6༄"Fidati Min, è talmente puro che farebbe incazzare pure te."

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Minho comparse dinnanzi al grande cancello in ferro battuto di suo cugino, soffermandosi ad ammirare la splendida casa rossastra, ornata da rose, tulipani e orchidee appese ai bordi delle finestre e sparse nel giardinetto affacciante da entrambi i lati della via in sassi, avvolgendo la dimora da dietro.

Quando suonò, non ci mise molto a raggiungere lo zerbino di benvenuto posizionato ai piedi della porta, ottenendo poi il consenso per entrare.

Assicurato di aver chiuso, percorse indisturbato l'atrio soffuso da candele attaccate sui lati del muro nero, camminando sul lungo tappeto ricamato in importanti disegni gotici tendenti tra oro e rosso.

La casa in cui aveva appena messo piede era la classica abitazione descritta nei libri di favole o nei film horror, con un aspetto tetro e gelido, elegante e raffinato in ornamenti, strane armature del medioevo, quadri rappresentati per lo più guerre e sangue dei discendenti, candele colanti lasciate libere in diverse zone della casa per dare un senso di confusione e panico a ospiti indesiderati, mobili e decorazioni dipinte tramite sfumature mischiate di rosso, nero, oro e grigio scuro, susseguiti alle volte da pennellate di verde smeraldo, blu zaffiro e viola ametista.

Insomma, una perfetta combinazione tra malinconia e preziosità per i nostri succhiasangue che tanto detestavano la luce solare.

Arrivato in soggiorno, poté chiaramente sentire le voci animate di tutti i suoi amici provenire dalla sala da pranzo, così si diresse verso essa, spalancando la grande porta ferrea.

«Ma buongiorno, Minho.» Seungmin - uno dei padroni di casa - fu il primo ad accorgersi del nuovo arrivato, sollevando il capo dalla sua colazione e rivolgendogli un mezzo sorrisetto di benvenuto.

«Sei ancora in ritardo.» aggiunse Changbin, riservandogli un'occhiataccia obliqua.

«E indovinate il motivo.» pigolò prendendo posto accanto a Hyunjin, uno splendido ragazzo con lunghi capelli rossi fuoco annodati in uno scompigliato fiocco nero, lasciando liberi i ciuffi ricadenti ai lati degli occhi spigolati.

«Han, immagino.» azzeccò proprio quest'ultimo.

«Esattamente.» si fece passare un piatto pieno di prelibatezze dal cugino, ringraziandolo frettolosamente.

«Vuole ancora scopare?» si unì alla conversazione anche Chan, poggiando il mento sulla spalla del suo partner, il quale era comodamente seduto sulle sue gambe.

«Sempre, ma stamattina era incazzato.» biascicò prendendo una forchettata di crostata fatta in casa.

«Come mai?» chiese Jeongin sollevando un sopracciglio.

Minho sospirò e dopo qualche altro boccone, si decise a sputare il rospo «stanotte qualcosa è entrato in camera sua.»

Gli altri cinque schiusero le labbra, guardandolo tra i basiti e i confusi.

«Spiegati meglio.» lo incitò Seungmin assottigliando gli occhi.

«Stavo tranquillamente dormendo quando ho sentito del frastuono proveniente dalla sua camera da letto, così mi sono teletrasportato da lui e l'ho trovato frugare nel suo armadio, la stanza era sottosopra e appena si è accorto della mia presenza ha cominciato ad attaccarmi, era completamente fuori di sé.» fece una piccola pausa, ripescando gli accaduti di poche ore prima, mentre gli ascoltatori si godevano il racconto in totale silenzio, stupiti di quanto la voce del narratore fosse incrinata dalla preoccupazione «ovviamente sono riuscito a placarlo e quando si è calmato mi ha spiegato a grandi linee cos'ha visto.» si concesse un lungo sorso di caffè e sotto gli occhi ansiosi dei suoi amici, dettò una conclusione «era un licantropo, un'omega probabilmente.»

Reliance on INFERNO~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora