Incantato, mi soffermai su quel mazzo di peonie per qualche istante: ogni pennellata era un filo che legava il presente al passato, in un'armonia che trovava il suo ritmo nel romantico movimento di quei fiori delicati.

Potrei affezionarmi al Choi sentimentale: lo stesso che giocava col mio fratellino e che mi ha parlato di sua madre;
lo stesso a cui piacciono i bambini, lo stesso che ha realizzato questo incredibile dipinto.
Cazzo, ho davvero dipinto una fottuta principessa?

Finita la sua esposizione, il ragazzo tornò al posto lasciando spazio a quella di altri studenti.

Poco dopo, percepii dalla tasca il leggero vibrare del telefono.

san
manda un bacio a Kyungmin da parte mia
9:38
vedervi insieme mi è stato d'ispirazione.
9:38

wooyoung
vuoi forse dirmi che ci siamo usati a vicenda per perfezionare il nostro lavoro artistico?
9:38

san
non è usarsi, è prendere spunto.
9:39
ciascuno di noi è ispirato da qualcosa.
9:39
è quel bambino è davvero adorabile.
9:39

Quel messaggio mi regalò un sorriso. Kyungmin sarebbe stato entusiasta di sapere che San lo salutava, figuriamoci sapere che San aveva dipinto pensando a lui. Mentre pensavo a cosa rispondere, la vibrazione del cellulare mi interruppe nuovamente.

san
anche tu lo sei.
9:42

Roommates | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora