La caduta di Harry

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Da quella specifica cena le cose all'interno dalla famiglia sembravano essersi appianate.
Lucius e Leo si vedevano regolarmente, il che sembrò così strano agli occhi di Harry.
Ma dopo tutto, lui si era prima sposato e poi innamorato.
Il "frequentarsi" era una così così fuori dalla norma per lui.
Quello che sapeva era che si stavano conoscendo meglio ed erano felici, questo gli bastava.
Invece tra Dylan e Ethan la situazione era ancora un po' fredda.
Ethan cercava di avere pazienza e Dylan ci stava provando, ma quando passi anni a convincerti che la tua vita è in un cero modo, è molto difficile cambiare e capire che può essere diversamente.
Ethan questo lo sapeva e per questo aspettava.
Ogni tanto i due ricorrevano ancora all'aiuto di Harry, che era più che felice di aiutarli.
Raccontata così sembra tutto rose e fiori, ma le cose non sembra vanno come desideriamo.
Questo pensava Harry nella stanza d'ospedale quando il medico gli diede la notizia.
Era andato a farsi visitare perché sentiva qualcosa di strano, e infatti era così.
Ma era anche troppo tardi.
"Ne è sicuro dottore?" Chiese Harry a occhi bassi
"Purtroppo si, signorino Piton" disse il medico "mi dispiace tanto"
"Non è colpa sua, ma la ringrazio per la velocità con cui mi ha ricevuto. Ora vado"
Il medico annui "Ah, signorino. Io di solito in questo caso consiglio la terapia, però..."
"Non sarà necessaria" rispose Harry "e se mai lei incontrasse mio marito vorrei che non gli dicesse nulla. Sà , è molto occupato"
"Ma certo, Lord Piton non saprà nulla" garanti il dottore.
Harry fece un cenno di ringraziamento, dopo di che si diresse verso l'uscita del San Mungo.
Sospirava ogni tre passi.
Il peso di quella notizia era enorme e non sapeva come comportarsi.
Solo una cosa era certa per lui in quel momento: Severus non lo avrebbe saputo.
Chiamò la sua carrozza e si fece portare a casa.
Incredibile come una notizia potesse portare una persona a guardare io mondo in modo diverso con un semplice battito di ciglia.
Guardi e riconosci il mondo intorno a te, sbatti le palpebre ... E il mondo intorno a te non è più il tuo.
Ti sembra un pianeta straniero e tu ti senti un alieno, un corpo esterno... Un estraneo nella tua vita.
Sospirando ancora Harry scese dalla carrozza una volta arrivato alla villa , ed entrò in casa con estrema calma.
All'ingresso Charlotte gli corse in contro ma Harry ,invece di abbracciarla e stringerla come sempre, le accarezzo semplicemente i capelli e si diresse ai piani superiori nelle sue stanze.
Insieme a Charlotte c'erano anche Alec, Daniel e Juliette.
"Zia Juliette, che cos'ha mami?" Chiese con il suo linguaggio dei segni.
"Non lo so tesoro" rispose la giovane donna "ma qualsiasi cosa sia non devi preoccuparti, sono certa che non è nulla di che" dopo di che guardò verso i fratelli preoccupata.
Portarono charlotte da Lewis, per poi dirigersi nello studio del fratello Maggiore.
Budsaro e senza ricevere risposta entrarono.
"Severus" disse Juliette
"Julie" sorrise il corvino "entrate. Che succede?"
Alec sospiro "Severus" disse con freddezza "Harry non sta bene?"
"Che cos'ha? L'influenza? Gira purtroppo in questo periodo. Poi sempre a contatto con i bambini"
Daniel negò "non sta male in quel senso. Credo che abbia qualcosa che non va"
"Severus " lo chiamò la sorella "non so cosa sia successo, ma non è il solito Harry. Non sorride, non scherza, non gioca, non è più allegro. È rientrato e non ha abbracciato Charlotte. Le ha fatto un leggera carezza ed è andato via. Non è più lui, Sev! Dobbiamo fare qualcosa."
Severus annui "andrò a controllarlo appena finito qui" disse
Alec scosse la testa e sospirò "fa come vuoi" poi uscì insieme a suoi fratelli.
Chiusero la porta e scesero le scale, Alec molto infastidito.
"Suo marito, la mamma dei suoi figli, l'amore dea sua vita sta male e lui passerà a trovarlo solo quando avrà finito. Che fratello coglione" sputò
"Sev è sempre più impegnato ultimamente" aggiunse Juliette
"Già... Sembra che non abbia più tempo per la famiglia orami" disse Daniel
Alec sbuffò di nuovo, e si allontanò.
Poco dopo si allontanarono anche Juliette e Daniel.
Per la prima volta da quando i fratelli erano arrivati la Villa sembrava essere avvolta da un silenzio e una calma quasi sacrali.
I bambini non giocavano, le persone non dicevano, gli innamorati non si baciavano o accarezzavano o spogliavano.
Tutti erano fermi. Fermi e immobili. Come se fossero solo mondo.
Nessuno si presentò neanche a l'ora di cena tranne Leo e Lucius.
I due erano stati fuori tutto il giorno, e al rientro capirono che qualcosa non andava.
"Juliette" la chiamò Leo avendola vista di sfuggita passando davanti la biblioteca.
"Leonard"
"Cosa... Cosa sta succedendo?" Chiese il ragazzo
"Harry non sta bene. Non sappiamo cosa abbia ma non è più lui, e Severus non sembra curarsene. Ha detto che sarebbe passato da lui una volta finito il lavoro, ma non so se lo ha fatto davvero."
Leo annui "vado io da lui" disse
"Cucciolo, aspetta" fece Lucius "non sappiamo di cosa si tratta. Ogni parola potrebbe essere sbagliata."
"Hai ragione. Quindi che facciamo?"
Improvvisamente Severus comparve dentro l'angolo.
"Facciamo che adesso vado in cucina, preparo qualcosa per mio marito e poi vado da lui. Ci andrò io e nessun'altro" disse, quasi come fosse un ordine.
"Severus" lo chiamò Lucius "sai cos'ha Harry?"
"Non ancora. Lo scoprirò quando ci andrò." Poi fece una breve pausa "ad ogni modo, Julie, puoi tranquillamente dire ai nostri fratelli che non sono un marito così negligente come credono. Conosco Harry da quando è nato. So perfettamente che quando ha qualcosa che non va, affrontarla subito non è la cosa migliore. Va lasciato da solo. Bisogna lasciare che metabolizzi per conto suo e che cerchi pace da solo. Se affrontasse subito il problema non sarebbe lucido, ma sarebbe scioccamente impulsivo come ogni Grifondoro che io abbia conosciuto. Come ho già detto: conosco Harry. E adesso, con permesso, vado a vedere come fare tornare il sorriso sul volto di mio marito."
Senza lasciare che i presenti rispondessero, Severus si voltò e andò via dirigendosi in cucina.
Juliette fu l'unica a seguirlo.
Lo trovò intento ai fornelli.
Allora silenziosamente si avvicinò e disse: "permettimi di aiutarti"
Severus annui.

Allora silenziosamente si avvicinò e disse: "permettimi di aiutarti" Severus annui

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"Ci dispiace, Sev. Come sempre tu hai la risposta giusta e noi quella sbagliata " disse Juliette
Severus ridacchiò "io non ho sempre la risposta giusta. Però sono certo di non sbagliarmi su Harry, e forse ho una idea di cosa gli è capitato"
La minore lo guardò confusa.
"Davvero?"
"Purtroppo si"
"Di cosa si tratta?"
Severus mise un coperchio alla pentola e si allontanò dal fornello. Si appoggiò sul bancone di fronte e sospirò.
"Sono un pozionista e un eccellente mago. Per qualche tempo ho anche studiato medicina, con la.guerra contro Voldemort era necessario. Harry nell'ultimo periodo ha avuto molto più appetito, il suo colorito era pia accesso. Sono cambiati anche i suoi sbalzi d'umore e qualche volta l'ho sentito vomitare la mattina presto."
"Vuoi dire che è -?"
"Era! Sapevo lo avrebbe capito prima o poi. Purtroppo però è stato troppo tardi affinché stesse attento."
"Perché non glielo hai detto tu stesso?" Chiese Juliette
"Perché non ne ero sicuro neanche io... Fino ad oggi"
"E non sei triste?"
"Triste? No, sono più che triste. Sono distrutto e tormentato, e vorrei urlare e distruggere tutto perché non è giusto. Ma questo non aiuterebbe Harry, perciò non lo faccio."
Juliette allora si allungò e abbracciò il fratello.
"Severus mi dispiace. Possiamo fare qualcosa?"
Severus negò "no Julie. Tempo. Abbiamo solo bisogno di tempo. Forse porterò Harry fuori qualche giorno per allontanarlo da tutto."
"È una buona idea" disse la sorella
Dopo di che prepararono un vassoio con il piatto per Harry e Severus lo portò da lui in camera.
Entrò piano e lo poggiò sul comodino. Poi accarezzò i capelli di Harry e lo svegliò con un bacio sulla fronte.
"Piccolo mio. Ti ho portato qualcosa da mangiare"
"Non ho fame" borbottò Harry
Allora Severus si mise sul letto, lo alzò di peso e se lo mise in braccio.
"Severus ho detto che non voglio mangiare!" Sbraitò Harry
Il maggiore, con calma e tranquillità, gli accarezzò dolcemente il volto.
"Lo so piccolo. Ho capito. Ma se vogliamo provare ad avere un altro figlio senza perderlo, devi mangiare. O non avrai energie e capiterà di nuovo."
Harry allora sgranò gli occhi.
"Il medico-"
"Il medico non mi ha detto nulla. Lo sospettavo, solo che non ne avevo la certezza. L'ho avuta oggi, quando sei rientrato." Disse Severus con calma.
Harry, in quel preciso momento, per la prima volta da quando aveva assorbito la notizia, pianse.
Lacrime pesanti e copiose scorrevano sulle soree guance.
"Amore mi dispiace. Mi dispiace tanto" balbettò Harry
Severus lo strinse fortissimo a se.
"Tranquillo piccolo mio. Va tutto bene. Ci riproveremo e questa volta ce la faremo. Promesso. Ssssssh! Va tutto bene."
Harry pianse ancora per qualche minuto prima di crollare stanco e addormentato fra le braccia del marito.

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