Capitolo 30🔴

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"All the shine of a thousand spotlights
All the stars we steal from the night sky
Will never be enough
Never be enough
Towers of gold are still too little
These hands could hold the world but it'll
Never be enough."

-The Greatest Showman

🌕

La musica si spande fino al parcheggio della discoteca

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La musica si spande fino al parcheggio della discoteca. È passata da poco mezzanotte, le luci stradali illuminano la zona isolata, ed io mi libero del cappotto prima di scendere dall'auto.

«No, tranquilla, portalo. Abbiamo il guardaroba.» le parole di Bruno mi lasciano piacevolmente stupita «Quanto devo dare di quota?» la domanda mi sorge spontanea. Il guardaroba è un piccolo lusso, e in quanto tale si paga. Il moro mi osserva con un sopracciglio inarcato «Sono uno degli organizzatori, non pago un cazzo.» e stavolta resto davvero scioccata.

Non solo frequenta la malavita, ma organizza anche serate in discoteca; ed è socio di Camilla per Black Swan.

Quante cose nasconde, ancora?

Bruno è sempre stato un mistero, fin dalla prima volta che siamo incontrati, con le sue iridi perennemente tenebrose, i mezzi sorrisi impossibili da interpretare, e le continue provocazioni da stronzo.

«Ci sono tanti modi per guadagnarsi da vivere, piccola V.» pare mi abbia letto nel pensiero, e questo mi lascia maggiormente interdetta.

Resto in silenzio quando scendiamo dall'auto, e mi affretto a chiudere il cappotto, perché di notte il freddo non scherza, mentre s'impossessa del tuo corpo, penetrando fin dentro i tuoi polmoni.

E solo adesso mi concentro per bene sulla figura di Bruno, rivestita di una mascolinità che m'investe e stordisce senza remore.

La camicia bianca spicca sotto il giubbino in pelle nero, che morbido gli abbraccia la figura. E i pantaloni con le pince avvolgono con eleganza le sue gambe toniche. La piccola collana in argento e l'orologio abbinato, sono dei tocchi di classe.

E anche le scarpe, semplici, sportive, che rendono la sua figura più svelta.

«Entriamo?» il moro si affianca al mio corpo, e mi chiedo se il mio sguardo gli sia passato inosservato. Me lo auguro.

«Si, andiamo.» gli sorrido appena, prima di voltarmi e notare i nostri amici. Ci salutiamo velocemente, e camminiamo in direzione del locale, che già proietta luci furibonde e musica assordante.

«Penso sia già pieno.» Rossana indica la discoteca con un cenno del capo «Vabbè, che ce ne frega? Basta non essere importunate.» Emilia ride di gusto, prima di giungere al cospetto di un bodyguard dall'aria minacciosa.

«Ehm, buonasera.» la mia amica si mostra cortese, e l'uomo le lancia uno sguardo quasi indecifrabile «Nome della lista?» si limita a chiedere, austero nel tono di voce.

Black Swan [Bruno Bucciarati]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora