Capitolo 22

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"In un mondo che
Non ci vuole più
Il mio canto libero sei tu
E l'immensità
Si apre intorno a noi
Al di là del limite degli occhi tuoi"

-Il mio canto libero,
Lucio Battisti

🌕

Ho sempre pensato che nella vita bisogna saper fare le scelte giuste, ponderandole con calma, riflettendo prima di compiere passi falsi

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Ho sempre pensato che nella vita bisogna saper fare le scelte giuste, ponderandole con calma, riflettendo prima di compiere passi falsi.

Pensiero, questo, che non è mai mutato, e tutt'oggi ragiono in questo modo.

Se non fosse che, da parte mia, sono un'incoerente di prima categoria.

Perché agisco assecondando sempre i miei istinti, lasciando libero arbitrio ad una cieca irrazionalità; e ciò comporta in automatico il compimento di quei fatidici passi falsi che finiranno, giorno dopo giorno, per dilaniarmi l'anima. Sono consapevole di quanto la mia mente sia contorta, complicata, e propensa semplicemente al dolore.

Quel dolore che tanto amo infliggermi, iniettandolo cautamente sottopelle, a mescolarsi col sangue amaro che scorre nelle mie vene; nelle coltri ghiacciate delle mie stesse polveri.

Ho imparato a diventare l'ombra di chiunque, che cammina schiacciata sulle pareti, completamente indisturbata.

Sono diventata l'ombra persino di me stessa.

E non camminerò mai nel verso opposto, perché cambiare le cose sarebbe troppo complicato.

O forse sto bene nella mia solitudine interiore, a defilare ogni spiraglio di luce che Dio tenta invano di inviarmi, con la speranza di farmi tornare sulla retta via.

«Venere?» una voce delicata giunge alle mie orecchie. Riconosco Rossana, che siede al mio fianco, e mi osserva con una giustificabile preoccupazione «Tutto bene?»

Mi limito ad annuire, regalandole un piccolo sorriso «Mi è venuto in mente che stasera sono a casa da sola. Mamma va a lavorare prima.» questa non è una bugia, stranamente.

Mia madre stasera fa un turno più lungo, e subito dopo cena andrà a lavorare, lasciandomi sola. Certo, non è la prima volta che accade.

«Vuoi passare a dormire da me?» la riccia mi osserva «Inviterò anche Emilia, così passeremo una serata fra sole donne. Che ne pensi?» sorrido nuovamente in direzione della ragazza, stavolta con più foga «Ottima idea.»

«Perfetto, appena arriva glielo dico.»

Siamo giunte da poco all'università e siamo in attesa dei nostri amici. Anche se i rapporti probabilmente inizieranno ad inasprirsi, e la tensione diventerà sempre più intensa.

Non riesco a guardare Giorno con gli stessi occhi di prima, perché quel bacio è stato...strano.

Non che lui mi piaccia, questo è certo.

Black Swan [Bruno Bucciarati]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora