Capitolo 27

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"Quando nasce un amore
Non è mai troppo tardi
Scende come un bagliore
Da una stella che guardi
E di stelle nel cuore
Ce ne sono miliardi".

-Quando nasce un amore,
Anna Oxa.

🌕

Non sono sicura di voler passare un'intera serata a passeggiare fra tavoli imbanditi e iridi bagnate di lussuria

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Non sono sicura di voler passare un'intera serata a passeggiare fra tavoli imbanditi e iridi bagnate di lussuria.

Questa è una di quelle notti prive di stelle, per me, oscurata dall'arrivo imminente di un temporale interiore, pronto a mettere a soqquadro ogni mio anfratto nascosto; ed io resterò in balia di ore infinite e complimenti indesiderati, incollati sulla mia pelle da troppo tempo, ormai. Un tatuaggio che lede a piccoli passi la mia anima, già ridotta in lembi di amari orrori frammentati.

Questa è una di quelle notti nelle quali berrei volentieri un'intera bottiglia di vodka liscia, in un sol sorso di veleno amaro, perché stordire i pensieri e la ragione, è forse l'unico modo per sopravvivere allo schifo che mi circonda.

Le pareti di Black Swan urlano corruzione e prostituzione, sangue fresco e innocente, soldi sporchi di peccato con le urla degli inferi a stordire le meningi. Urla omicidio.

Perché tutti coloro che frequentano questo bordello di lusso hanno un conto in sospeso con la giustizia, e le mani lerce.

Forse l'omicidio è all'ordine del giorno, per loro. Anzi, toglierei ogni dubbio.

Sono certa che uccidere, per chi frequenta Black Swan, sia un semplice scherzo, una normale attività quotidiana.

Anch'io ho ucciso un uomo.

E la mia coscienza altrettanto lercia, in collaborazione col cervello, mi invia dinanzi agli occhi il corpo del mio assalitore, morente, con il respiro mozzato, e il luccichio della vita scomparire a poco a poco dalle sue iridi malvage. E trattengo a mia volta il respiro, quasi volessi punirmi da sola, semplicemente asfissiando; una volta per tutte.

Ma puntualmente non ho il coraggio di farlo, perché sono una codarda, una stupida ragazzina che della vita non conosce niente.

O forse conosco fin troppo, e ho imparato a gestire il male che mi ruota attorno egregiamente, fino a privarmi delle emozioni.

Non saprei più spiegare cosa provo, e in realtà non sono nemmeno in grado di distinguerlo, quando la situazione lo richiede. Percepisco solo l'ira, quella che funesta attraversa il mio corpo in una scossa furente e pericolosa, che accantona la mia razionalità.

Comunque, io mi sono soltanto difesa.

Perché è prevalso un istinto di sopravvivenza che non credevo di possedere. Almeno, non fino a questo punto.

Uccidere è un reato, una condanna che macchierà la tua anima per sempre, e continuerà a perseguitarti anche dopo la morte; a rincorrerti infinite volte nei gironi dell'inferno. Il mio destino è scritto, ormai.

Black Swan [Bruno Bucciarati]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora