Capitolo 54🔴

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"L'assenza ingombrante,
tormento di ogni mio istante;
Tratto nell'inganno dell'amor solitario, continuo ad amarti in ogni mio stadio.
Anima mia, sei qui con me:
In quel soffio di vento che mi bacia le guance in un giorno d'estate.
Mentre son qui, al mar ad aspettarti nell'attimo andato".

-Luigi Terribile

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«Cosa cazzo è successo?» Leone si avvicina cauto

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«Cosa cazzo è successo?» Leone si avvicina cauto. Dietro di lui scorgo anche Giorno e Guido.

«Niente.» sospiro poco sicuro. So che non si arrenderanno così facilmente. Mi faranno confessare tutto, ed io non sono poi così sicuro di riuscire a reggere, stavolta.

Perché il mare in tempesta mi coglie in pieno, con una violenza tale da mettermi in subbuglio lo stomaco, e il mio cuore avvizzisce, privo di ossigeno.

Ho fatto l'ennesima stronzata.

Ho ferito Venere ancora una volta.

«Certo, allora Venere che entra piangendo è stata solo un'allucinazione.» le parole di Guido mi fanno trasalire; una scarica elettrica che mi stordisce le membra. E così rilasso le spalle, perché mentire sarebbe inutile, deleterio per la mia anima.

«Ho ucciso l'ex di mia sorella.» mi sporgo appena, per controllare che lei non sia nei paraggi «Lui l'ha accoltellata davanti ai miei occhi, non potevo lasciarlo scappare.» sospiro «Venere l'ha scoperto e mi ha detto che questa non era la soluzione. Che la violenza non lo è mai.»

«In questo caso, però...» Guido riflette ad alta voce.

«Tu cos'hai risposto?» Leone mi osserva con le sue iridi scrutatrici, in attesa della mia confessione. Conosce il mio carattere, i miei scatti d'ira, ogni lembo di dolore che riveste la mia pelle. Ed io lo osservo con l'intensità di chi ha gettato via ogni energia.

«Le ho detto che non è nessuno. Che i suoi consigli non valgono niente

Guido rotea gli occhi al cielo, e Giorno scuote il capo. Ma Leone mi attraversa l'anima, la squarcia, con la forza del demonio dalla sua parte. Attendo la sua sentenza, e intanto le sue iridi sono puro scintillio d'inferno. Non ho scusanti, ne sono consapevole.

Ed è proprio questo a mandarmi in bestia.

«Tu adesso entri e le vai a chiedere scusa. Immediatamente.» la sua voce è pregna di un'ira che fatica a trattenere. Ed io incasso il colpo in silenzio.

«Bruno, abbiamo bisogno che Venere sia tranquilla, che si fidi di noi ciecamente.» Guido si avvicina un po' «Se tu fai il coglione, va a finire che lei si allontana e va tutto a puttane. Non possiamo fare stronzate con il capo, lo capisci?» ha ragione.

Black Swan [Bruno Bucciarati]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora