«Quando pensavi di dirmi del laboratorio, eh? Quando pensavi di dirmi che collabori con il presidente per testare la pestilenza sulla nostra stessa specie? Sui nostri simili?»
Jisung era fuori di sé, sapeva che il suo protettore nascondesse qualcosa col presidente, ma mai si sarebbe aspettato una cosa così grande, così meschina.
Il corvino al contrario lo guardava con aria assente, come se non sapesse di cosa stesse parlando.
«Allora? Non hai nulla da dire? Stai pensando ancora a come parare il culo a quel bastardo del presidente?» il suo tono si alzava gradualmente e le sue unghie bucavano la pelle delle nocche da quanto stava stringendo i pugni lungo i fianchi.
«Prima di tutto abbassa la voce che sono manco ad un metro da te.» contestualizzò già infastidito dai suoi strilli «seconda cosa, io non sto aiutando nessuno a fare qualunque cazzata tu ti sia inventato.»
«CAZZATA?! CAZZATA?! HAI SENTITO QUELLO CHE HO DETTO O FAI FINTA DI NON CAPIRE COME AL SOLITO?!»
«Han, ti ho detto di non urlare.» questa volta era un vero e proprio ordine pronunciato a denti stretti e palpebre schiuse.
Il minore a quel punto sbuffò, incrociando le braccia al petto «spiega.»
«So a che laboratorio ti riferisci e so cosa fa il presidente, ma io non c'entro nulla.» tornò a sedersi sulla sedia della scrivania sotto lo sguardo attento del blu «ho scoperto della sua esistenza anche io poco tempo fa e so che probabilmente non mi crederai, però davvero non collaboro con lui per fare una cosa del genere, mai nella vita.»
«Perché non me ne hai parlato prima allora?»
«Non volevo farlo sapere a tutti, soprattutto dato il tuo astio verso il presidente.»
«Sei ancora dalla sua parte? Sei serio?» se quello che aveva visto coi suoi stessi occhi era stato visto pure da Minho, non poteva credere che si fidasse ancora dell'uomo.
Il custode rimase in silenzio, non sapendo come reagire per non essere attaccato di nuovo. Era vero, stava ancora dalla sua parte e anche se non l'avrebbe mai ammesso davanti a Jisung, era in parte d'accordo su ciò che stava facendo.
Avrebbe sostituito molto volentieri i vampiri con altre creature dato che erano pur sempre sangue del suo sangue, tuttavia credeva fosse necessario per un bene superiore.
Sterminare le ostilità dei licantropi una volta per tutte, distruggendo la loro specie dalla radice.
«Minho.»
Il richiamato quasi sobbalzò, tanto perso nei suoi pensieri che si era scordato di avere visite in camera.
Scosse la testa e trasferì lo sguardo sul minore, ora appoggiato al muro con le braccia conserte e le pupille sigillate sulla figura del corvino.
«Mh?»
«Tu sai cosa sono?»
«Sì?» aggrottò le sopracciglia, confuso da quella domanda su due piedi.
«Dillo.» tenne una voce dura e coincisa, non distogliendo nemmeno per un secondo il contatto visivo.
«Perché mai-» si bloccò quando notò il volto irritato del suo protetto «sei un ibrido.»
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Reliance on INFERNO~Minsung
FanfictionINFERNO, un pianeta rosso sangue, così come la specie che ci abita: i vampiri. Qui la legge detta che ad ogni vampiro anziano deve essere assegnato un neo-vampiro. Lee Minho è un vampiro da molti decenni ormai, mentre Han Jisung lo è diventato da po...