«Devo andare a fare una commissione su HWAA.» Minho sistemò dei quaderni e un astuccio in uno zainetto, preparando tutto il necessario.
«Ma lì ci vivono i licantropi, col cazzo che ci vai, per lo più da solo.» Jisung lo stava perseguitando da ormai venti minuti, insistendo sul farlo restare a casa.
«Non è la prima volta che vado a farci un giro Han, non preoccuparti.»
«Non mi interessa, sai anche tu che ora come ora è ancora più pericoloso dopo ciò che mi è successo.»
«Jisung, sai da quanti secoli sono vampiro?» si voltò verso di lui, sospirando.
«No.»
«Sono nato nel 1852 e in caso non lo sapessi, siamo nel 2024, perciò fai due più due.»
«Che vecchio che sei.» sapeva fosse tra i vampiri più anziani del branco, tuttavia non si aspettava così tanto «però non cambia il fatto che è pericoloso, grande e grosso, potente e saggio, non potresti vincere lo stesso contro un'intera popolazione di licantropi, in caso succedesse qualcosa.»
Il corvino sbuffò, alzando gli occhi al cielo «so badare a me stesso, tu pensa a stare da Chan e sopravvivere senza di me.» si mise lo zaino in spalla e tentò di sorpassarlo.
«No, non te lo permetto.» spalancò le braccia, spiaccicandosi con la schiena alla porta principale ancora chiusa a chiave.
«Questa scena l'ho già vista e mi sembra di ricordare com'è andata a finire.» Minho sollevò un angolo della bocca, ricordando come aveva sbattuto a terra il più piccolo senza alcuno sforzo.
Jisung rilasciò l'ennesimo sbuffo della mattinata, già arreso alla sua solita sconfitta «eh va bene, vai a farti uccidere allora.» si spostò e gli lasciò il via libera.
«Starò attento, non devi preoccuparti così tanto.»
«Tanto non mi ascolti comunque, quindi vattene.»
Il maggiore grugnì, portandosi una mano tra i capelli in segno di frustrazione «ti accompagno da Chan.»
«No.» serrò le braccia al petto, testardo.
«Han, non fare il bambino.»
«Tanto lo sono a prescindere, no?»
«Jisung, puoi darmi retta, per piacere? Preferirei davvero rimanere qui e vegliare personalmente su di te, ma è importante che vada.» gli poggiò una mano sulla spalla, cercando di convincerlo ed evitare le discussioni che oramai occupavano 3/4 del loro rapporto.
Non perché lo volessero, tuttavia la paura di un altro attacco li mandava fuori di testa e percepivano un incessante senso di protezione nei confronti l'uno dell'altro.
«Non può sostituirti qualcun altro per una volta?» sporse il labbro inferiore, magari riuscendo a far intenerire il suo custode.
«Il presidente ha chiesto esplicitamente a me, non posso deluderlo.»
«D'accordo, mi arrendo, so quanto sei devoto a INFERNO.»
«Almeno una cosa la sai.»
«Gne gne, fottiti, Lee.»
«Io dico che da come eri conciato l'ultima volta, sia il contr- HEY!» la sua istigazione venne interrotta da un irruente copino, che lo fece lamentare dalla fitta inaspettata e schietta.
«Zitto.»
«Ti accompagno da Chan, moccioso.» spalancò la porta, chiudendola per bene alle sue spalle ed iniziando a camminare lungo la piazza mezza deserta, essendo mattina presto.
STAI LEGGENDO
Reliance on INFERNO~Minsung
FanfictionINFERNO, un pianeta rosso sangue, così come la specie che ci abita: i vampiri. Qui la legge detta che ad ogni vampiro anziano deve essere assegnato un neo-vampiro. Lee Minho è un vampiro da molti decenni ormai, mentre Han Jisung lo è diventato da po...