Capitolo 2

17 0 0
                                    

"In mezzo a questo mare
cercherò di scoprire quale stella sei
Perché mi perderei se dovessi capire
che stanotte non ci sei"

-Lucio Dalla.

🌕

La pioggia ha lasciato spazio ad un sole tenero, che illumina le strade di Napoli, dove ancora si notano i segni della pioggia di un paio di giorni fa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

La pioggia ha lasciato spazio ad un sole tenero, che illumina le strade di Napoli, dove ancora si notano i segni della pioggia di un paio di giorni fa. Le cuffie nelle mie orecchie riproducono Love On Top di Beyoncé, e tento con ogni fibra del mio corpo di non ballare per strada, davanti ad una miriade di persone.

Piuttosto, mi concentro nel raggiungere l'edificio di Porta di Massa, dove Federico e Rossana mi attendono. Dovrebbero raggiungerci anche gli altri, a breve.

Raccolgo il cellulare non appena giunge una notifica, che scopro essere un messaggio di Rossana:

Siamo al nostro bar di fiducia.

Raggiungici lì.

Un lieve sorriso dipinge le mie labbra, mentre digito velocemente la risposta.

Menomale che dovevamo seguire.

Ripongo il telefono, e cambio direzione, camminando verso del locale. Si trova proprio accanto alla metropolitana di Università, a Piazza Bovio. Percorro la strada a ritroso -perché è proprio da lì che sto venendo- e l'edificio compare d'innanzi ai miei occhi, che scorgono immediatamente la chioma leonina di Rossana. Mi fa un cenno con la mano, e il sorriso le incornicia dolcemente le labbra. Noto Federico e Cesare al suo fianco.

Li raggiungo velocemente, e mi lascio cadere sulla sedia vuota, quasi fossi un peso morto.

«Sembri distrutta.» Cesare è sempre pronto a prendermi in giro, e potrei giurare di volergli mettere le mani addosso; ma gli voglio troppo bene.

«Ho scalato il monte Everest.» fingo, con tanto di gesti teatrali, suscitando delle risate genuine ai miei ascoltatori.

«Buongiorno signorina. Cosa le porto?» un giovane si avvicina alla mia figura. Lancio uno sguardo veloce ai miei amici, notando che loro hanno già consumato.

«Un caffè schiumato, la ringrazio.» sorriso verso il ragazzo, che si limita ad annuire, prima di voltarsi e rientrare nel locale.

«Comunque ho scoperto come si chiama lo stronzo della scorsa volta.» Rossana esordisce all'improvviso, ed io tento invano di arginare i sospetti «Chi sarebbe?» Federico s'intromette nella conversazione, e la serietà che riserva alla mia migliore amica è spaventosa. La sua è stata una domanda retorica, perché tutti abbiamo capito l'argomento della conversazione.

E non ne comprendo il motivo.

Quel ragazzo non fa parte delle nostre vite.

Perché interessarsi tanto a lui?

Black Swan [Bruno Bucciarati]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora