Quidditch e Amori

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La partita di Quidditch  era un momento emozionante e teso per tutti i giocatori e gli spettatori. Il campo era avvolto da una nebbia leggera mentre il pubblico affollava le tribune, ansioso di assistere a uno spettacolo mozzafiato.

I giocatori di entrambe le squadre, Grifondoro e Serpeverde, si preparavano sul campo, pronti a dimostrare le proprie abilità in questa partita cruciale. Harry Potter, come cercatore della squadra di Grifondoro, sentiva l'adrenalina scorrere nelle vene mentre si librava sopra il campo a bordo della sua scopa, lo Sgherbo.

L'inizio della partita fu annunciato da Madam Hooch con il colpo di fischietto, e immediatamente i giocatori si lanciarono nello scontro. I Beaters sbattevano vigorosamente le loro mazze per respingere le Boccino dietro il Velocino, mentre i Guardiani si sforzavano al massimo per proteggere i tre cerchi dei loro rispettivi obiettivi.

Le azioni si susseguivano velocemente: bludger che volavano in ogni direzione, il Quaffle passava di mano in mano mentre i Chaser cercavano di segnare punti. Nel frattempo, Draco Malfoy, che giocava come cercatore per Serpeverde, inseguiva la stessa Boccino d'oro, determinato a vincere la partita per la sua casa.

Harry, concentrandosi al massimo, osservava attentamente il campo, cercando con sguardo attento e veloce qualsiasi traccia della Boccino. Il brivido dell'emozione si mescolava con la tensione mentre cercava di mantenere il controllo della partita.

La folla esplodeva in un misto di urla e applausi mentre le azioni si facevano sempre più veloci e impegnative. Draco sembrava vicino a catturare la Boccino quando Harry, con una mossa audace e abile, si lanciò in picchiata, afferrando la Boccino d'oro appena prima del suo rivale.

La folla proruppe in un fragoroso applauso mentre Harry si sollevava in volo, festeggiato dai suoi compagni di squadra. La vittoria di Grifondoro era assicurata grazie alla cattura della Boccino da parte di Harry. L'atmosfera nel campo si riempì di euforia e felicità per la vittoria della loro squadra, mentre Harry veniva accolto come un eroe dai suoi compagni di squadra e dagli spettatori entusiasti. La partita di Quidditch si concluse in un momento di trionfo e gioia per Grifondoro, lasciando un ricordo indelebile di emozione e determinazione per tutti coloro che vi avevano preso parte o assistito.

Dopo la vibrante vittoria della squadra di Quidditch di Grifondoro, Hogwarts era pervasa da un'atmosfera festosa e festeggiante. Gli studenti si radunarono nella Sala Grande, decorata con festoni colorati e candele tremolanti, in attesa di celebrare la vittoria e l'entusiasmo della partita appena conclusa.

La sala era gremita di gente, con risate e chiacchiere che riempivano l'aria, mentre le tavolate erano cariche di cibo delizioso e bevande frizzanti. La musica fluttuava nell'aria, invitando gli studenti a ballare e a divertirsi.

Ron Weasley, ancora inebriato dall'emozione della vittoria, si avvicinò a Lavanda Brown, la sua compagna di casa, con un sorriso radioso. Il ragazzo, prendendo coraggio dalla gioia dell'atmosfera festosa, si avvicinò a Lavanda e, in un momento di impulso, le diede un bacio appassionato. Un boato di applausi e incoraggiamenti risuonò intorno a loro, mentre i loro amici li festeggiavano e ridevano, entusiasti della nuova relazione tra i due.

Nel frattempo, Hermione Granger, amica di Ron, osservava la scena da lontano con un'espressione complicata sul viso. Nonostante cercasse di mascherare i suoi sentimenti, la sua tristezza e il suo sconforto erano evidenti. I suoi occhi erano bassi e il sorriso forzato che cercava di mantenere non riusciva a nascondere la delusione interiore.

La festa continuava intorno a Hermione, ma il suo cuore era pesante. Si allontanò dalla folla, cercando di nascondere la propria sofferenza mentre si ritirava in un angolo più silenzioso della sala. Le emozioni contrastanti di gioia per l'amicizia di Ron e la propria delusione amorosa la assalirono, lasciandola provata e triste.

Nonostante l'atmosfera di gioia e festa che permeava la sala, per Hermione quella notte era segnata da una malinconia che non riusciva a dissipare, mentre cercava di nascondere il proprio dolore di fronte agli altri festeggiamenti.

Harry, notando la tristezza di Hermione durante la festa, decise di avvicinarsi a lei, preoccupato per il suo stato d'animo. Si avvicinò con gentilezza, chiedendole se stesse bene e se volesse parlare. Hermione, cercando di nascondere la sua delusione, tentò di dimostrare che tutto andava bene, ma il suo sguardo tradiva la sua vera tristezza.

"Sei sicura che tu stia bene, Hermione?" chiese Harry con premura, notando il disagio nell'espressione della sua amica.

Hermione cercò di sorridere, ma non riuscì a nascondere completamente la sua sofferenza. "Sì, sì, sto bene. È solo che... è una situazione un po' complicata, sai."

Harry si sedette accanto a lei, manifestando la sua preoccupazione. "Posso capire se vuoi parlare. Sono qui, Hermione. Se c'è qualcosa che posso fare, dimmelo."

Hermione, sollevata dal sostegno di Harry, lasciò cadere la maschera di contentezza. "È solo che... non mi aspettavo che fosse così difficile. Vederli insieme, è... è complicato."

Harry annuì, comprendendo la difficile situazione in cui Hermione si trovava. "Lo capisco. Le relazioni possono essere davvero complicate. Ma non sei sola, Hermione. Se c'è qualcosa che posso fare per aiutarti, dimmelo."

Tra loro si creò un breve ma significativo momento di conforto, dove Harry cercò di tranquillizzare e sostenere Hermione attraverso il suo momento di difficoltà. Anche se non poteva risolvere il problema, voleva farle capire che poteva contare su di lui per qualsiasi cosa.

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