Minho era davanti al suo armadio, indeciso sui miliardi di vestiti che possedeva.
Aveva una commissione da portare a termine insieme a Soyeon, non proprio sua amica, ma grazie ai loro caratteri piuttosto rigidi e i gusti simili, riuscivano ad andare abbastanza d'accordo.
Tolse le grucce con appese alcune delle sue camicie più stravaganti, una blu, una verde menta, due marroncine, una rossa e un'altra ancora di un giallo acceso.
Non era abituato a dover scegliere completi più colorati dato che alla fine optava sempre per il suo amato nero, tuttavia questa volta il presidente gli aveva esplicitamente raccomandato "evita di vestirti come se dovessi andare ad un funerale" perciò non poteva nemmeno far finta di non aver afferrato il concetto.
Sbuffò e dopo qualche altro minuto passato a lamentarsi e borbottare insulti sui suoi stessi capi d'abbigliamento, arrivò la sua salvezza.
«Minho-hyung.» Jisung aprì la porta della sua camera, dapprima socchiudendola per capire se potesse entrare.
«Jisung, giusto in tempo.» gli sorrise, afferrando la maniglia per riuscire ad aprire totalmente la porta.
«Hai bisogno?»
«Devo andare su INVU e il presidente mi ha detto di vestirmi senza usare il nero, perciò ora sono in crisi.» riassunse scaraventando un paio di jeans sul letto, sotterrando altri indumenti che aveva precedentemente selezionato o meglio, ricordato l'esistenza.
«Oddio, non ti vedrò vestito come in un mortorio per una volta.» l'emozione del minore si fece subito sentire e si affiancò a Minho.
«Il nero si abbina con tutto ed è bellissimo, non rompere.»
«O forse ti piace perché ti da l'aria da misterioso ragazzo violento.» gli riservò un sorrisetto, iniziando a scavare nell'armadio del più grande.
«Lo sono a prescindere, tesoro.» calcò bene il nomignolo, così da riprendersi la rivincita per il precedente commento sul suo aspetto.
Jisung gli diede un semplice pugno sul petto e non ci diede neanche peso, troppo occupato a scervellarsi su un possibile outfit per il corvino.
«Ci sono le camicie sotterrate da qualche parte sul letto se vuoi dare un'occhiata.»
Il blu non se lo fece ripetere due volte, già esasperato dalla poca scelta, che invece si rivelò tutt'altro alla vista dei mille vestiti sparpagliati tra il copriletto.
«Oh santo.» schiuse le labbra, spostando un paio di pantaloni in pelle nera da scartare.
«Puoi muoverti che mi devo incontrare con Soyeon tra meno di mezz'ora?» chiese Minho notando mancassero solo 25 minuti alle 15.
«Quanta fretta, ci impieghi 3 secondi a cambiarti.» prese una serie di jeans, felpe e tute inutili, sbattendole sul petto del suo custode «questi puoi rimetterli nell'armadio.»
Minho stranamente non contestò, piegando con cura i vestiti in modo da non perdere poi tempo a doverli stirare nel momento in cui avrebbe voluto indossarli.
«Devi andare su INVU, giusto?»
«Sì, insieme ai miei amati tritoni.» ironizzò roteando gli occhi, immaginando già tutti i sorrisi falsi che da lì a poco sarà costretto a rivolgere agli abitanti del pianeta.
«Io dico che non sono male invece, io amerei avere la coda.»
«Pf, è solo ingombrante, in più puoi muoverti solo in acqua.»
«Diventano umani anche loro, Minho.»
Nel mentre che la loro conversazione procedeva, Jisung non si arrese mai alla ricerca del completo perfetto.
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Reliance on INFERNO~Minsung
FanfictionINFERNO, un pianeta rosso sangue, così come la specie che ci abita: i vampiri. Qui la legge detta che ad ogni vampiro anziano deve essere assegnato un neo-vampiro. Lee Minho è un vampiro da molti decenni ormai, mentre Han Jisung lo è diventato da po...