"We can't be friends
But I'd like to just pretend
You cling to your papers and pens
Wait until you like me again
Wait for your love
Love, I'll wait for your love."-We can't be friends,
Ariana Grande🌕
Il getto caldo dell'acqua ha disteso i miei nervi nell'immediato. Ed è per questo che mi sono concessa anche di fare uno shampoo, tentando di non impiegare troppo tempo, a differenza di quello che perdo a casa.
La doccia, per me, è sinonimo di relax, soprattutto dopo una giornata stressante come questa. Se fossi stata a casa mia, adesso, probabilmente avrei preso il manuale di Storia Moderna e avrei iniziato a ripetere, o forse avrei letto il libro che dobbiamo affiancare.
Ma non sono nella mia dimora, nella mia stanza, quindi cerco almeno di non lasciare caos in bagno. Ho già appannato i vetri, perché forse l'acqua era bollente.
Velocemente raccolgo l'asciugamano che Bruno mi ha prestato, e la lego intorno al busto. Poi afferro il phon, e asciugo i capelli ciocca per ciocca. Per quanto fastidio mi dia, i miei capelli hanno bisogno di tempo e precisione, per ottenere una buona asciugatura. Tento di sistemarli con la spazzola rotonda il meglio possibile, e la piega assume delle sembianze che non posso disdegnare.
Per questo esco dal bagno circa venti minuti più tardi, ancora avvolta nell'asciugamano.
«Ho lavato i tuoi vestiti.» la voce di Bruno giunge inaspettata, e mi volto d'istinto nella sua direzione. Tiene sull'avambraccio un accappatoio, segno che anche lui deve fare la doccia. Il sangue diviene ghiaccio nelle mie vene, e per un attimo potrei giurare di aver avuto un capogiro «Adesso sono nell'asciugatrice, ma li ho messi da poco.» il moro mi osserva per alcuni secondi, prima di voltarsi ed entrare in bagno.
Resto inerme, interdetta, e per un attimo priva di respiro. Cosa faccio, ora?
Non ho intenzione di rimanere nuda in casa di Bruno, con il rischio di essere soggiogata dalla sua aura negativa, ancora una volta.
Perché l'attrazione che proviamo è spesso impossibile da arginare, e gli istinti tentano di prevalere il più possibile, inferociti e privi di raziocinio, che scorticano le pareti del cuore e della mente, lasciandoci affamati dei nostri corpi, dei pensieri lussuriosi che si spargono dinanzi ai nostri occhi. Non posso rischiare, non voglio precipitare nuovamente nel baratro delle peccatrici rabbiose, succulente e preferite dal demonio.
Il problema è che suo figlio dista a pochi metri da me, ed io sono ospite in casa sua.
Mi muovo dopo alcuni istanti di incertezza, e mi dirigo in camera da letto, l'unico luogo che passa per la mia mente, e raccolgo il mio cellulare, nel tentativo di focalizzarmi su qualche stupido post, o forse sulla vita apparentemente perfetta che conducono le star. Perché sorridere davanti ad una fotocamera è semplice, quasi istintivo.
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Black Swan [Bruno Bucciarati]
Fanfic«Quindi lavori qui, dopo l'università?» «Ti dispiace?» «Al momento no.» 🌕 «Hai degli occhi tremendamente belli, per essere così vuoti.» «Che ne sai tu? Non conosci niente di me.» «Non ho bisogno di conoscerti per capire quanto tu sia cresciuta in f...