37༄"Anche a costo di perdere la sua famiglia."

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«La guerra è ormai alle porte.» Seungmin sbatté sul grande tavolo della sala una cartina scarabocchiata, mostrandola al resto del gruppo sistemato attorno al tavolo.

«Non dirmi che tutte le zone colorate di rosso sono quelle colpite.»

Il corvino annuì alle parole di Felix, che con un'espressione allibita stava esaminando la mappa creata dall'amico.

«Merda.» Changbin si scaraventò su una sedia, portandosi una mano dietro il collo e buttando la faccia verso il soffitto.

«La pestilenza sta distruggendo tutto e gli altri pianeti non sono affatto contenti.»

«Perché?» domandò Jisung confuso, d'altronde era un nemico in meno, no?

«Perché credono sia colpa nostra, colpa di INFERNO, pensano che stiamo appositamente portando allo sterminio i licantropi.»

«Ma non abbiamo accordi con tutti?» si aggiunse Jeongin portando a galla tutte le visite e le pergamene firmate con tritoni, stregoni e folletti.

Questa volta fu Chan a prendere parola «valgono finché non si mette a rischio un'altra specie, loro vogliono solo la pace e se l'unico modo per ottenerla è farci fuori... beh, credo non esiteranno.»

Nella grande stanza calò il silenzio, alcuni si sedettero altri iniziarono a camminare avanti e indietro per alleviare lo stress.

«Ragazzi.» Hyunjin cercò l'attenzione di tutti i presenti, sollevandosi dalla sedia e poggiando i palmi sul tavolo «non so se anche voi concorderete con le mie parole, soprattutto tu Minho, ma non sono sicuro di voler combattere per INFERNO o meglio, per il presidente.»

I sette ragazzi lo guardarono spiazzati, non perché non gli dassero ragione, semplicemente il rosso non aveva mai parlato così apertamente di quanto disprezzasse il capo del pianeta.

«Ho capito quello che vuoi dire.» lo appoggiò il maggiore di tutti facendogli un cenno del capo «il presidente non è mai stato una persona amante della pace e sinceramente a mio parere ci sono alte probabilità che ci sia il suo zampino riguardo la pestilenza.»

Gli altri concordarono appieno con le parole di entrambi, un unico membro rimase in silenzio.

«Minho? Tu che ne pensi?» Jeongin gli picchiettò sulla spalla, cercando di risvegliarlo dai suoi pensieri.

Il richiamato sollevò il capo verso i suoi amici, rivolgendo uno sguardo generale a tutti «io dico che non potete parlare se non sapete.»

La sua affermazione secca, pronunciata con un tono tagliente e acido, riportò un silenzio religioso tra le mura.

Chan, Changbin e Hyunjin lo fissarono con le labbra schiuse, mentre gli altri quattro si limitarono a scambiarsi occhiate di panico.

Minho non si fece affatto persuadere, mantenendo le labbra serrate, le iridi incavate e le braccia incrociate al petto.

«Sì è vero, non sappiamo nulla su di lui, ma lo conosciamo abbastanza da sapere cos'è capace di fare e penso che anche tu ne sia a conoscenza, Minho.» Seungmin spezzò il ghiaccio dopo cinque minuti buoni, puntando le sue pupille sul corpo rigido del corvino.

«E quindi? Che c'è di male nel volere un po' di potere? Vuole il suo peggior nemico distrutto, vuole vendetta, chi non la vorrebbe, eh?» incrementò gradualmente la voce, innervosito dal comportamento del gruppo.

Reliance on INFERNO~MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora