"Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno."
-Martin Luther King
🌕
Abbiamo corso.
Come mai prima d'ora, dell'attimo in cui ti vedi la vita scorrere dinanzi agli occhi come un turbine di polvere velenosa; un vortice che ti trascina senza remore. Ed è solo in questo istante che ti rendi conto di quanto tu sia in pericolo, del tempo che scorre veloce nella clessidra scivolosa che è la tua vita, granello dopo granello.
Io e Bruno siamo saliti nella sua auto con il cuore lacerato, sormontati da un'ansia che, contrariamente a quanto dovrebbe, ci ha resi vivi e sensibili agli stimoli esterni, acuendo i nostri sensi come mai accaduto prima.
Forse la nostra è solo paura.
Quella paura che divora di te ogni anfratto corporeo, prosciugandone i liquidi.
La ragione.
Non ti lascia scampo.
Ed è tipico delle nostre menti malate assorbirne ogni detrito.
Tutto questo ci diverte, probabilmente.
La strada inizia a sfrecciare davanti ai miei occhi, più veloce di un fulmine.
Respiro con calma, profondamente, e il cervello fatica ad amalgamare fra loro le immagini che ho visto meno di mezz'ora fa.
Mia madre attaccata di spalle, rapita senza decoro, e improvvisamente scomparsa nel nulla.
«È di sicuro un altro che vuole colpire me.» parlo ad un tratto, forse senza nemmeno rendermene conto «E ha rapito mia madre per farmi spaventare.»
«Si, ma non sono riuscito a capire chi è. Hai portato il computer?» Bruno mi osserva per un secondo, mentre sale di marcia. Annuisco.
E il silenzio cala nell'abitacolo, divorando le nostre anime nere, coi pensieri che creano il caos più assoluto. Quasi fossimo a testa in giù nell'infinito sottosopra della galassia. Due punti insignificanti nella grandezza indescrivibile dell'universo.
Mi rilasso sul sedile, nel tentativo di distendere i nervi. Ma l'oscurità dei miei demoni mi ostruisce il passaggio dell'aria, e per un momento fatico a respirare.
«Risolveremo questa situazione. Te lo prometto.» Bruno spezza il silenzio con la durezza tipica del suo carattere.
Eppure stavolta mi spaventa. Perché adesso avverto davvero l'infinità del nulla cosmico, una via dissestata che affaccia direttamente in un vulcano pieno di lava.
Tutto quello a cui stiamo andando incontro è un suicidio vero, inevitabile.
E a quanto pare non saremo gli unici coinvolti. Vorrei soltanto sparire, rendermi invisibile e disperdere ogni mia traccia come fosse polvere. Mia madre è stata rapita, non so dove si trova, e se effettivamente sia ancora viva.
STAI LEGGENDO
Black Swan [Bruno Bucciarati]
Фанфик«Quindi lavori qui, dopo l'università?» «Ti dispiace?» «Al momento no.» 🌕 «Hai degli occhi tremendamente belli, per essere così vuoti.» «Che ne sai tu? Non conosci niente di me.» «Non ho bisogno di conoscerti per capire quanto tu sia cresciuta in f...