discorsi sull'amore

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"Grazie per averlo portato qui, Sebastian!" Disse il giovane mago mentre insieme all'uomo era sulla soglia dell'infermeria a guardare il piccolo Lewis parlare con suo padre raccontandogli cosa aveva fatto mentre lui non c'era.
Forse sperava che lo sentisse.
Sebastian annui "nessun problema. Te l'ho portato per lasciatelo. Era il desiderio di severus in caso di dipartita. Siamo più o meno là."
Harry scosse la testa divertito e continuò a guardare Lewis.
"Sono passati due anni" disse "per un po' l'ho odiato. Ma non l'ho mai smesso di amare. Le cose sono complicate ora e non so come rimettere insieme i pezzi. Ci siamo sposati senza neanche conoscerci davvero. E ora?"
Sebastian sospirò.
Allungo penso a quasi parole potesse rivolgere al giovane uomo.
Parole di conforto, parole amichevoli, parole incoraggianti.
Mentre ci pensava capì che ad Harry non serviva nulla di ciò. Al ragazzo serviva la verità, e quella avrebbe espresso.
"Harry... Lo sai che cos'è il cuneo dell'amore? È qualcosa che lega saldamente ciò che altrimenti sarebbe irrimediabilmente incompatibile,proprio come te e Severus. Forse è quello che la gente ha sempre chiamato amore... Ma tu Harry, te ne sei accorto quando ormai avevi l'anello della fede, del legame e non potevi più scappare. Adesso è troppo tardi."
"Troppo tardi? Per cosa?" Chiese Harry
"Per tutto! Tutte le tappe sono state bruciate e adesso non sapete come rallentare. È come se vi foste salvati a vicenda."
"Salvati?"
"Gli uomini ... Sono sempre pronti ad aiutarsi l'un l'altro, non importa perché. È stato come ... Un impatto!" Disse Sebastian
"Un impatto..."
"lo non saprei come spiegarlo... Ma qualche volta il confine tra repulsione e attrazione non esiste più. Già... Un professore e il suo studente.
Forse vi sarete innamorati contro la vostra volontà, ma certi sentimenti....Vanno vissuti per quello che sono."
Harry annui "grazie Sebastian. Non credo di aver capito in pieno, ma solo in parte. Comunque credo che capirò vivendo"
"Lo credo anche io. La scuola è stata ricostruita a pieno?"
Harry negò "la torre dei corvo nero è ancora da rifare e i sotterranei sono un completo disastro. Per non parlare del campo da quidditch e dei giardini. È tutto distrutto"
Sebastian annui "pensavo di restare. Pensavo di contribuire a riparare la scuola. Alla fine è stata anche la mia casa da giovane e ho molti ricordi qui con Lucius, con Sev, con Narcissa... Con Rodolphus."
Harry sorrise quando vide Sebastian sospirare leggermente con gli occhi tristi persi nel vuoto.
"Sai, mi ha detto che mi amava... Rodolphus, prima che gli Auror lo portassero via. Non ho potuto rispondergli. Non mi hanno permesso di vederlo."
Harry annui "comprendo"
"Comprendi? È tutto quello che hai da dirmi?"
Harry ridacchiò "credo che dovresti andare in biblioteca... Credo ci sia qualcuno ad aspettarti!"
Sebastian non capì all'inizio. Poi guardando gli occhi luccicanti di Harry e o suoi sorriso birichino, un pensiero come un lampo improvviso gli attraversò la mente.
"Che Salazar ti benedica Harry Potter!" Gridò mentre correva verso la biblioteca.
Harry ridacchiò vedendolo correre come un bambino e subito dopo tornò da Severus e Lewis.
"Mami? Dove va Zio Seba?"
Harry accarezzò i capelli del bambino e disse: "tutti meritano un "E vissero felici e contenti" . Tuo zio ci sta andando incontro proprio ora."
Lewis allora sorrise e disse: "stavo dicendo a papà quanto sono migliorato sulla scopa, sai?"
"Ma davvero? Vai, dillo anche a me"
Così Harry si mise ad ascoltare le semplici parole del piccolo Lewis mentre faceva piccolo geati come se il papà potesse vederlo.
Questo lo inteneriva e allo stesso tempo gli dava speranza.

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