28༄"Chi sei, Han Jisung?"

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«Jisung.» deglutì, doveva avere le allucinazioni.

«È successo qualcosa? Tutto bene?» lo sguardo perso di Minho lo stava facendo preoccupare, non capiva a cosa era dovuto.

«Andiamo, muoviti.»

Lo scansò con una spinta secca e lo afferrò per un polso, trascinandolo fuori dal bosco.

«MinMin, cosa-»

«Non chiamarmi così.»

Il cuore del minore perse un battito al tono glaciale del corvino, confuso da quel drastico cambio di personalità.

Prima lo stava letteralmente divorando e ora non lo guardava nemmeno in faccia.

«Ho fatto qualcosa di sbagliato?»

Non ottenne risposta, solo uno sbuffo infastidito e una presa più salda.

«Minho, puoi rispondermi?»

«Stammi vicino e non azzardarti a fare un'altra delle tue bravate.» se lo spinse addosso, spostando la mano sul suo avambraccio.

A quel punto decise di non proferire più parola e si lasciò condurre fino alla loro dimora con qualche scatto.

Minho lanciava spesso delle occhiate dietro di loro, iridi ancora rosse e sensi allerta a qualsiasi odore e rumore sospetto.

Quando arrivarono a casa il maggiore ci spinse subito dentro il blu e chiuse la porta a chiave, serrando anche i tre lucchetti extra posti sul bordo.

«Cosa fai?»

«Chiudo tutto.»

Passò in rassegna anche tutte le finestre, saettando da una parte all'altra della villa con una velocità disumana.

«Minho.» si stava innervosendo del suo comportamento distaccato e delle sue azioni a dir poco agitate e incontrollate, non era affatto da lui.

Il richiamato non lo ascoltò e procedette anche con la cucina, abbassando le ante e sbarrando la finestra con dei rinforzi in acciaio.

«MINHO! PUOI FERMARTI UN ATTIMO E SPIEGARMI CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?! PERCHÉ STAI CHIUDENDO TUTTO E PERCHÉ SEI COSÌ AGITATO?!» prese un respiro profondo, sbraitare avrebbe solo peggiorato la situazione con lui «non è da te.»

A quelle strilla Minho si bloccò, ancora di spalle rispetto al suo interlocutore.

Jisung gli si avvicinò cautamente, poggiandogli una mano sulla spalla.

«Ho fatto qualcosa di male?»

Il maggiore aspirò quanto più ossigeno possibile e, finalmente, si obbligò a voltarsi.

I capelli erano scompigliati dalla corsa, la gabbia toracica si alzava e abbassava velocemente, ma almeno le sue iridi stavano tornando del solito color pece, abbandonando pian piano il diavolo.

«Ho bisogno che tu mi dica la verità, Jisung.»

Il volto del blu si corrucciò in una smorfia confusa, portando l'altro a sospirare.

Minho lo fronteggiò, posizionando entrambe le mani sulle sue spalle e fissandolo serio.

«Chi è la ragazza da cui vai praticamente ogni giorno?»

Reliance on INFERNO~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora