13༄"Voglio morderti."

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«Voglio morderti.»

«C-Cosa?» la voce del minore fuoriuscì incrinata, impaurito da ciò che aveva udito.

«Hai capito bene.» si sollevò di scatto dalla sedia e in un fruscio fece il giro del tavolo e si ritrovò faccia a faccia col suo protetto.

Jisung deglutì seccamente, faticando a mantenere il contatto visivo col maggiore.

«Tu... tu sei ancora ubriaco, non sai quello che-» tentò di giustificarlo provando ad indietreggiare.

Questo però non gli fu possibile, perché Minho lo afferrò per un fianco e lo ritirò a sé.

«Sono lucidissimo invece e sono sicuro di quello che ho detto.» replicò cercando lo sguardo del blu, il quale tentava in tutti i modi di non ricambiare.

«Perché?» puntò gli occhi sul petto del vampiro a pochissimi centimetri da lui, mordicchiandosi ansiosamente il labbro inferiore.

Il dominatore gli prese il mento tra le dita, costringendolo ad alzare la testa e collegare le loro iridi.

«Il fatto che non riesca mai a capire se sei in pericolo mi distrugge, se sei ferito o - nei peggiori dei casi - morto, io non lo saprei e la colpa sarebbe solamente mia, perché non ti proteggo come si deve.»

Il fiato di Jisung gli si bloccò in gola, completamente sorpreso dalla premura del più grande nei suoi confronti.

«Non sei costre-»

Minho - stanco di questo tira e molla - annullò definitivamente la poca distanza che li divideva, collidendo le loro labbra in un bacio bollente e bisognoso.

Il minore all'inizio non ricambiò, spiazzato dal contatto improvviso.

Così, il corvino decise di prendere le redini della situazione e inglobò tra le sue dita anche l'altro fianco, spingendolo talmente vicino da far combaciare i loro petti.

Premette con più decisione e a quel punto, Jisung non poté più tirarsi indietro, lasciandosi coinvolgere dalla passione ardente in entrambe le loro anime.

Circondò il suo collo con le braccia, sollevandosi lievemente in punta di piedi per permettere un miglior tocco.

Schiuse la bocca e permise alla lingua di Minho di entrare nella sua cavità orale, esplorandola viziosamente.

I loro istinti vampireschi stavano man mano prendendo il controllo e spinto dalla foga del momento, il protettore abbassò le mani sul fondoschiena di Jisung, lo sollevò e lo poggiò sulla superficie del tavolo, stando però attento a non sporcarlo con la sporcizia non ancora buttata.

Gli spalancò le gambe e si infilò in mezzo, non lasciando nemmeno per un secondo il bacio in cui ormai si erano perduti.

Continuarono a stuzzicarsi a vicenda, intanto che le dita del sottomesso tiravano le ciocche color pece del suo custode, in un atto di pura scontrosità e desiderio sconfitto.

Quest'ultimo dal canto suo, stringeva con sempre più forza l'esile bacino del neo-vampiro, riuscendo a intersecare le mani sotto la sua felpa ed avere di conseguenza, un contatto diretto con la sua pelle scottante.

«Per tua informazione, la ragazza con cui mi hai visto al lago non è la mia fidanzata.» Jisung si staccò quanto bastasse per pronunciare quella frase, volendo chiarire la situazione.

«Lo so.» riprese a baciarlo, lambendogli il labbro inferiore tra i denti, atto che lo fece ansimare e socchiudere una seconda volta le labbra.

Sfruttò immediatamente l'occasione e raggiunse la lingua dell'altro, intensificando il ritmo già aggressivo e caotico.

Reliance on INFERNO~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora