Ricarica

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Dopo che severus uscì Harry si gettò sconfortato sul divano.
"Forse avrei dovuto fermarlo..." Borbottò fra se e se.
E forse avrebbe dovuto davvero, eppure non sapeva perché, non riusciva a smettere di essere arrabbiato con la lui.
Non ebbe tempo di darsi una risposta perché improvvisamente gli arrivò una chiamata degli Auror e dovette andare.

Harry Potter, si trovava immerso in un caso intricato come un labirinto magico. Questa volta, la sfida era particolarmente impegnativa, con un oscuro intrigo che gettava un'ombra su una serie di eventi apparentemente isolati, rendendo la risoluzione del caso estremamente difficile.

Mentre cercava indizi e interrogava testimoni, la sua mente continuava a deviare verso pensieri su Severus Snape. Le immagini del suo volto risoluto e delle parole taglienti nei suoi confronti si intrecciavano con la pressione del caso attuale. La lotta costante per concentrarsi diventava sempre più difficile mentre cercava di risolvere i problemi posti dai Mangiamorte ancora attivi.

Tra le indagini e gli scontri con i seguaci oscuri di Voldemort, il ricordo di Severus si insinuava nei momenti meno opportuni, rendendo ardua persino la concentrazione più basilare. Era come se una parte di lui fosse costantemente divisa tra il dovere e il ricordo di un uomo che aveva occupato un posto centrale nella sua vita e nel suo cuore.

Quando la notte calava e la stanchezza cominciava a farsi sentire, Harry si ritrovava solo con i suoi pensieri, incapace di spegnere la voce di Severus nella sua mente. Era una battaglia interiore che si combatteva in silenzio, mentre il mondo magico intorno a lui continuava a richiedere la sua totale dedizione e impegno.

Camminava da solo lungo la via innevata per Hogwarts.
Il freddo gli arriva  fin dentro le ossa ma immerso nella sua testa non sembrava importargli.

Esausto e sfinito dopo una giornata travagliata e piena di tensione, fece ritorno agli appartamenti. Le spalle afflosciate e lo sguardo stanco riflettevano la fatica accumulata durante le ore passate ad affrontare il caso intricato e i pericoli legati ai Mangiamorte ancora in libertà.

Non appena varcò la soglia, il peso dell'esaurimento si fece sentire ancora di più. Il conforto di casa, solitamente rigenerante, sembrava ora una barriera insormontabile di fronte alla stanchezza che lo avvolgeva. I pensieri tumultuosi su Severus e le difficoltà della giornata si fusero, pesanti, mentre si sforzava di mantenere un minimo di lucidità.

Con passi pesanti, si diresse verso il soggiorno, cercando di non far trasparire la sua stanchezza e frustrazione. La sua mente continuava a riportarlo indietro al caos del giorno appena trascorso, rendendo la casa più opprimente del solito.

Appena arrivato in soggiorno vide Severus ancora sveglio e con un libro in mano.
"Pic-... Harry, ben tornato a casa."

Harry annui "grazie" e si sedette accanto a lui.
Lentamente la sua gamba iniziò a tamburellare sul pavimento e continuava a guardarsi intorno  senza sapere su cosa posare lo sguardo.

Severus sorrise e chiuse il libro.
"Vuoi una tisana? È ancora calda"

"No, grazie. Non la voglio"

"Come vuoi. Ti ho aspettato per andare a letto, vieni con me o vuoi farti una doccia Prima?"

Harry sospirò, si alzò e non rispose.
Si avvicinò di più e lui e mise la testa sulla sua spalla sospirando molto più pesantemente.

"È successo qualcosa?" Chiese Severus

Harry chiuse gli occhi e disse: "io mi sto solo... Ricaricando"

Allora severus lentamente iniziò ad accarezzargli il volto e a confortarlo.
"Giornata dura?" Chiese

"Troppo e poi non è andata come volevo"

"Posso chiederti perché?"

*Perché continuavo a pensare a oggi. Quando sei andato via e non di ho fermato. Questo pensiero ha occupato la mia mente fino a questo momento. Avevo bisogno di concentrarmi sul lavoro e invece pensavo a te"

Severus sospirò e annui "Harry io ... Mi dispiace per questo ma non posso controllare ciò che pensi, capisci?"

"Lo so.... Lo so..."

"Vuoi che  ti porti a letto?" Chiese dolcemente il professore.

Harry negò e si alzò da solo.
"Penso che verrò a letto con te. La doccia la farò domani."

"Va bene"

E così raggiunsero la camera da letto e con calma si misero sotto le coperte.

Harry che era sempre abituato a dare la spalla a Severus, questa volta si avvicinò a lui guardandolo in volto.

"Hai freddo?" Chiese Severus

Sapeva bene che il giovane mago non aveva freddo, le stanze erano scaldate a dovere per il freddo serale di Hogwarts. Eppure il professore capì che Harry voleva essere abbracciato a coccolato ma che non avrebbe mai abbassato l'orgoglio per chiedere a Severus di stringerlo. Chiedere se avesse freddo era un modo per dissimulare la cosa.

"Si" disse Harry

Forse il giorno dopo sarebbe tornato tutto come quel pomeriggio, penso Severus. Forse Harry avrebbe continuato ad essere arrabbiato con lui. Ma lì, in quel momento Harry voleva essere abbracci da lui e lui non avrebbe di certo perso questa occasione.
Così lo strinse a sé e lo coccolo finché entrambi non si abbandonarono tra le braccia di Morfeo

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