un poco loco

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POV San

«Ti è andata male questa volta, Choi
Al pronunciare di questa frase avverto le labbra umide di Wooyoung solleticarmi il lobo con delicatezza.

Il ragazzo, che mi tiene bloccato tra sé e la parete, ha un'aurea indefinibile.

Il suo tono di voce è severo, ma allo stesso tempo ilare, carico di un mix tra divertimento e desiderio.

Il suo aspetto, al contrario, appare pulito, puro, privo di qualsiasi forma di malizia. Ne osservo i lineamenti morbidi, la pelle candida, le labbra rosse dischiuse.

Mentre lo guardo, mi abbandono ad una risata di scherno. Gli carezzo la guancia, scostandogli una ciocca di capelli scuri dietro l' orecchio, prima di proferire parola. «Mh, dici?» lo derido

D'un tratto, la sua espressione si irrigidisce e il suo sguardo si fa più cupo.

Wooyoung avanza verso di me con un gesto più rude, riducendo ulteriormente le distanze tra le nostre figure già vicine.

Sentirlo così tanto vicino mi fa un certo effetto ed è evidente che questa sia la reazione che desidera.
Si sporge verso il mio lobo, che stavolta afferra tra i denti senza esitazioni e senza troppa grazia.

A questo gesto inaspettato sussulto ed il moro, evidentemente, se ne compiace.

«Dovresti smetterla di sottovalutarmi.» mormora

Ride.
La mia vulnerabilità ti diverte Wooyoung, non è così?

Lascio scivolare una mano tra i suoi capelli scuri, tirandone una ciocca e lui mugugna sorpreso.
I nostri corpi sono l'uno incollato all'altro.

POV Wooyoung

Tra atteggiamento di sfida e di curiosità, l'atmosfera che si respira in questo laboratorio è parecchio calda.

Sebbene San sia molto bravo a non far trapelare le emozioni, sembra piuttosto divertito dal mio prendere l'iniziativa; inoltre, i suoi segnali corporei mi fanno avvertire un riscontro abbastanza positivo, autorizzandomi indirettamente a prendermi certe confidenze.

Al mio tocco San sobbalza, afferrando una ciocca dei miei capelli tra le dita e tirandola non troppo dolcemente.

«San..» mugugno
Il ragazzo dai capelli rosa mi guarda, chinandosi all'altezza del mio viso e sorridendo appena.

Continuiamo a scrutarci e nessuno dei due proferisce parola.

D'un tratto, le distanze tra noi si accorciano ancora di più, le nostre labbra sono vicine al punto di sfiorarsi...adesso sei tu che mi vuoi, Choi?

Non appena San protende verso di me, apro il tubetto di tempera rosa ancora tra le mie mani e ne spalmo un po' sul suo viso cereo.

« Forse dovresti stare più attento.» lo provoco 

San è sorpreso dal mio gesto ma, di fatto, appare più infastidito che divertito.

«È guerra.» borbotta, divincolandosi da me

Il ragazzo contrattacca afferrando il primo colore che riesce a racimolare dallo scaffale alle sue spalle: un viola intenso.

Mi sporca la fronte, le guance, il mento.

Così io e San ci ritroviamo vicini, stanchi, con i volti e le mani macchiati di colore in un laboratorio piccolo e incasinato. 

Nella foga, afferro il suo viso tra le mani e, stavolta, lo bacio con dolcezza. Il nostro è un bacio casto, semplice, nulla di speciale. Eppure è quello che entrambi sotto sotto desideriamo.

«Ti avevo avvertito, Choi». 

Roommates | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora