Passeggiata a Diangon Alley

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Dopo essersi preparati a dovere, Severus e la sua famiglia si trasportarono a Diangon Alley dove oramai ore a dietro la strada aveva preso la sua vitalità.
Il capofamiglia Piton aveva il suo consorte sottobraccio al suo fianco sinistro, e teneva sua figlia con la mano destra. Il suo primo genito camminava a pochi centimetri ad fianco di sua sorella.
Camminando allegramente, nel guardarsi intorno, Harry scorse delle fiammeggianti e disordinate teste dai capelli Rossi.
"Amore ci sono i Weasley!" Disse con entusiasmo verso suo marito.
"Allora dovremmo andare a salutarli" affermò il conrvino conducendo la sua famiglia in quella direzione.
La signora Weasley fu la prima a notarli.
"Harry, Severus. Che piacere vedervi miei cari." Disse la donna
"È un piacere anche per noi signora Weasley " disse Harry "ci siete mancati"
"Anche tu ci sei mancato caro. Vedo che ti fai abituando bene alla nobiltà"
A quella affermazione Harry guardò la signora Weasley in maniera confusa.
"Nobiltà?" Chiese
Severus tossì schiarendosi la voce "si ecco... Io non ho avuto ancora modo di dirglielo, signora Weasley"
"Oh!" La donna arrossì "mi dispiace tantissimo. Non sapevo-"
"Non vi preoccupate, Molly. Mi permettete A1di chiamarvi Molly?"
"Certo caro"
"Ad ogni modo non vi preoccupate. Abbiamo avuto molti eventi altalenanti ultimamente ed non ho avuto ancora modo di dirglielo, ma lo avrei fatto a breve. Stai pure tranquilla"
La signora Weasley si mise una mano sul cuore: "d'accordo caro. Però permettetemi di invitarvi a cena questa domenica. La mia umile casa non sarà paragonabile alla vostra, ma è accogliente." Disse la donna
Severus sorrise "ogni invito che proviene dai Weasley è sempre ben accolto e più che gradito. Siamo molto legati alla vostra famiglia, signora Weasley. Avrei avuto modo e tempo di parlare anche con voi, ma dato che siamo qui..."
"Cosa volete dirci Piton?" Chiese il signor Weasley.
"Dato il vostro ruolo nella guerra e l'aiuto fornito ad Harry, non che il sostegno, ben presto avrò un colloquio con sua maestra la regina e le chiederò di ristabilire il vostro titolo."
"Davvero lo fareste?" Chiese Arthur
"Vado appositamente per quello" affermò il corvino.
"Mamma" la chiamò Ginny "questo cosa significa?"
"Oh Ginny cara. Se la regina ci ridarà il nostro titolo avremo una casa molto più grande, e delle terre e un rendimento vitalizio. Non sappiamo davvero come ringraziarvi Duca!"
Harry sgranò gli occhi "Duca? Non sei solo un nobile, sei un Duca!"
"Esattamente " affermò Severus "Bene, credo sia arrivato per noi il momento di andare. Vi terrò a aggiornati signori Weasley. A presto"
"A presto" li salutarono le testoline rosse.
Severus ed Harry stavamo per andare via, quando voltandosi Charlotte era sparita.
"Sev! Dov'è Charlotte?" Chiese Harry
Severus si guardò intorno, ma quando non riusciu a scorgerla con lo sguardo rabbrividì.
"CHARLOTTE!" gridò e inizio a cercarla.
"Harry" lo chiamò Ron avvicinandosi "che succede?"
"Charlotte! Non riesco più a trovare Charlotte!" Rispose impanicato il moro
"Tranquillo, ti aiutiamo noi" disse Ron, per poi mettersi due dita in bocca e fischiare "Weasley! Dobbiamo trovare Charlotte!"
Tutti i fratelli Weasley annuirono e si misero alla ricerca.
Dopo qualche minuto , Chiarlie spuntò dalla folla con la piccolina in braccio.
Harry corse immediatamente verso di loro e subito strinse sua figlia.
"La mia bambina. La mia piccola bambina. Perché ti sei allontanata? Lo sai che non devi farlo! Cosa ti è saltato in mente, io-"
"Harry" Charlie lo interruppe  "credo che dovresti lasciar parlare Charlotte. Avanti piccola"
Charlotte cominciò a raccontare con la lingua dei segni.
"Non mi sono allontanata! Io stavo scappando. Non sapevo papà fosse un nobile, e tantomeno un Duca. E tutti mi giudicano adesso perché sono muta. Adesso che tutta sapranno che sono figlia di un Duca, saranno ancora più cattivi, e lo saranno anche con voi. Io volevo sono che nessuno di voi soffrisse a causa mia."
Severus si piegò sulle ginocchia e abbracciò sia figlia. "Piccola mia" poi la guardò negli occhi "ascoltami bene: non imposta cosa pensano gli altri. Tu sarai sempre mia figlia, e sarai sempre il mio gioiello più prezioso. Non mi importa se non sai parlare, o se ci vorrà un po'. Non mi importa se tutti ci giudicheranno o se non ci accetteranno. Noi siamo eroi, e come tutti gli eroi meritiamo la nostra pace. Gli altri non contano piccolina. Tu hai la tua famiglia. Gli altri sono solo un contorno. Io non potrei mai , e poi mai, vergognarmi di te. Hai capito?"
La piccola Charlotte, in lacrime, si strinse a suo padre.
Quest'uomo la prese in braccio e dopo aver ringraziato i Weasley, tornarono alla villa.

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