Solamente allo scoccare delle otto in punto Minho si decise ad alzarsi, stropicciandosi gli occhi mosci e saettando dinnanzi al suo armadio.
Era una sua abitudine quella di svegliarsi presto, non volendo perdere tempo durante la giornata per poltrire.
I vampiri in realtà manco percepivano il peso della stanchezza e non avevano sicuramente bisogno di dormire, ma dato che la maggior parte del tempo lo trascorrevano in forma umana, dovevano pur ricaricare le energie in qualche maniera.
Scelse una maglia a mezze maniche azzurra celeste e dei jeans neri strappati, infilandosi poi un paio di anfibi in pelle.
Si materializzò in bagno, lavandosi i denti e specchiandosi per truccarsi con eyeliner, mascara, ombretto, lucida labbra e correttore, - in modo da coprirsi le borse che si erano create durante la notte insonne - per poi concludere con il rassettamento delle ciocche ribelli, grazie a un pettinino apposito e con una spruzzata della sua colonia preferita in un concentrato di agrumi, gelsomino e rabarbaro, donando una potente fragranza acida e virile.
Riordinato alla perfezione, uscì dal bagno e bussò alla camera del suo coinquilino.
Esattamente come si aspettava non ottenne risposta, così entrò direttamente e spalancò la porta con un tonfo.
Adocchiò il minore aggrovigliato tra le lenzuola, a pancia in su e con la bocca mezza aperta da cui crescevano sospiri e brontolii sconnessi.
Il castano alzò gli occhi al cielo a quella vista e ne approfittò per infastidire un po' il suo protetto.
Si posizionò sul bordo del letto e cominciò il suo giochetto, pizzicandogli le guance, tirandogli il naso e picchiettando le dita sulla fronte lievemente coperta dalla frangetta blu cobalto.
Le labbra del bel addormentato si ampliarono ancora di più, lasciando sfuggire un gutturale sbadiglio assopito e mandando i primi segnali del risveglio.
Mosse gli arti, aprendoli a stella e tirando i muscoli raggrinziti dai continui cambi di posizione durante la nottata.
Quando assestò ogni movimento, Minho si decise a dargli il colpo di grazia e con una veloce spinta lo scaraventò giù dal letto.
«Ma porca puttana.» pigolò con la voce bassa e spugnosa dalla saliva ancora impastata dopo abbondanti ore di inutilizzo.
«Datti una sistemata possibilmente, io ti aspetto in cucina.» e con questo scomparì dalla camera.
Jisung sbuffò e si tirò in piedi aiutandosi con il letto, andando poi all'armadio.
Ne estrasse una felpona rosa pastello e dei pantaloni di tuta grigi, seguiti da delle semplici Adidas nere per completare l'outfit.
Anche lui fece la sua tappa in bagno, acconciandosi al meglio che poteva, addobbando copiosamente col make-up - amava truccarsi - e finendo con l'immancabile profumo allo zenzero, lavanda e cedro, generando un esaltante miscuglio tra il dolce e l'esotico.
Fiero del suo lavoro, percorse le scale e raggiunse il suo hyung, il quale era intento a rompere delle uova nella padella già accesa sul fuoco.
«Wow, non pensavo che un cuoco potesse essere così sexy.» il blu ghignò e si avvicinò al ragazzo ai fornelli, poggiando un fianco sul ripiano e guardandolo dal basso - dato che avevano diversi centimetri di differenza - con un sorrisetto storto.
«Devi rompermi i coglioni pure di mattina appena sveglio?» non si prese nemmeno la briga di voltarsi, continuando imperterrito a spadellare con modesta padronanza culinaria.
«Certo che sì daddy.»
«Han.» lo richiamò con tono mortalmente gelido, assestando un attimo la fiammella e voltandosi una volta per tutte verso il suo interlocutore.
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Reliance on INFERNO~Minsung
FanfictionINFERNO, un pianeta rosso sangue, così come la specie che ci abita: i vampiri. Qui la legge detta che ad ogni vampiro anziano deve essere assegnato un neo-vampiro. Lee Minho è un vampiro da molti decenni ormai, mentre Han Jisung lo è diventato da po...